Crespina e la scuola solo per residenti: i genitori bocciano le "aperture" del Comune
Dopo la protesta dei genitori dei bambini che potrebbero essere esclusi dalla nuova secondaria di Crespina, sulla vicenda interviene Daniela Pampaloni, direttrice dell'istituto comprensivo Mariti per 23 anni
L'ultima proposta fatta dal Comune non è piaciuta ai genitori dei bambini che rischiano di restare esclusi dalla secondaria di Crespina.
A loro supporto, nelle scorse ore, è scesa anche Daniela Pampaloni, che alla fine di un lungo post su Facebook ha posto alcune domande all'mministrazione comunale: "Perché - si chiede l'ex direttrice dell'I.C. Mariti - questi amministratori dettano norme di comportamento alla nuova Dirigente Scolastica e al nuovo Consiglio di istituto su temi che non sono di loro competenza?".
I genitori in protesta, comunque, restano convinti della bontà della loro battaglia e in questo senso si dicono pronti a proseguire la lotta (anche per vie legali ndr).
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Scrive Daniela Pampaloni
“Ognuno stia a casa sua”.
Questo è il sacro pronunciamento di alcune amministrazioni leghiste della Padania. “Difendiamo i confini della nostra terra. Ogni straniero costa alle casse dello Stato 36 euro al giorno” (dati del Ministero degli Interni).
I bambini e le bambine che da Lari, Fauglia, Collesalvetti e Ponsacco si iscrivono nelle scuole di Crespina Lorenzana trovano una giunta ed un sindaco che affermano gli stessi concetti anche se usano parole quali “è necessario garantire la qualità della didattica ai residenti, bisogna non trascurare le esigenze dei residenti, i non residenti pesano economicamente sulle casse del comune ed altro ancora”.
Questo tema non è nuovo per il Sindaco di Crespina e le sue giunte e lo sa bene la sottoscritta che ha diretto l’istituto comprensivo Mariti fino al 2019 per ben 23 anni. Da anni la posizione di queste amministrazioni comunali è stata “ognuno a casa sua”; l’ho respinta sempre forte di due principi dettati dalle leggi dello Stato.
Il primo riguarda la possibilità dei genitori di scegliere l’istruzione dei propri figli e quindi la scuola che più risponda ai loro principi educativi. Iscrivere il figlio in una scuola di eccellenza del territorio, dove il modello educativo è diventato negli anni modello riconosciuto a livello nazionale per i valori e le pratiche didattiche che realizza, è un diritto di ogni genitore e dovrebbe essere una soddisfazione per gli amministratori di questi territori.
Sembra che avere una scuola di eccellenza non sia più un piacere di queste ultime giunte.
Il secondo principio, che è stato sempre rispettato, è dettato dal Ministero : sono state sdoppiate le classi della scuola primaria di Cenaia (quando è stato necessario) calcolando il numero dei bambini residenti; i bambini provenienti dagli altri comuni sono stati accolti solo quando è stato possibile in considerazione del numero delle classi assegnate dal Ministero (come da criteri stabiliti da anni dal consiglio di istituto).
Diverso invece è stato il principio che ha guidato le iscrizioni della scuola primaria di Lorenzana dove il numero dei bambini residenti è talmente esiguo che, se non ci fossero stati i bambini provenienti dal comune di Fauglia prima (Luciana ed Acciaiolo) e da Lari-Casciana Terme poi , nella scuola di Lorenzana non ci sarebbero mai state classi omogenee per età. Ne è testimone anche questa amministrazione comunale quando nel secondo comunicato pubblicato scrive che a Lorenzana su 83 iscritti 47 sono bambini non residenti. Ecco, solo accogliendo i bambini da altri comuni è stato possibile mantenere in vita una buona scuola per l’intero paese di Lorenzana e per anni i Sindaci precedenti all'attuale hanno inviato i pulmini del comune a prendere i bambini nella frazione di Fauglia proprio per poter mantenere aperta la loro scuola.
Con gli anni e con l’esistenza di nuovi e belli edifici scolastici il flusso delle iscrizioni è mutato all’interno dei comuni dell’istituto ma, per fortuna, alla scuola di Lorenzana sono arrivate le iscrizioni dei bambini da Lari Casciana Terme con un gruppo di genitori affiatato, motivato, anche critico, che ha dato sostegno ai docenti dipingendo le aule e costruendo mobili per le classi SZ. Nessuno può dimenticare il grande lavoro fatto da un buon gruppo di genitori nell’estate 2016 consegnando ai bambini ed ai loro docenti una scuola colorata ed attrezzata.
