Delfini d'argento 2018 a Medici senza frontiere

Cronaca
Cascina
Mercoledì, 20 Giugno 2018

Torna il premio Delfini d’Argento, giunto alla trentesima edizione ed organizzato come sempre dall’associazione di volontariato “Pubblica Assistenza Cascina” onlus

Per questa edizione il premio è stato attribuito a Medici senza Frontiere che con il suo gruppo di Firenze ritirerà i Delfini d’Argento lunedì 25 giugno in una serata organizzata all’interno della festa del volontariato in scena all’ex campo sportivo Tettora.

L’evento si svolgerà a partire dalle 21 è vedrà come protagonisti Leandro Comaschi, presidente dell’associazione Pubblica assistenza Cascina che farà gli onori di casa introducendo gli ospiti e la serata. Seguiranno gli interventi di Anna Maria Paci (La Pubblica assistenza Onlus. I Delfini d’Argento), Laura Righi, coordinatrice del gruppo volontari di Medici senza Frontiere Firenze, Francesca Tarantini e Shafiq Islam, rispettivamente medico e mediatore culturale, entrambi sono operatori umanitari di Medici senza Frontiere e racconteranno le esperienze vissute durante le missioni svolte in contesti di guerra, di migrazione e di trattamento delle malattie croniche nei paesi africani.

Il premio Delfini d’Argento nel corso della sua storia ha visto assegnare riconoscimenti a personaggi di valore mondiale come Bruno Pontecorvo, Franco Barberi, Giorgio Celli e Margherita Hack, da un paio di edizioni viene assegnato a chi si è particolarmente distinto nel campo della solidarietà e quando si parla di aiuto verso il prossimo uno dei primi pensieri non può che andare a Medici senza Frontiere, l’organizzazione internazionale il cui scopo è quello di portare soccorso sanitario ed assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non è garantito. I principi fondamentali di Medici senza Frontiere sono il prestare opera di soccorso alle popolazioni povere, alle vittime delle catastrofi di origine naturale o umana, alle vittime delle guerre, senza discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa, filosofica o politica; inoltre operano nello spirito di neutralità, cioè hanno il dovere di aiutare tutti senza distinzione di razza, sesso, colore della pelle e religione, e di imparzialità non schierandosi da nessuna parte. Fare parte di Medici senza Frontiere significa impegnarsi a rispettare i principi deontologici previsti dalla professione nonché a mantenere una totale indipendenza da qualsiasi potere e da ogni forza politica, economica o religiosa e non ricevono fondi da governi; in qualità di volontari, gli aderenti all’organizzazione sono al corrente dei rischi e dei pericoli presenti nelle missioni che compiono astenendosi, quindi, dal reclamare, per sé o per altri aventi diritto, compensi diversi da quelli che l'associazione sarà in grado di fornire loro.

Soltanto a leggere queste poche righe si capisce perché il premio per il 2018 non poteva che andare a Medici senza Frontiere, ma certamente i relatori, nella serata di consegna del premio, sapranno spiegare in modo ulteriormente esaustivo, quella che è la mission e quelle che sono le motivazioni che spingono donne e uomini a mettere a repentaglio la propria incolumità per portare soccorso a chi vive in condizioni di guerra e di povertà, oppure che è stato vittima di calamità naturali che ne hanno compromesso l’accesso alle cure mediche.

massimo.corsini