Due anni fa Marco e Davide ruppero il muro ideologico leghista
Ricordiamo la prima unione civile celebrata a Cascina: Gli sposi dissero: "Emozionante sposarsi nella nostra città, ha vinto la dignità"
A due anni (e un giorno) dalla prima unione civile celebrata a Cascina, tornaimo al 10 giugno 2017, quando in un caldissimo sabato pomeriggio, Marco Mariotti e Davide Camatari, ruppero il muro eretto dalla sindaca Ceccardi.
Più che un muro, un "muretto", fatto di dichiarazioni altisonanti (fino all'ipotesi della obiezione di coscienza), poi piegatesi alla necessità della Legge e alla forza (e coraggio aggiungiamo), di chi non volle cedere di fronte alle tetre angherie ideologiche della giunta leghista di Cascina.
Davanti all'ufficiale di stato civile del Comune di Cascina Andrea Turbati, Marco e Davide, accompagnati da circa 200 invitati, dissero sì, legandosi per la vita.
"È stata la nostra festa – disse Davide Camatari al terminee del rito – e anche un atto simbolico. Avremmo potuto farlo altrove, in un Comune sicuramente più accogliente di questo, ma alla fine ha vinto il coraggio dell’andare contro a istituzioni che entrano a gamba tesa sulla legge".
Il messaggio di Davide alla sindaca Ceccardi fu chiaro. "Con l’odio non hanno risolto niente e noi, con la nostra ostinazione, siamo riusciti a sposarci in un Comune della Lega".
In sala del consiglio a Cascina, quel giorno, erano presenti anche Michela Maccioni e Debora Musetti. Le due donne che nei mesi successivi al varo della legge sulle unioni civili avrebbero voluto convolare a nozze a Cascina, ma che di fronte ai tanti impedimenti posti dall'amministrazione leghista, decisero a malincuore di optare per Pisa.