“Ognuno stia a casa sua o dove pare a me”
Questo a me pare il significato della "proposta di mediazione"?? della giunta di Crespina presentata nell’ultimo documento pubblicato sul sito venerdi 16 aprile.
Alla primaria di Cenaia – si scrive nel documento - dal prossimo settembre non si accolgono più i bambini provenienti da altri comuni (da notare che le iscrizioni si sono chiuse a fine gennaio u.s), della scuola di Lorenzana invece non si scrive nulla . Perché? Lì i bambini possono essere accolti?
Alla scuola secondaria – recita ancora il documento - vanno in via transitoria tutti gli alunni frequentanti la primaria Cenaia (quindi anche i non residenti) mentre i residenti di Lorenzana possono frequentare la scuola di Crespina ed i non residenti devono andare obbligatoriamente ( su dettato del Sindaco) in un’altra scuola.
Incredibile ma chiaro: il Sindaco e la sua giunta non vogliono dal prossimo settembre a Crespina quei pochi ragazzi non residenti che hanno frequentato sin dall’infanzia le scuole di Lorenzana. Forse bisogna capire bene perché fa questa proposta, definita “di mediazione”; una proposta inspiegabile, perché non c’è legge dello stato che impedisce ai genitori di scegliere la scuola dei figli là dove ci sono le condizioni per accogliere e soprattutto là dove c’è una continuità educativa all’interno dello stesso istituto nei vari ordini di scuola.
Chiediamoci, come cittadini democratici, perché gli amministratori di Crespina Lorenzana pubblicano un terzo documento con queste proposte; chiediamoci perché, se i problemi sono economici, questi amministratori non ne discutono nella conferenza educativa della Valdera - di cui il comune di Crespina Lorenzana fa parte - affrontando insieme agli altri sindaci dell’istituto e dell’area il problema?
Perché questi amministratori dettano norme di comportamento alla nuova Dirigente Scolastica e al nuovo Consiglio di istituto su temi che non sono di loro competenza?
Forse dovremo cominciare a pensare che se “ognuno deve stare a casa sua” il modello di scuola Senza zaino, per una scuola comunità, che ha come propri valori fondanti l’accoglienza, la responsabilità e la comunità non ha più ragione di esistere in questo territorio divenuto non ospitale per gruppi di bambini che arrivano da Ponsacco, Vicopisano, Lari, Collesalvetti?
Pensateci bene cari cittadini di Crespina Lorenzana e pensiamo bene anche noi – persone che amano e realizzano una scuola di qualità nei valori e nelle pratiche.
Daniela Pampaloni
Questo il documento "di mediazione" pubblicato dal Comune di Crespina-Lorenzana lo scorso 16 aprile
ISCRIZIONI ALLE SCUOLE DI CRESPINA LORENZANA
Di seguito il testo della proposta avanzata dal Sindaco e la Giunta relativamente alle iscrizioni scolastiche
Facendo seguito alle considerazioni già esposte da questa Amministrazione in merito alle numerose iscrizioni di non residenti presso le scuole del Comune, che producono disagi organizzativi, penalizzazioni sulla possibilità di usufruire di spazi ed arredi e ingenti costi a carico del Comune e quindi dei contribuenti, aspetti già illustrati in due documenti pubblicati sulla home page del Comune, con la presente si rendono noti i contenuti di una proposta che è stata avanzata dal Sindaco alla Dirigente il giorno 31 Marzo e che è stata sottoposta anche al Responsabile dell’ Ufficio Scolastico Provinciale in un incontro appositamente richiesto il 31 stesso e che è stato concesso per il giorno 15 Aprile.
Intanto occorre ribadire che l’unica finalità che muove il Comune è quella di massimizzare la qualità dei servizi scolastici, obiettivo che si persegue sia investendo sulla qualità degli edifici sia sulla creazione e valorizzazione degli spazi didattici e dei relativi arredi. La necessità di impedire che il numero degli iscritti dei non residenti (comprensibilmente attratti dalla qualità) non cresca a dismisura sta proprio nella volontà di preservare il valore aggiunto che abbiamo voluto creare in questi anni. Da qui la presa di posizione del Comune mediante l’approvazione del Piano di Utilizzo degli edifici scolastici, che prevede due sezioni per la scuola media, per gestire una situazione di mancanza di criteri in questi anni da parte dell’Istituto, che ha portato ai numeri che conosciamo e alle conseguenze.
L’applicazione dei criteri del suddetto Piano provocherebbe, se applicata in maniera netta, una spiacevole situazione di interruzione della continuità della classe tra la quinta e la prima ai danni di alcuni bambini e delle aspettative che le relative famiglie si erano create. Il contenuto di questa proposta, una volta riconosciuto il problema nella sua complessità, è finalizzato unicamente gestire un periodo transitorio col fine di evitare questa interruzione di continuità.
