De Donno ancora a gamba tesa contro Pisa e il suo ospedale

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 14 Maggio 2020

Lo show del primario del Pome di Mantova stavolta è andato in scena al Senato: Pisa non è all'altezza ha tuonato De Donno

Giuseppe De Donno insiste. Il primario di Pneumologia del’ospedale Poma di Mantova va nuovamente all’attacco di Pisa e della Toscana, tanto che il governatore Enrico Rossi adesso minaccia le vie legali.

«Non so perché hanno scelto Pisa come capofila della sperimentazione nazionale sul plasma.  Non lo so, e sono sconcertato da questa decisione, così come rimango sconcertato anche dal fatto che stamattina leggendo la stampa il presidente della Regione Toscana Rossi abbia minacciato di querelarmi. È la a politica che vuole ammutolire la scienza».

Vede ormai fantasmi ovunque il professor De Donno che oggi in commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, è stato ascoltato in audizione su richiesta del capogruppo dei Forza Italia, Marco Siclari. L’autoproclamatosi unico paladino della terapia al plasma ha risposto alle domande dei senatori e se l’è presa un po’ con tutti dalla scienza alla politica, senza risparmiare la stampa che, come da buona tradizione del belpaese, non può mai mancare come capro espiatorio.

«Qualsiasi città lombarda andava bene, ha sottolineato De Donno, del resto se dovete fare un intervento di cardiochirurgia vi affidate ovviamente a chi ha esperienza», lasciando quindi intendere che sotto la città della torre siano degli spovveduti. «E non mi si venga a dire che la Toscana è organizzata meglio della Lombardia, ha tuonato De Donno. La scelta doveva essere univoca, ed era Pavia, con i medici Baldanti e Perotti,  sono loro i padri principali della sperimentazione, poi immediatamente dopo il mio collega del Poma Massimo Franchini. Io mi metto da parte, io sono  stato l’idraulico della terapia. Pisa non è all’altezza, perché la maggiore incidenza di casistica è in Lombardia che è rimasta fuori fino a ieri l’altro. Ci sarà pure un motivo perché Iss e Aifa hanno scelto  Pisa, ma ce lo devono spiegare. Non ci sono motivi scientifici. Non può essere».

De Donno ha concluso il suo show, come detto, prendendosela con i media, accusati di relegarlo in seconda serata, come un dopofestival qualsiasi, e di dare spazio «al solito virologo che si è permesso di dire tutto e il contrario di tutto, magari pagato dalla Rai. Uno scienziato che viene pagato non è uno scienziato credibile. La scienza è gratis».

massimo.corsini