D-Scream: "Il Premio mamma del Comune di Pisa è discriminatorio"

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 23 Dicembre 2019

L'Osservatorio sulle discriminazioni di Pisa ha segnalato il bando per il “Premio mamma 2019”. Nel mirino di D-Scream i criteri di accesso come il permesso di soggiorno di lungo periodo e la storicità della residenza. Nardini (Pd): «Preoccupano i requisiti per l'assegnazione. Risorse pubbliche non possono essere assegnate in modo discriminatorio»

La giunta Conti e i criteri "premianti" decisi dall'amministrazione pisana per l'assegnazione del "Premio mamma 2019", tornano al centro della polemica politica.

Qua di seguito il comunicato stampa inviato da D-Scream, l'Osservatorio sulle discriminazioni di Pisa.

"D-Scream, l'Osservatorio sulle discriminazioni di Pisa, ha segnalato nelle scorse settimane a L'Altro Diritto Onlus il bando per il “Premio mamma 2019” indetto dal Comune di Pisa tramite la Società della Salute per gli evidenti profili di discriminazione diretta e indiretta presenti nel bando, in particolare per quanto riguarda i criteri di accesso tra i quali si prevede la richiesta del permesso di soggiorno di lungo periodo e la premialità della storicità della residenza.

“L'Altro diritto Onlus” – iscritta dal 2015 al “Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni” gestito dall'UNAR - ha raccolto la segnalazione e nella giornata di oggi ha inviato formale diffida via PEC al Comune di Pisa e alla Società della Salute affinché procedano alla rimozione di tali profili discriminatori.

Non ci poteva essere giorno più adatto visto che proprio questa mattina la maggioranza leghista ha approvato in Consiglio Comunale il Documento Unico di Programmazione 2020-2022, in cui sono contenute previsioni discriminatorie per i posti degli asili nido e le politiche di welfare dalla casa ai servizi sociali dall'amministrazione leghista, come mostrato anche dal parere legale redatto dalla stessa Onlus su richiesta del gruppo consiliare Diritti in comune.

Per quanto riguarda il “Premio mamma 2019”, leggiamo nella diffida che “nella parte in cui subordina l’accesso alla misura ai soli cittadini di Paesi terzi che siano titolari di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, costituisce una discriminazione fondata sul fattore della nazionalità, come tale vietata dall’art. 3 della Costituzione, dalla normativa nazionale e dai Trattati (e dalla normativa derivata) dell’Unione europea cui il legislatore deve intendersi costituzionalmente vincolato ex art. 117 Cost.”, come ancora per quanto riguarda la residenza si legge “Parimenti illegittimo in quanto discriminatorio, deve ritenersi il requisito di cui all’art. 2, punto 2, per cui è richiesto, ai fini dell’accesso alla prestazione, “di essere residente nel Comune di Pisa da almeno 5 anni continuativi”.

Analogamente devono ritenersi illegittimi anche i criteri preferenziali individuati nel bando in contestazione, che prevede l’assegnazione di un punteggio maggiore a seconda dell’anzianità di residenza nel Comune di Pisa“.

Occorre fermare le politiche discriminatorie ed antisociali di questa maggioranza che servono solo ad eccentuare le differenze e a colpire chi è più in difficoltà, indistintamente dalla propria provenienza.

Invitiamo il Sindaco Conti e l’Assessora Gambaccini, in qualità di Presidente della Società della salute, a rispettare la legge e a non esporre l’amministrazione a contenziosi e a possibili danni erariali.

Sull'argomento interviene anche la consigliera regionale del Partito Democratico Alessandra Nardini che scrive: «di nuovo! Dopo le bambine e i bambini più pisani di altri, ora l’Amministrazione guidata dal leghista Michele Conti, attraverso la Società della Salute, la cui Presidente ė anch'essa leghista, vuole premiare le mamme 'più pisane' di altre. 
Il Comune mette tra i requisiti di accesso al bando «Premio Mamma 2019», che assegna  500 euro alle famiglie dei nuovi nati nel 2019, il permesso di soggiorno di lungo periodo e la premialità secondo la storicità della residenza. Per accedere al contributo servono cinque anni di residenza continuativi. Diversamente, per i legisti di Palazzo Gambacorti, voi e vostra figlia o vostro figlio siete troppo poco pisani e non meritate il contributo. 
È ogni giorno più evidente, purtroppo,  che la destra pisana vara misure palesemente discriminatorie. 
E così dopo la segnalazione di D-Scream, l'Osservatorio sulle discriminazioni di Pisa, L'Altro Diritto Onlus diffida il Comune.
Come per l'accesso ai nidi e non solo,  infatti, si prova a tradurre anche in questo bando l'ormai tristemente celebre slogan salviniano "prima gli italiani" (questa volta mi verrebbe da dire "prima le italiane"), finendo per colpire anche le giovani coppie che decidono di stabilirsi a Pisa, magari dopo aver studiato nelle nostre eccellenti Università. 
Quando finirà tutto questo?! 
Se il Comune vuole dare un contributo economico a sostegno dei nuovi nati ben venga, anche sono sempre stata convinta che servirebbe molto di più investire in servizi per l'infanzia e la conciliazione tempi vita e lavoro delle donne.  Comunque, compiere una scelta di questo tipo sulla base di una discriminazione apre la strada ad un'arbitrarietà nell’assegnazione delle risorse pubbliche che nessuna Amministrazione dovrebbe potersi permettere, e questo desta non poche preoccupazioni. 
Le mamme, le bambine, i bambini e più in generale i pisani, tutti, meritano di più di queste scelte discriminatorie e di bassa lega».

 

redazione.cascinanotizie