Si fa presente che questa proposta del 31 Marzo è stata avanzata ben prima che fosse indetto e svolto il presidio davanti alla scuola svoltosi il giorno 10 Aprile e ben prima che arrivassero le conseguenti prese di posizione che in certi casi hanno assunto toni assurdi mediante dichiarazioni in certi casi molto distanti dalla verità.
La proposta di mediazione pone come primo punto la necessità di risolvere il problema alla fonte, ossia presso la scuola primaria di Cenaia riportare nel tempo il numero degli iscritti ad una soglia “normale”, dove per normale si intende un numero che ci dia la possibilità di recuperare i tre laboratori smantellati per fare spazio a tre nuove aule, utilizzare il refettorio in un turno solo e riportare a Cenaia le due classi che, a causa del sovrannumero, siamo stati costretti a dislocare a Ceppaiano, con gravi disagi per bambini ed insegnanti e grave spreco di soldi (24 mila euro per il pulmino E aggiuntivo più il ripristino delle aule in condizioni di decenza). È a questo proposito il caso di osservare che mentre ci preoccupiamo di salvaguardare le esigenze dei non residenti, sarebbe il caso di non trascurare neppure delle esigenze dei residenti…L’unico modo di perseguire questo legittimo obiettivo è di prendere in considerazione le richieste dei non residenti solo quando il numero totale sarà sceso ad un livello di normalità e la percentuale di non residenti sia scesa dall’attuale 20% a valori fisiologici del 5-6%, dunque accettare le 7 domande di iscrizione alla Dolci dei non residenti in questo contesto sarebbe da considerarsi assurda.
E questo è il primo punto, ovvio, che se viene meno fa saltare il senso di tutto il ragionamento.
Invece per quanto riguarda la scuola media, per tener conto di queste esigenze dei non residenti, ed evitare delusioni alle famiglie e soprattutto ai bambini, si propone di accogliere in via transitoria tutti gli studenti frequentanti le quinte del Mariti, utilizzando però lo stesso criterio seguito da TUTTI fino ad oggi, vale a dire:
Le classi quinte di Cenaia potranno trovare posto (residenti e no) presso la scuola di Crespina -come storicamente è sempre avvenuto, mentre gli iscritti della scuola di Lorenzana hanno sempre fatto riferimento alla secondaria di Fauglia e potranno continuare a farlo, (infatti negli ultimi 7 anni una sola persona si è iscritta a Crespina proveniente da Lorenzana). Ovviamente si deve fare eccezione per i residenti che hanno frequentato la quinta di Lorenzana e che potranno scegliere di frequentare la primaria del loro Comune.
In questo modo tutti coloro che lo chiedono potranno trovare accoglienza nell’Istituto Mariti (da più di un genitore è stato sottolineato che ciò che attira non è l’edificio ma la didattica) senza che venga meno la possibilità di mantenere un equilibrio tra le varie scuole, ossia evitando di averne una sovraffollata e l’altra sottoutilizzata. In altri termini si chiede che l’IC Mariti per gestire questa anomalia che per la prima volta si verifica (iscrizioni alla secondaria provenienti da non residenti della quinta di Lorenzana) si comporti nel segno della continuità, senza assecondare queste modifiche e scostamenti dalla prassi, che produrrebbero disomogeneità da scongiurare, a maggior ragione in regime di covid.
Pur rimanendo ovvio che il Piano di Utilizzo degli edifici scolastici debba restare sulle due sezioni alla secondaria di Crespina (con una media di 40 residenti per anno non ha senso prevedere tre sezioni) si specifica che, in ossequio ai contenuti di questa proposta, potremmo gestire come eccezione i numeri di quest’anno e degli anni a venire, accettando come conseguenza i disagi e i costi che questo comporta, con l’obiettivo, a cui punta la nostra soluzione, di risolvere il problema nel tempo cercando di evitare disomogeneità all’interno dell’ IC Mariti.
Va da sé che questo passaggio ha senso solo se si riduce da subito il numero dei non residenti alla Dolci, evitando che altri esterni entrino in prima elementare.
Tutelare il benessere dei bambini e l’elevato standard di qualità della scuola al quale, con notevole impegno, il Comune ha puntato è un nostro compito ed un obiettivo a cui non vogliamo rinunciare. Fuori da questa proposta, qualsiasi decisione che vedesse rinviato il problema o addirittura aggravato, vedrebbe la nostra ferma opposizione.
È arrivato il momento dell’assunzione di responsabilità da parte di tutti.
Crespina Lorenzana, 16/4/2021
Il Sindaco e la Giunta Municipale di Crespina Lorenzana