Da Legambiente ancora un no alla nuova Arena

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 29 Maggio 2020

Gli ambientalisti tornano alla carica contro la variante stadio in discussione in queste ore al consiglio comunale

Mentre si sta discutendo in consiglio comunale la variante Stadio, Legambiente a tal proposito parla di occasione mancata: «In questi giorni Consiglio Comunale  è chiamato a votare la variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico con la previsione di riqualificare l’Arena Garibaldi, opera che interessa molti tifosi pisani, con una serie di interventi che dovrebbero migliorare il quartiere di Porta a Lucca e questo obiettivo interessa tutti i cittadini pisani».

«Purtroppo, però, la lettura del documento in votazione fa temere di mancare l’occasione e, al contrario, provocare un danno alla città e fallire lo stesso obiettivo di adeguare dello stadio alle necessità, proseguono gli ambientalisti.  Legambiente Pisa ha presentato agli Uffici Comunali alcune osservazioni per evitare questo rischio e ha inoltrato alle forze politiche un appello affinché ne tenessero conto. Ci auguriamo che il dibattito in Consiglio Comunale non insegua una acritica soggezione alla presunta necessità di decidere rapidamente accettando il pacchetto variante così come è».

Poi Legambiente prosegue andando anche ad attaccare il Pisa e chi con la società porta avanti il progetto: «L’approvazione della cosiddetta “variante stadio” avverrebbe in assenza di un progetto, senza garanzie economiche e finanziarie (un piano simile presentato dagli stessi soggetti è stato prudentemente rifiutato dal Comune di Parma), con la possibilità che il nostro stadio diventi privato, senza sapere come sarà il calcio nei prossimi anni. La riqualificazione dello stadio è subordinata alla realizzazione al suo interno di un centro commerciale di medie dimensioni che già vediamo numerosi sparsi per la città: non ne vediamo la necessità pensando sia al danno nei confronti del commercio di vicinanza sia all’inevitabile aumento di traffico quotidiano».

«Cambiare lo stadio, costruito in quella posizione quando la città finiva poco fuori le mura, significa cambiare buona parte della città, ma le previsioni non fanno intravedere una riqualificazione ma, piuttosto, un peggioramento della attuale situazione, proseguono da Legambiente. Nuovi parcheggi sacrificheranno i già ridotti spazi verdi, senza soddisfare le nuove esigenze. Per gli spettatori (previsti per un massimo di 16.000) si pensa solo a un numero inverosimile di bus navetta in partenza da parcheggi posti situati in parti opposte della città».

«L’assedio in sosta selvaggia nelle vie del quartiere in occasione di eventi sportivi (ma per lo stadio rinnovato sono previsti anche spettacoli e altri eventi) non sarà sciolto, al contrario sarà ancora più pressante. Si perderebbe anche  l’occasione di inserire il problema in un complessivo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). La variante cancella la realizzazione del Centro Culturale Islamico  su un’area già acquistata dalla comunità islamica che lo costruirebbe a sue spese. Si colpirebbe il diritto costituzionale della libertà di culto senza alcuna necessità, quando negli studi correlati alla variante si legge che quell’area non è necessaria  per i parcheggi a servizio dello stadio. Unire in un solo documento stadio e centro islamico ha il solo scopo di impedire la costruzione della “moschea” come era nei programmi della attuale Giunta Comunale».

«L’occasione è unica, una decisione frettolosa suggerita da interessi, che poco hanno a che vedere con lo sport e i bisogni della città, porta a danni permanenti. Si può fare diversamente e meglio», conclude Legambiente.

redazione.cascinanotizie