Diritti in Comune: "La nuova Base Militare è un Appaltificio Pubblico"
Nella seduta plenaria alla Camera di giovedì 12 dicembre per discutere la manovra finanziaria 2025 il Governo Meloni ha presentato un emendamento specifico per l'intervento relativo alla realizzazione del “I lotto funzionale della nuova sede dei reparti di eccellenza dell'Arma dei carabinieri” prevista nell'area Cisam all'interno del Parco Naturale della Regione Toscana di San Rossore
Questa la nota integrale
Viene aggiunto così un articolo, per la precisione il 91 bis, che per dare attuazione al Piano nazionale di rilancio e resilienza (PNRR) e snellimento delle procedure, concede un nuovo ingiustificato potere al Commissario straordinario Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per realizzare questa nuova infrastruttura militare. Si prevede, infatti, la possibilità di affidare incarichi ad esperti esterni all'amministrazione pubblica in deroga alle Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (art. 7 Dlgs 165 del 2001) e in deroga ai meccanismi di revisione per il contenimento della spesa pubblica (art. 5 comma 9 del DL n. 95/2012).
Il Commissario Straordinario avrà quindi la possibilità di affidare incarichi a 5 esperti, a suo piacimento, per importi per ciascuno fino a 50mila euro annui. Se pensiamo all'orizzonte della durata dei lavori, indicato in 10 anni nella Commissione parlamentare, possiamo facilmente calcolare un aumento della possibilità di spesa ed aumento dei costi per la cittadinanza di altri 2 milioni e mezzo di euro messo in mano ad una sola persona. Un pericolosissimo atto che apre la strada a scenari purtroppo tristemente noti nel nostro paese e che caratterizzano il mondo delle grandi opere con il proliferare dei costi per le consulenze.
Se poi si dà anche la possibilità di derogare a tutti quei meccanismi di controllo introdotti negli anni per limitare le opportunità di corruzione, siamo di fronte ad una proposta emendativa di una gravità inaudita. Se aggiungiamo l'intolleranza del Commissario Sessa, dimostrata in questi ultimi mesi, al confronto democratico e al rispetto delle norme sulla trasparenza dovuta alla cittadinanza vediamo come si allarga il buco nero di sperpero di denaro pubblico per la nuova base. Solo pochi giorni fa abbiamo denunciato la mancata pubblicazione degli atti di indirizzo alla progettazione della base militare, per cui proprio il Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici ha negato il permesso alla diffusione nascondendosi dietro la “tutela dell'interesse nazionale”.
In ogni caso proprio nella tutela dell'interesse pubblico riteniamo indispensabile che il Commissario Straordinario Massimo Sessa debba iniziare a rendere conto del proprio operato, di come sta gestendo gli appalti relativi alla base militare e con quali finalità e criteri di spesa.
Siamo fermamente convinti che questo emendamento vada immediatamente ritirato dalla manovra, evidenziando ancora una volta il lavoro di controllo e trasparenza attraverso il quale stiamo provando costantemente ad informare la cittadinanza a fronte dei silenzi e delle complicità di chi governa livello locale, regionale e nazionale tanto del centrodestra quanto del centrosinistra.
Ribadiamo che per noi l’obiettivo è lo stralcio integrale della previsione di spesa da 520 milioni di euro per l'intera nuova infrastruttura militare prevista in provincia di Pisa.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista