Qual è la differenza tra bingo e tombola?

Cultura
PISA e Provincia
Lunedì, 22 Novembre 2021

Il bingo e la tombola sono due giochi che vanno per la maggiore soprattutto durante le festività natalizie. Entrambi non prevedono l’applicazione di particolari conoscenze o l’esecuzione di mosse specifiche che possano condizionare l’esito di una partita. La fortuna ha un ruolo fondamentale perché si tratta di giochi ad estrazione. Le regole sono talmente simili che non tutti hanno bene a mente cosa differenzi il bingo dalla tombola e viceversa. In ogni caso, i due giochi sono piuttosto diversi, anche nelle origini. Ciò che non cambia sono i compiti dei giocatori, che si limitano a seguire le estrazioni dei numeri nella speranza di trovare riscontri con quelli stampati sulle cartelle acquistate. La tombola è sicuramente più insita nell’immaginario collettivo e sono tante anche le iniziative benefiche organizzate a tema, come alla Fiera di San Casciano a Cascina. Per quanto riguarda le regole dei due giochi, sia nella tombola sia nel bingo il tabellone principale consta di 90 numeri, mentre sulle cartelle ne sono presenti 15.

Differenza tra bingo e tombola: origini e regole

La tombola è stata inventata nel XVIII secolo, in un periodo in cui il re Carlo III di Borbone si mise in testa di rendere legale il lotto, molto in voga ai tempi, per ricavarne introiti. Tuttavia, un frate domenicano si oppose fermamente alla volontà del re, sottolineando l’immoralità della situazione. Mentre re e frate discutevano sul da farsi i napoletani inventarono una versione alternativa del lotto e così vide la luce la tombola, che sin dalle origini prevedeva l’utilizzo di cestini di vimini e oggetti di fortuna per le estrazioni dei numeri. Curiosamente, il gioco si diffuse prima in altre regioni d’Italia e solo in un secondo momento iniziò a godere di una certa popolarità a Napoli. La quantità dei numeri presenti nella tombola è dovuta alle vecchie elezioni dei membri dei Serenissimi Colleghi, per cui bisognava effettuare una selezione tra 90 candidati. Il bingo si basa sui 90 numeri per la stessa ragione, ma in questo senso una sostanziale differenza tra bingo e tombola risiede nell’aspetto folkloristico, legato ai significati della Smorfia presi in prestito dalla tombola. Il bingo, infatti, viene visto più come un gioco d’azzardo e va giocato in sale apposite, che sono costantemente sotto l’occhio vigile e attento del fisco, al punto che i set di numeri utilizzati per le estrazioni vengono sostituiti ogni 5.000 partite. Il bingo è nato molto più tardi rispetto alla tombola, precisamente nel 1929, quando un venditore di giocattoli americano si ritrovò a giocare una partita di beano e urlò per sbaglio “bingo” al momento della propria vittoria. Da lì in avanti il termine iniziò a circolare sempre più tra gli appassionati dei giochi ad estrazione e il bingo divenne un gioco a sé stante. Contrariamente alla tradizionale tombola, il bingo si presenta in più salse e in molte varianti contempla l’utilizzo di tabelloni e cartelle con molti meno numeri del solito. In Italia il bingo è arrivato nel 1999 e nonostante nello Stivale la sua fama non sia paragonabile a quella della tombola ha sempre ottenuto un buon seguito. Dei premi classici della tombola, nel bingo sono presenti solo la cinquina e l’equivalente della tombola stessa, ossia il bingo vero e proprio, che si consegue marcando tutti i numeri di una cartella. Il premio del bingo può però salire nel tempo se nessun giocatore riesce ad ottenerlo, a seconda della quantità di estrazioni eseguite prima dell’annuncio del numero vincente.

Differenza bingo e tombola: tra fortuna e superstizione

Ad oggi la tombola riscuote forse più successo del bingo, che sta godendo di meno licenze rispetto a qualche anno fa. L’atmosfera generata dai lunghi raduni familiari che contornano le partite ai due giochi, comunque, è rimasta immutata. Sebbene sia il bingo sia la tombola presentino oggi delle controparti digitali, la possibilità del rapporto e dello scambio di battute tra le persone in carne ed ossa appare come un fattore importante in dei giochi in cui, di fatto, i partecipanti non possono in alcun modo influenzare il risultato finale. Basti pensare al tema della superstizione, che torna spesso in auge quando si parla di numeri e sorte. Non deve sorprendere, dunque, se alcuni giocatori evitano a tutti i costi di prendere cartelle contenenti il 13 o il 17, ad esempio. Scoprire il rapporto tra gioco e superstizione può essere utile per inquadrare da subito le varie tipologie di giocatori e quali siano i riti più comuni ai quali potremmo assistere prima, durante e dopo una mano. Ad ogni buon conto, si tratta pur sempre di elementi di colore, volti semplicemente a rendere una partita il meno monotona possibile.

redazione.cascinanotizie