Daniele Paffi: «i miei Leoni sul ponte ci saranno»

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 14 Marzo 2019

Daniele Paffi precisa come si è consumato lo strappo con l'ormai ex capitano Davide Rossi e continua il lavoro per portare i Leoni sul Ponte nel miglior modo possibile

In riferimento alla situazione che si è venuta  a creare in casa dei Leoni, stiamo parlando di una delle sei magistrature della parte di Mezzogiorno, prova a fare chiarezza il neo magistrato Daniele Paffi, lo fa partendo proprio dall’incontro del 12 marzo scorso in cui si è consumata la spaccatura fra la magistratura ed il capitano Davide Rossi: «due giorni fa sono riuscito a fare la prima riunione, da neo eletto Magistrato, ci dice Daniele Paffi, con tutti  i componenti militari, quindi il capitano, il capo schiera, i collaboratori e i combattenti (solo in quattro erano assenti). Questo incontro è giunto dopo che lo scorso martedì 5 Marzo mi ero incontrato con Davide Rossi, Claudio Baldeschi ed Enrico in cui, dopo la nona richiesta di fare il capitano della mia Magistratura, avevo avuto il consenso di Davide Rossi ad accettare tale incarico e piena collaborazione dei suoi aiutanti non solo ad allenare la squadra ma a ricostruire la palestra. Inspiegabilmente , e dopo che avevo come da accordi del 5 Marzo, illustrato i miei programmi, le mie direttive in sintonia con il Comando , il signor Davide Rossi mi ha comunicato che aveva cambiato idea e non accettava più il mandato, facendo poi seguito con una frase sibillina e in parte disdicevole “ragazzi fate voi non siete obbligati a seguirmi” riferendosi ai combattenti, circa 10/12 uomini che hanno rinunciato ad onorare la Magistratura dei Leoni seguendo il "loro Capitano" (che da Regolamento non lo è più , come tutti gli altri, dal 1 Luglio 2018).

«Come ho detto ieri sera nel corso della riunione, prosegue Paffi, io rispetto le loro decisioni ma non mi vengano a dire che lo fanno nell’interesse della Magistratura in quanto seguono il loro Capitano che ha motivato tale decisione non come non volontà di collaborare con me o come contrario alla mia nomina ma come rifiuto di collaborare con un Generale ed un Luogotenente con cui aveva problemi personali legati al gioco e che avevano, secondo lui, eliminato i suoi amici Capitan»i.

Il Gioco del Ponte interpretato come spirito di parte e non come orticello (leggi magistratura) da coltivare, questo lo spirito che Daniele Paffi intende interpretare: «Io, dice, invece di pensare alle altre Magistrature, ho sempre pensato alla mia come componente sesta di una Parte e quindi volenteroso a collaborare con un comando che vede il gioco come 120 contro 120 pur nel massimo rispetto della crescita militare ed iniziative sociale delle singole Magistrature. Aggiungo che avendo i capelli bianchi ed un po’ di pelo sullo stomaco (anche per la professione che svolgo) avevo una soluzione B pronta (e questo anche Rossi lo sapeva perché correttamente dopo otto suoi rifiuti gli avevo comunicato che cercavo un alternativa) che ho subito attuato nominando un nuovo capitano che verrà annunciato a breve, che porterà con se nuovi combattenti che si aggiungeranno ai 6/8 Leoni rimasti a difendere il carrello della Mia Magistratura».

«Gli interessi personali hanno portato a questa guerra che pur essendo arrivata la capolinea ha fatto solo morti, continua Paffi, combattenti che rinunciano a salire sul ponte benché si allenino da mesi, e danni, due palestre distrutte e sventrate che sono quella dei Leoni e quella dei Dragoni  e su cui diciamo, non sappiamo da chi,  che potevano far credere agli autori che il Gioco del Ponte, che è una manifestazione storica della città di Pisa e non di pochi eletti, che il Gioco non si sarebbe fatto, grave errore, il Gioco si farà con tutti i numeri necessari e nel più ampio accordo non solo delle nostre 5/6 Magistrature, dico così perché su San Marco esiste un comunicato riservato del Magistrato Cioli che tra le altre cose comunica: “non se participeremo” e naturalmente se il loro gruppo non partecipa saranno prontamente sostituiti,  ma anche in sintonia con le 6 Magistrature di Tramontana che vogliono come noi fare la manifestazione ed i combattimenti.

«Queste precisazioni, conclude Daniele Paffi, sono forse un po’ lunghe ma necessarie per far emergere la verità, ed è solo una piccola parte, di ciò che realmente è successo in questi tre mesi e che l’attuale Comando non ha mai cercato di sovralimentare rispondendo ad articoli più o meno provocatori messi su giornali, media e/o social da parte di chi voleva abbatterci. Per noi il gioco è tale ed appartiene alla città e deve esistere a prescindere dagli attori pur portando e pretendendo il massimo rispetto a tutti e da tutti».

massimo.corsini