Decoindustria: a Cascina arriva la Commissione parlamentare d'inchiesta

Cronaca
Cascina
Venerdì, 3 Novembre 2017

Il prossimo 6 novembre 2017 a Cascina arriverà la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, presieduta dall’Onorevole Alessandro Bratti,  per le verifiche sullo stato di bonifica dell’area dove sorgeva la Decoindustria s.r.l.

Una vicenda che sembra non avere mai fine, tanto che ad inizio 2017 lo stesso Ministro dell’Ambiente aveva dichiarato che entro il primo semestre dell’anno anche gli ultimi lavori di bonifica sarebbero stati eseguiti (lo svuotamento di un serbatoio ancora presente e non bonificato negli anni precedenti).

Decoindustria e Chiesanova

Per altro l’area si trova in località Chiesanova, i cui cittadini, da tempo,  chiedono una verifica o meno dei contaminanti inquinanti nel terreno e la verifica di dati certi anche sulla percentuale di malattie tumorali nella frazione rispetto al resto del territorio cascinese (il M5S aveva chiesto l’istituzione di un registro dei tumori per tutto il territorio cascinese in modo da verificare le aree più a rischio, richiesta bocciata dalla maggioranza di centro destra) .

Regione Toscana e Comune di Cascina

Sulla vicenda si era anche espresso l’allora Assessore all’Ambiente Michele Parrini che riferì di un incontro avvenuto con la Regione Toscana per la stesura di un protocollo d’intesa volto a mettere fine alla vicenda e giungere alla totale messa in sicurezza dell’area. Tanto che la stessa Amministrazione cascinese aveva trovato i fondi necessari, 100.000 euro, per lo svuotamento della cisterna rimasta ancora piena e i primi sondaggi volti a verificare la presenza o meno di agenti inquinanti sul terreno.

Una prima bozza di questo protocollo d’intesa era stato inviato dalla stessa Regione Toscana, nella primavera scorsa, al Comune di Cascina per una lettura ed eventuale revisione. Pochi mesi dopo il Comune riconsegna il protocollo alla Regione Toscana e alla Provincia di Pisa, che fa avere la stesura definitiva e condivisa alla Giunta Ceccardi nel giugno 2017.

Da allora più nessuna risposta dal Comune di Cascina che trattiene la bozza definitiva senza dare corso alle richieste di incontro della Regione Toscana per la firma di entrambe le parti. Va ricordato che la stessa Sindaca Ceccardi si era assunta la delega delle trattative con la Regione dal luglio 2017 togliendone la competenza all’Assessore Parrini, dimissionario.

La situazione attuale

Una totale mancanza di risposte da parte della Sindaca nei confronti dei tanti solleciti pervenuti da parte della Regione Toscana, ultimo dei quali lo scorso 5 ottobre, dando come ultimatum per la firma del protocollo d’intesa, la data del 16 ottobre, passato tale termine la Regione avrebbe proceduto con gli interventi necessari alla definitiva bonifica, vista anche l’urgenza e la delicatezza della questione, tenuto conto anche del parere dell’ARPAT che sollecitava, nel luglio 2017, una celere e definitiva risoluzione della vicenda.

Siamo a Novembre e la Sindaca Ceccardi per bocca del neo Assessore all’Ambiente, Del Seppia, ha fatto sapere che lui avrebbe avuto bisogno di approfondire la questione, che era arrivato da poco tempo, che si sarebbe visto a breve (dichiarazione “estorta” in risposta ad una interrogazione del Consigliere di Progetto Cascina PSI – PSE, Fabio Poli, sulla vicenda Decoindustria e su come avesse intenzione di intervenire la Giunta Comunale sulla delicata vicenda)

Protocollo d’intesa carta straccia?

La ciliegina finale è la richiesta di un’ulteriore revisione del protocollo d’intesa.

Cioè prima si fanno degli accordi, si stila un documento condiviso tra Comune di Cascina, Regione Toscana, Provincia di Pisa, c’è l’urgenza di finire la bonifica nell’area Decoindustria, di iniziare a saggiare i terreni per verificarne la contaminazione o meno, l’ex Assessore dichiara di aver trovato i 100.000 euro necessari. La Regione Toscana chiama e scrive da giugno 2017 per sapere quando si sarebbero incontrati per firmare quel protocollo d’intesa e il Comune o meglio il Commissario Straordinario Padano, non solo non dà nessuna risposta, non si fa vivo, ma alla fine chiede di rivedere nuovamente gli accordi.

(foto tratta dal sito internet di ARPAT)

 

 

luca.doni