Coronavirus, pandemia, libertà, restrizioni, scelta. Andriano Fabris
Il punto di vista del filosofo sulle prossime festività natalizie, tra la fine della seconda ondata e la paura di un nuovo picco pandemico a gennaio
La pandemia da Coronavirus pervade la nostra vita, sia in ambito pubblico che privato, familiare. Con l'esplosione della seconda ondata, dopo quella della scorsa primavera, ci siamo anche riscoperti come "abituati", in qualche modo, alle tante restrizioni e raccomandazioni per evitare il contagio e la propagazione del virus, comunque arrivato in molte case degli italiani.
Ora, con la curva dei contagi in netto calo, con il ritorno ad una situazione di emergenza sanitaria più lieve (ma sempre di emergenza parliamo) e con l'avvicinarsi delle prossime feste natalizie, in molti chiedono un allentamento delle misure restrittive volute dal Governo. Ma all'orizzonte, la Commissione Europea, prospetta un possibile scenario di nuova emergenza: con la terza ondata pandemica attesa in gennaio, questo, tenuto conto dei comportamenti dei cittadini durante le festività a cavallo dei due anni. Una prospettiva che fa paura e che in qualche modo, ne siamo certi, inciderà nella sfera privata di tutti noi.
Su questi argomenti abbiamo raccolto la testimonianza di Adriano Fabris, filosofo, ordinario di Filosofia Morale dell'Università degli Studi di Pisa ► LEGGI QUI