Diritti in Comune: la gestione delle Mura di Pisa a danno dei lavoratori
Il gruppo consiliare pisano denuncia la mancanza di un piano economico finanziario per la gestione delle mura di Pisa e al tempo stesso le cooperative che le gestiscono risparmiano a danno di lavoratori
Questo il comunicato integrale
Gestione delle mura: da oltre un anno manca il Piano Economico Finanziario mentre si risparmia sul costo del lavoro
Grazie ad una nostra interpellanza è emerso che non c’è un Piano Economico Finanziario per la gestione delle mura, atto indispensabile nella regolamentazione dei rapporti tra il Comune di Pisa e e il raggruppamento composto da Società Cooperativa CULTURE, ITINERA Progetti e Ricerche Società Cooperativa e PROMOCULTURA Società Cooperativa che ha in gestione il servizio.
L' ultimo atto che definisce alcuni degli aspetti economici-finanziari è la delibera della Giunta Conti del settembre del 2022 per la gestione di questo preziosissimo bene culturale della nostra città nella fase successiva alla pandemia che aveva provocato un calo dei visitatori. A pagare ancora una volta gli effetti della pandemia sono stati i cittadini e le cittadine, a causa di scelte come la gestione esternalizzata.
In merito sono stati approvati aumenti dei biglietti tali da cancellare la distinzione tra alta e bassa stagione (precedentemente con il biglietto a 5 euro in alta stagione e a 4 euro nella bassa stagione). Cosa ancor più grave è l'aumento del biglietto ridotto per le scuole ( da 2 a 3 euro,) e il biglietto famiglia ridotto, (’prima di 13 euro in alta stagione e 11 in bassa, ora per tutta la stagione a 15 euro. Aumentano anche i prezzi per le visite guidate delle scuole sia lunghe che brevi, così come gli abbonamenti annuali che sono passati da 40 a 50 euro.
In quella delibera si esplicitava chiaramente che si trattava di provvedimenti transitori e che entro giugno 2023 doveva essere approvato la revisione del PEF :“è opportuno circoscrivere la revisione del servizio ad un arco temporale ridotto e precisamente fino al mese di giugno 2023, trattandosi di una situazione temporanea sebbene ormai prolungata nel tempo, ma tale da consentire un generale ritorno alla normalità ed in vista di una revisione generale del Pef e del contratto appena la situazione si sarà stabilizzata da operarsi entro giugno 2023".
E’ passato oltre un anno da quella scadenza ma nulla è stato fatto dalla Giunta Conti benchè i numeri dei visitatori sono tornati ai livelli precovid. Si tratta di un fatto ingiustificabile su cui abbiamo chiesto un argomento urgente in Commissione di Controllo e Garanzia per verificare tutti i profili amministrativi e contabili.
Arriviamo al dunque: la gestione di tali servizi si basa sulla riduzione del costo del lavoro, che sconfina in forme intollerabili di vero e proprio sfruttamento. Lavoratori e lavoratrici che mantengono aperta e funzionante una delle risorse culturali e turistiche più importanti di Pisa, lavorano con un contratto part-time multiservizi (invece di uno più remunerativo come quello di Federcultura) e con inquadramento da operaio. Mantenendo i dipendenti in una condizione di precarietà e quindi di ricattabilità è garantito un risparmio enorme alle società fino ad arrivare a non retribuire i lavoratori In caso di pioggia. Questo è il risultato di un trentennio di politiche mirate esclusivamente a garantire profitti a pochissimi azzerando di fatto retribuzioni e diritti essenziali dei lavoratori.
Ma non solo. Inammissibili sono anche le condizioni quotidiane nelle quali si opera. Non c’è una tettoia dove ripararsi in caso di pioggia. Arriviamo al punto che i lavoratori e le lavoratrici non dispongono neanche di un bagno durante il turno!
C’è una stretta connessione tra il Pef (Piano economico finanziario) e l’inquadramento contrattuale di questi lavoratori e lavoratrici, che si esplicita alla voce che viene inserita nel costo del lavoro. Sono scelte che violano i principi fondamentali del diritto al lavoro e perciò chiediamo alla Giunta Conti di intervenire in merito. Un'amministrazione che in questi anni non ha mai risolto il problema per quanto di propria competenza e che non può più ignorare.
Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione comunista