Crespina e la scuola solo per i residenti: da caso politico a patata bollente

Politica
Crespina - Lorenzana
Sabato, 5 Giugno 2021

Il Partito Democratico "scarica" la giunta di Crespina Lorenzana e il sindaco Thomas D'Addona. Dopo i distinguo del segretario territoriale Bosco e le dimissioni di diversi quadri del partito, nuova bordata dai Giovani Democratici: "Scelta al di fuori dei valori del centrosinistra"

La scuola solo per i residenti di Crespina è diventata da tempo un caso, prima di cronaca, con la protesta dei genitori dei bambini esclusi dal percorso "senza zaino", poi politico, con le prese di posizione nette di sindacati, personalità di rilievo del comparto educativo e del Partito Democratico. Partito, va ricordato, cui il sindaco di Crespina Lorenzana Thomas D'Addona è iscritto.

La scuola è un bene comune, spiegano stamani i Giovani Democratici, l'ala dem più vicina ai ragazzi, intervenuti nel dibattito con Calogero Aquila (segretario provinciale GD Pisa) e Nicola Santini (segretario comunale GD Cascina e Crespina Lorenzana).

La decisione della giunta - scrivono i GD - comporta la rinuncia alla "scuola come bene comune che appartiene al Paese e non solo ai crespinesi, cenaiesi e lorenzanesi; una scuola fondata sul pluralismo, sull’autonomia e la collegialità, valori fondamentali del nostro Partito Democratico e a cui dovrebbero far riferimento anche il Sindaco e alcuni dei membri della Giunta che sono tesserati al PD; insomma, viene meno l’idea di una scuola pubblica aperta e a garanzia del diritto".

In ultima istanza i giovani democratici chiedono che la situazione sia risolta al più presto e questo, anche tramite l'intervento dell'assessora regionale alla scuola Alessandra Nardini.

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Scrivono i Giovani Democratici

Siamo contenti di apprendere che parte del Partito Democratico di Crespina Lorenzana abbia rivisto la propria posizione riguardo la questione della chiusura della nuova scuola media ai non residenti, che noi Giovani Democratici abbiamo contestato da mesi.

La decisione del Sindaco - che trattiene la delega all’istruzione - e della Giunta ci sembra al di fuori dei valori del centrosinistra, ai quali noi apparteniamo, e non appartiene ai valori propri della scuola pubblica, come ha rimarcato più volte l'ex dirigente scolastica e attuale responsabile nazionale "senza zaino".

Secondo il Sindaco e la Giunta la nuova scuola di Crespina Lorenzana dovrebbe essere per soli residenti, non certo per mancanza di spazi in quanto lo stesso comunicato di Giunta recita che "la possibilità che in questa scuola possano trovar posto tre sezioni esiste, ma è una possibilità da prendere in considerazione solo per soddisfare notevoli aumenti di nascite (improbabili nel prossimo futuro), non certo per dare risposte a richieste provenienti da comuni all’interno dei quali vi sono strutture nuovissime", bensì perché gli alunni non residenti rappresentano un costo per il Comune, sebbene per i servizi di refezione e trasporto gli alunni non residenti non godano di alcuna riduzione. Tanto è vero che pur essendo i non residenti il 25% degli studenti contribuiscono, almeno per quanto riguarda la refezione a tutto tondo, per circa il 42%.

Nel Comune di Crespina Lorenzana la percentuale dei non residenti non è così anomala come si vuol far credere, infatti nei comuni limitrofi (amministrati da giunte di centrosinistra) la percentuale di non residenti è molto più alta (36% a Fauglia e 35,5% a Santa Luce), a fronte del 25% del territorio di Crespina Lorenzana. Non è un caso che gli amministratori di Fauglia e Santa Luce non abbiano fatto simili ragionamenti.

Ciò che più ci rammarica è che viene a mancare nella posizione della Giunta comunale di Crespina Lorenzana l’idea di scuola come bene comune che appartiene al Paese e non solo ai crespinesi, cenaiesi e lorenzanesi; una scuola fondata sul pluralismo, sull’autonomia e la collegialità, valori fondamentali del nostro Partito Democratico e a cui dovrebbero far riferimento anche il Sindaco e alcuni dei membri della Giunta che sono tesserati al PD; insomma, viene meno l’idea di una scuola pubblica aperta e a garanzia del diritto all’apprendimento a tutte e a tutti coloro che scelgono liberamente di iscriversi all’I.C. “Mariti”.

Riprendendo quanto già detto dal segretario Fausto Bosco e dal dimissionario Franco Pratelli del PD di Crespina Lorenzana, noi siamo pronti a fare la nostra parte affinché si giunga ad una soluzione positiva mettendo fine a questa triste vicenda che vede i bambini vere vittime.

Ci auguriamo che la Giunta comunale intervenga tempestivamente in accordo con i genitori, i sindacati e la Direzione Didattica che si sono sempre espressi in tal senso, sicuri che si debba partire prima di tutto dall'ascolto e da un confronto che deve includere anche l'assessora regionale all'Istruzione Alessandra Nardini, in modo da giungere ad una conclusione positiva per le studentesse e gli studenti che rischiano di essere esclusi.

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carlo.palotti