Dal Comune soldi per l'educazione musicale dei piccoli studenti
Riprende nelle scuole dell’infanzia di Vecchiano il progetto di propedeutica musicale a cura della Filarmonica Senofonte Prato
Ha scritto il Comune di Vecchiano.
Un progetto propedeutico alla musica realizzato in collaborazione con le scuole dell’infanzia del territorio. E’ quanto messo a punto grazie alla sinergia tra Comune di Vecchiano e Filarmonica Senofonte Prato. “Il nostro Ente, come ogni anno, nell’autunno scorso ha deliberato di investire circa 25mila per i progetti di educazione e formazione messi a punto dalle scuole dell’IC Comprensivo Daniela Settesoldi di Vecchiano. Un contributo significativo, per realizzare attività collaterali alla didattica per ragazzi e ragazze, e che li supportano nel loro percorso formativo”, spiegano il Sindaco Massimiliano Angori e l’Assessore alle Politiche Scolastiche, Lorenzo Del Zoppo.
“I fondi sono spalmati dunque su vari progetti, tra questi rientra il progetto propedeutico alla musica per le scuole dell’infanzia, un progetto che realizziamo con la collaborazione della Filarmonica Senofonte Prato non solo grazie all’opera fattiva dei suoi componenti, ma anche grazie a un concreto investimento pari a circa 1000 euro da parte della stessa Associazione afferente la Consulta del Volontariato locale. Un ottimo segnale di vera sussidiarietà a beneficio della collettività”, aggiungono Angori e Del Zoppo.
“Il progetto di propedeutica musicale organizzato dalla Filarmonica Senofonte Prato con la sua insegnante Gloria Gambassi, cantante lirica, è rivolto ai bambini e alle bambine della scuola dell’infanzia, dunque, ed è il proseguimento di quanto realizzato lo scorso anno”, sottolinea la Presidente della Filarmonica, Stefania Magagna.
“Si tratta di un percorso i cui i piccoli vengono guidati alla scoperta della musica attraverso il gioco, imparano la differenza fra suono e rumore, e a riconoscere le varie caratteristiche del suono come l’intensità, l’altezza la durata. si cimentano utilizzando gli strumentini percussivi in semplici ma divertenti scansioni ritmiche, soprattutto imparano a utilizzare la musica come linguaggio aulico capace di raccontare storie e trasmettere emozioni. Uno spazio costante viene riservato alla voce primo strumento e al canto, ambito nel quale l’insegnate guida i bambini all’acquisizione di una piu’ sicura intonazione ed a una maggiore padronanza ritmica che consente loro di intonare sulle basi musicali, rispettando il tempo. Insegnare musica, ai bambini e alle bambine cosi’ piccoli, è come dare loro una chiave in più per aprire la mente a mondi nuovi e a diverse dimensioni espressive”, conclude Magagna.