Diritti in Comune contro l’hub militare Pisa-Livorno: «Trasparenza subito»

Politica
PISA e Provincia
Mercoledì, 26 Novembre 2025

Il gruppo consiliare si schiera con i lavoratori e i movimenti antimilitaristi, denunciando rischi ambientali e sociali legati a Camp Darby e ai trasporti di armi

La Coalizione Diritti in Comune, composta da Una Città in Comune e Rifondazione Comunista, ha espresso piena solidarietà alle mobilitazioni organizzate da Ferrovieri contro la Guerra, Coordinamento Antimilitarista Livornese e CUB, ribadendo la ferma opposizione allo sviluppo dell’hub logistico militare tra Pisa e Livorno e alla crescente militarizzazione del territorio.

«Pisa non è zona di guerra», sottolineano i consiglieri, annunciando un impegno costante all’interno delle istituzioni tramite interpellanze, interrogazioni e accessi agli atti, per garantire la massima trasparenza su tutte le operazioni militari in corso. Il gruppo evidenzia la necessità di vigilare sulle merci pericolose, sulle armi e sul materiale bellico che transitano su infrastrutture strategiche come l’autostrada A12, il Canale dei Navicelli e la ferrovia Pisa-Livorno.

Diritti in Comune denuncia il rischio che il Canale dei Navicelli diventi un vero e proprio “Far West” per i trasporti di armi da e per la banchina militare di Tombolo, spesso fuori da ogni controllo di sicurezza. La coalizione si dichiara radicalmente contraria all’economia di guerra, sia per motivi antimilitaristi sia perché sottrae risorse fondamentali alla collettività e provoca danni irreversibili.

Il potenziamento della base di Camp Darby e della relativa linea ferroviaria, oltre a favorire il rifornimento di armi, sta creando disagi ai pendolari del trasporto pubblico, costretti a subire blocchi e modifiche della circolazione a causa di lavori legati alla Military Mobility. Diritti in Comune chiede la cancellazione dell’accordo tra RFI e Leonardo e sottolinea come gli investimenti pubblici dovrebbero essere indirizzati a un’economia di pace, garantendo il diritto alla mobilità dei cittadini.

Il gruppo consiliare punta anche i riflettori sui rischi ambientali e di corruzione legati all’opacità dei progetti militari. La devastazione degli alberi nel Parco di San Rossore per favorire il potenziamento di Camp Darby rappresenta, secondo Diritti in Comune, un danno inaccettabile al patrimonio naturale. La mancanza di trasparenza nei progetti militari, inoltre, facilita potenziali affari opachi nell’ambito della NATO e dell’industria bellica.

Diritti in Comune conclude: «La Toscana non è zona di guerra. Chiudere Camp Darby, bloccare i trasporti di armi e munizioni e fermare il progetto della nuova base è l’unica via per demilitarizzare il nostro territorio, tutelare l’ambiente e garantire la sicurezza dei cittadini».


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massimo.corsini