Dottoressa aggredita da un tossico in cerca di metadone

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 7 Aprile 2022

Salvata in extremis da un collega. L'allarme: "Nessun presidio di sicurezza e ambulatori senza vie di fuga"

Il consiglio direttivo Continuità Assistenziale e il Consiglio Provinciale FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) Pisa esprimono solidarietà alla collega aggredita mentre svolgeva il proprio turno di guardia nella sede di Lucca.

Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di un medico di Continuità Assistenziale in servizio – commenta Luca Puccetti, segretario provinciale di FIMMG Pisa -. Non è più accettabile continuare a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza e non si può aspettare che si verifichi il peggio per vedere un intervento concreto da parte dell’azienda sanitaria e delle autorità competenti. Occorrono urgentemente iniziative e percorsi condivisi volti a favorire la tutela di chi esercita la professione medica in continuità Assistenziale”.

La testimonianza: l’episodio è avvenuto domenica mattina, 3 aprile, nella sede della Guardia medica di Campo di Marte a Lucca; di seguito il racconto della donna, giovane medico residente a Pisa.

Intorno alle 11 un uomo telefona in ambulatorio chiedendo la prescrizione del metadone. Al mio rifiuto ha iniziato a minacciarmi. Mentre gli spiegavo che se avesse avuto bisogno di assistenza medica lo avrei aiutato, mi faceva intendere che sarebbe venuto a picchiarmi. Ho quindi chiamato una prima volta il 112 che mi ha poi messo in contatto con la polizia. Agli agenti ho riferito delle minacce e mi è stato detto che l’uomo fosse un pregiudicato già noto alle forze dell’ordine”.

Nel frattempo, intorno a mezzogiorno, l’uomo piomba nella sede della guardia medica dove, per fortuna, la dottoressa non è sola ma assieme a un altro collega. La donna riesce a chiamare per la terza volta la polizia, che infine arriverà, mentre il tossico la minaccia e urla inferocito. “Per fortuna – racconta la dottoressa – c’era con me un collega che è riuscito a tenere lontana da me questa persona. Siamo molto scossi da quello che è avvenuto, fra l’altro in pieno giorno”.

Questa – commenta – non è la prima e non sarà, purtroppo, neppure l’ultima aggressione che noi medici di guardia subiamo". "Perché - domanda - dobbiamo lavorare in un clima di perenne tensione e paura di aggressioni o ritorsioni? Vorremmo essere messi nelle condizioni di fare il nostro lavoro in serenità". "Trovo abbastanza singolare - commenta la professionista - che non sia previsto, ad esempio, un numero diretto attraverso cui, noi pubblici ufficiali in servizio, possiamo contattare le forze dell’ordine. È singolare che i nostri ambulatori e le nostre sedi, in particolare di notte, non abbiano un presidio di sicurezza. All’estero è la norma: le guardie mediche hanno servizi di sicurezza; qui invece no”.

Un’altra criticità riguarda la struttura stessa delle sedi di guardia medica: “Non c’è nessun filtro e neanche vie di fuga – spiega la dottoressa -; per noi è impossibile capire chi viene e, nel caso in cui abbia cattive intenzioni, non possiamo neppure scappare per chiedere aiuto, perché nella maggior parte dei casi negli ambulatori non ci sono vie di fuga”.

redazione.cascinanotizie