"Don Milani e la pace": incontro promosso da Acli sabato 23 marzo
"Mobilitazione per la difesa della legge sul controllo dell'esportazione delle armi"
Intanto “impedire la cancellazione integrale della parte della relazione annuale al Parlamento sull’export di armi che riporta i dettagli dell’interazione fra banche e aziende militari”. Poi “non consentire l’eliminazione dell’Ufficio di Coordinamento della produzione di materiali di armamento presso la Presidenza del Consiglio, l’unico che può avanzare proposte per la riconversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa”. Infine “reintrodurre la possibilità per il Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa di ricevere informazioni sul rispetto dei diritti umani anche da parte delle organizzazioni riconosciute dall’Onu e dall’Ue e delle organizzazioni non governative riconosciute”. Sono solo alcune delle proposte della campagna di mobilitazione della “Rete italiana Pace e Disarmo” dopo che nessuna di esse è stata accolta nell’audizioni parlamentari sulla proposta del Governo di modifica della legge 185/90 sul “controllo della esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento” che, dopo il via libera del Senato, a breve sarà discussa anche alla Camera. Non sono tecnicismi o questioni per addetti ai lavori. “Faccio mie le parole del vicepresidente nazionale di Acli Stefano Tassinari: quella legge è una grande conquista della nostra società e non deve essere svuotata” afferma il presidente provinciale delle Acli di Pisa e Lucca Andrea Valente.
Anche di questo si discuterà sabato pomeriggio (23 marzo) alle 17 incontro pubblico su “Don Milani e la pace”, nel refettorio dei Cappuccini (Via dei Cappuccini, 2b), il quarto incontro del ciclo “Don Milani, profeta di giustizia sociale”, quinta edizione degli “Incontri per gente comune” a cura del centro studi I Cappuccini Acli Persone Comunità, la scuola di formazione popolare promossa nel 2015 dalle Acli Provinciali di Pisa in collaborazione con gli altri promotori del progetto di rigenerazione urbana e sociale dello storico convento del quartiere di San Giusto. Con Corrado Cirio dell’Istituto di Ricerche Internazionali “Archivio Disarmo”, una delle realtà promotrici della Rete italiana per la pace e il disarmo, Mario Lancisi, giornalista e “storico” di don Milani, autore di molte pubblicazioni dedicate al Priore di Barbiana e Yulya Ykhno, presidente di “Talakà”, l’associazione dei bielorussi in Italia con la sindacalista Giorgia Bumma in veste di moderatrice.
Se ne parlerà perché l’impegno per la Pace, la Non Violenza e soprattutto l’obiezione di coscienza al servizio militare è una delle cifre dell’impegno del Priore di Barbiana, autore anche de “L’obbedienza non è più una virtù”, il libro che raccoglie la lettera con la quale don Milani replicò ai cappellani militari che avevano accusato di viltà i primi obiettori di coscienza che andavano in carcere pur di non servire la patria con le armi e quella “Ai Giudici” con cui, invece, si difese in tribunale dall’accusa di apologia di reato. Ma se ne parlerà anche a partire dalla domanda che ha accompagnato tutti e quattro gli incontri, “ossia chi sono i ragazzi di Barbiana oggi, ma anche cosa significa riportare nel nostro tempo la lezione del Priore – spiega Valente -: al riguardo, come Acli, diciamo da tempo che il vero realismo è quello della pace e che occorra impegnarsi seriamente in una vera offensiva diplomatica di pace, come per ora ha fatto solo Papa Francesco. Aver scelto sempre e solo la via del commercio delle armi ha creato un mondo più insicuro e ingiusto e tutte le guerre portate avanti negli ultimi anni hanno causato situazioni peggiori di prima: basti pensare alla Libia. E un primo passo fondamentale del realismo della Pace è proprio evitare lo svuotamento della legge 185/90 per il controllo dell’esportazione delle armi”.
L’incontro “Don Milani e la pace” è promosso da Centro Studi iCappuccini Acli Persone Comunità in collaborazione con Acli Pisa Lucca, Agesci Pisa, Azione Cattolica Pisa, Aforisma, Arci Pisa, Cisl Pisa, Cgil Pisa, Movimento Focolari, Libera Pisa, Un ponte per, Casa della donna, Il Simbolo, Alzaia.