Da Pisa armi per l'Ucraina: "Pretendiamo chiarezza"
Due diverse interrogazioni chiedono maggiori informazioni sull'uso dello scalo pisano come ponte aereo per il trasporto di armi
L'aeroporto di Pisa come base logistica e di invio delle armi verso la guerra in Ucraina. Con due diversi comunicati, la politica pisana, pretende risposte circa la possibilità che la nostra città, in queste ore, sia usata per il trasporto di dispositivi bellici.
Diritti in comune, insieme a Rifondazione Comunista e PRC, si rivolge direttamente al Governo, chiedendo allo stesso tempo, che anche il sindaco di Pisa riferisca sulle attività militari in atto presso il Galileo Galilei.
A livello regionale è invece il Movimento Cinque Stelle a fare il primo passo e a chiedere che il consiglio regionale riferisca sulla notizia riportata da alcune sigle sindacali, circa il passaggio di armi dallo scalo aeroportuale pisano.
PISA PONTE AEREO DI GUERRA. FERMIAMO SUBITO IL TRASPORTO DI ARMI.
Dall'inizio di marzo sono moltissimi gli aerei militari partiti da Pisa con destinazione l'aeroporto militare di Rzeszow/Jasionka, in Polonia. Ma non solo, da Pisa partono aerei militari che arrivano in Romania e in Tunisia, o che fanno esercitazioni sopra la nostra città. Aerei come i Boing KC767A o C-130J “Hercules”. Cosa trasportano? Non ci è dato sapere. Questi aerei possono trasportare sia truppe che pallet standard Nato, ma il loro contenuto è stato secretato e nemmeno un parlamentare in carica può accedere a questa informazione.
Vogliamo risposte e chiarimenti, la cittadinanza ha il diritto di sapere che tipo di operazioni militari sta conducendo il proprio Paese, soprattutto quando una città presta i propri aeroporti diventando da una parte protagonista diretto del conflitto, dall'altra potenziale bersaglio.
Secondo quanto denunciato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, quello in corso sembra configurarsi come un vero e proprio “ponte aereo” militare internazionale verso la base di Rzeszow, nella Polonia orientale, dove già dai primi di febbraio opera un comando logistico USA. Su Rzeszow stanno convergendo aerei provenienti anche da altri paesi, in particolare dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dal Belgio, dalla Spagna, dal Canada. In Italia alcuni dei protagonisti di questo quadro sono l'aeroporto militare di Pisa e l'aeroporto “Mario de Bernardi” di Pomezia, uno dei più grandi aeroporti militari d'Europa.
È di oggi inoltre la denuncia del sindacato usb di Pisa che rivela come i lavoratori addetti al carico nel Cargo Village dell’aeroporto si sono trovati davanti ad armi e munizioni, invece che “aiuti umanitari”. Un episodio gravissimo che conferma amaramente le nostre preoccupazioni e su cui chiediamo urgentemente chiarezza, sostenendo tutti i lavoratori e le lavoratrici che, nel pieno rispetto della nostra Costituzione, si rifiutano a caricare sugli aerei armi e strumenti di morte.
Dopo la sciagurata decisione di inviare materiali militari in Ucraina e altri soldati per rinforzare i contingenti già schierati nei Paesi baltici chiediamo al Governo di sapere quali siano tutte le operazioni in corso e la tipologia di materiali militari che vengono inviati in Polonia. Il parlamento e la cittadinanza devono essere informati sulle attività militari che il nostro Paese sta compiendo, in aperto contrasto con la nostra Costituzione, utilizzando tutte le basi Nato/statunitensi presenti sul territorio nazionale. Le scelte sconsiderate di questo governo hanno già trascinato l'Italia in una posizione di co-belligeranza escludendo di fatto il nostro Paese da un qualsiasi ruolo di possibile di mediazione del conflitto.
Per questo, insieme alle deputate del gruppo ManifestA abbiamo già chiesto al Ministro della Difesa di riferire in aula e preparato una interrogazione parlamentare. Interrogheremo anche il Sindaco Conti perché non è ammissibile che chi governa la città non sappia, non dica o non s'interessi di ciò che sta accadendo e che riguarda tutti noi.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista
Ciccio Auletta, consigliere “Diritti in Comune”
Giovanni Bruno, Segretario PRC Pisa
Aeroporto, Galletti e Noferi (M5S): “Armi da guerra in voli umanitari per l’Ucraina? Si riferisca in Consiglio regionale”
Le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti e Silvia Noferi, annunciano un’interrogazione urgente per chiedere alla Regione se corrisponda al vero la notizia relativa al transito di armi militari attraverso il Cargo Village dell’aeroporto di Pisa.
Scrivono le consigliere: “Apprendiamo da fonti sindacali vicine ai lavoratori dello scalo aeroportuale civile di Pisa la notizia relativa ad aiuti umanitari in transito presso il Cargo Village, e destinati all’Ucraina, contenenti - invece che vettovaglie, medicine ed altri generi di conforto - armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi. Un carico che i lavoratori non si aspettavano di dover maneggiare e che ha spinto alcuni di loro a rifiutarsi di imbarcare i velivoli in partenza per le basi NATO in Polonia.”
“Una notizia - secondo Galletti e Noferi - che se confermata provocherebbe certamente un terremoto nell’opinione pubblica toscana, che proprio sabato scorso si è radunata a Firenze per invocare pubblicamente di fronte al pianeta la pace. Ci chiediamo quale sia il pensiero del sindaco di Firenze, Dario Nardella - si domandano - primo promotore dell’iniziativa e quello di tutti i politici illustri che in piazza Santa Croce hanno manifestato per chiedere lo stop delle bombe russe in Ucraina. Ma quello che ci interessa di più - nel caso in cui la notizia fosse verificata e nel pieno adempimento delle nostre funzioni di consigliere regionali - è capire se il Presidente della Giunta toscana Eugenio Giani ne fosse a conoscenza e che giudizio esprime al riguardo, anche alla luce del complesso scenario internazionale attuale e dei tentativi, finora falliti, di de-escalation del conflitto.”
“Non si può essere pacifisti a corrente alternata - attaccano le pentastellate - e nemmeno fingere che i 30 milioni impegnati nella scorsa legislatura per migliorare i collegamenti ferroviari con la base militare di Camp Darby, dove sono stanziate e operano truppe statunitensi, non servano anche ad operazioni simili. Opera che tra l’altro è costata l'abbattimento di migliaia di alberi in un'area di parco, poi costretta anche a modifiche paesaggistiche di rilievo”.
“Il trasporto di armi in ambito civile - concludono - può avvenire solo se una certa parte delle istituzioni ne è a conoscenza e produce le necessarie autorizzazioni. Quello che intendiamo fare è protocollare un’interrogazione urgente per chiarire tutte le domande che tale vicenda ha sollevato. Ci sono risvolti tecnici e politici che devono venire alla luce e speriamo che stavolta non ci si nasconda dietro a un dito".
Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.