Delegata sindacale Biancoforno punita. La Cgil non ci sta

Cronaca
Calcinaia
Giovedì, 13 Febbraio 2025

"Se pensano che questa intimidazione passerà impunita, sono gravemente in errore". Avs ha presentato una interrogazione alla ministra del Lavoro Calderone

Nuova denuncia Flai Cgil circa l'operato della Biancoforno di Fornacette, l'azienda dolciaria della famiglia Lami, leader del settore, da tempo impegnata in una serie di battaglie, anche giudiziarie, con i sindacati.

Nelle scorse, a quanto risportato dalla Cgil, la Biancoforno avrebbe "punito" una sua dipendente, delegata sindacale, sospesa precauzionalmente per "avere semplicemente fatto il suo dovere: difendere i diritti dei colleghi e delle colleghe".

Negli scorsi mesi avevamo già parlato a più riprese dei diversi motivi di scontro tra l'azienda Biancoforno e la Cgil, con la prima, ritrovatasi sempre a dovere pagare il conto (tra querele archiviate, telecamere prima posizionate e poi tolte dopo sentenza, eccetera).

Flai Cgil, comunque, è nettissima: "Se pensano che questa intimidazione passerà impunita, sono gravemente in errore. La CGIL è unita e compatta e tutta l'organizzazione è dalla parte della nostra delegata. Non ci faremo intimidire e percorreremo tutte le strade legali possibili per difendere chi, come lei, ha avuto il coraggio di alzare la testa e proteggere i lavoratori".

 

Ha scritto Flai Cgil.

La CGIL denuncia con fermezza la sospensione punitiva subita dalla propria delegata sindacale da parte di Biancoforno. La nostra rappresentante è stata sospesa precauzionalmente per aver fatto semplicemente il suo dovere: difendere i diritti dei colleghi e delle colleghe. Un atto coraggioso che non può che essere punito in un’azienda che predilige l’obbedienza cieca piuttosto che il confronto e la giustizia.

Biancoforno ha pensato che, punendo chi difende la dignità del lavoro, avrebbe fermato la lotta per i diritti. Un tentativo evidente “di punirne uno per addestrarne cento”, come accadeva nei tempi più bui, quando si cercava di piegare la volontà dei lavoratori con minacce e soprusi. Ma si sbagliano.  

La CGIL non si piega e lotterà con tutte le forze per difendere chi ha il coraggio di alzare la testa, perché difendere i diritti non è mai un crimine, e non permetteremo che questa ingiustizia resti impunita.

Se pensano che questa intimidazione passerà impunita, sono gravemente in errore. La CGIL è unita e compatta e tutta l'organizzazione è dalla parte della nostra delegata. Non ci faremo intimidire e percorreremo tutte le strade legali possibili per difendere chi, come lei, ha avuto il coraggio di alzare la testa e proteggere i lavoratori, contando ovviamente anche sulla solidarieta’ della Fai-Cisl, altra Organizzazione Sindacale presente in azienda.

 


Ha scritto Alleanza Verdi e Sinistra.

"La Biancoforno di Fornacette, azienda dolciaria della provincia di Pisa, leader del settore e nota alle aule di tribunale per comportamento antisindacale (da ultimo, la sentenza di condanna per l'installazione e l’impiego di sistemi di videosorveglianza da parte dell’azienda), si rende nuovamente protagonista di un'azione di repressione nei confronti dei propri dipendenti. 

La CGIL denuncia con fermezza la sospensione punitiva subita dalla delegata sindacale, una sospensione precauzionale che appare essere la risposta dell'azienda alla difesa dei diritti dei lavoratori.

L’azienda ha inoltre ottenuto recentemente l’autorizzazione dall’INPS per accedere alla Cassa Integrazione per i propri lavoratori dopo la quale ha fatto circolare un foglio chiedendo ai dipendenti di rinunciare al loro diritto di essere messi in cassa integrazione se fossero stati disponibili a rinunciare alla "messa a disposizione" (cioè, a non ricevere l'indennità in caso di riduzione dell'attività lavorativa). 

Questo foglio è stato fatto passare dall'azienda come se fosse una richiesta spontanea dei lavoratori e delle lavoratrici, mascherando in questo modo la pressione esercitata su di loro per rinunciare a un diritto legittimo. 

Un comportamento inaccettabile, che non solo mina i diritti dei lavoratori, ma cerca di innescare un clima di paura e incertezza tra i dipendenti.

L'atto di sospensione nei confronti della delegata sindacale non è altro che una ritorsione per aver esercitato il proprio ruolo con dignità e coraggio. Abbiamo presentato una interrogazione alla ministra Calderone che spero mi attivi immediatamente” .

Lo afferma Marco Grimaldi, vicepresidente di AVS alla Camera.

 

Questo il testo dell'interrogazione dell'onorevole Grimaldi.

Al Ministra del Lavoro e delle politiche sociali - Per sapere - premesso che:

la Biancoforno di Fornacette, azienda dolciaria della provincia di Pisa, già da tempo è nota per comportamento antisindacale ai danni dei lavorati. Da ultimo, una sentenza del giudice del lavoro ha condannato l’azienda per l'installazione e l’impiego di sistemi di videosorveglianza;
risulta all’interrogante che l’azienda si sia resa nuovamente protagonista di un'azione di repressione nei confronti dei propri dipendenti. Fonti sindacali denunciano con fermezza la sospensione punitiva subita da una delegata sindacale Flai-Cgil, una sospensione precauzionale che appare essere la risposta dell'azienda alla difesa dei diritti dei lavoratori;
il fatto si inserisce in un contesto difficile per i dipendenti, in cui l’azienda ha recentemente ottenuto l’autorizzazione dall’INPS all’accesso alla Cassa Integrazione per i propri lavoratori. Tuttavia, invece di agire con trasparenza e rispetto per i diritti dei lavoratori, Biancoforno avrebbe chiesto ai dipendenti di rendersi disponibili a rinunciare alla "messa a disposizione", cioè a non ricevere l'indennità in caso di riduzione dell'attività lavorativa. Da fonti sindacali si apprende che l’azienda avrebbe fatto passare questa intenzione come una richiesta spontanea dei lavoratori e delle lavoratrici, mascherando così la pressione esercitata su di loro per rinunciare a un diritto legittimo. Un comportamento inaccettabile, che non solo mina i diritti dei lavoratori, ma cerca di innescare un clima di paura e incertezza tra i dipendenti;
contro questa azione si è espressa una sindacalista, poi sospesa. L'atto di sospensione nei confronti della delegata sindacale non è altro che una ritorsione per aver esercitato il proprio ruolo con dignità e coraggio. Difendere i diritti dei colleghi e delle colleghe non può essere considerato un atto punibile;
ma già da tempo la strategia dell'azienda sembra essere chiara: cercare di fermare la lotta per i diritti del lavoro intimidendo chi ha il coraggio di contrastare l'ingiustizia -:
quali iniziative urgenti intenda assumere affinché venga monitorato e garantito il rispetto dei diritti sindacali e dei lavoratori nell'azienda Biancoforno di Fornacette.

 

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redazione.cascinanotizie