Due contratti e qualcuno che ha fatto il furbo
Fra i tanti primati che la vicenda Pisa ha infranto da luglio a questa parte c’è anche quello della presenza di due distinti contratti di acquisto. Uno riconosciuto da Petroni e Taverniti, l’altro, quello stipulato da Corrado ed i suoi legali.
Le differenze sono sostanziali fin dalle prime pagine, già nella definizione di accettazione dell’offerta: nella versione di Corrado si afferma che Carrara Holding ha inviato l’accettazione dell’offerta, di contro i Petroni, nella loro bozza scrivo che Magico ha, a sua volta, accettato, come comunicato anche a mezzo stampa e da dichiarazioni del Sindaco Marco Filippeschi.
Noi ricordiamo soltanto che nelle redazioni della stampa delle radio e delle Tv, il 7 dicembre scorso giunse una email inviataci da Carrara Holding che recitava così "Carrara Holding srl accetta la proposta di prezzo e condizioni essenziali per la cessione del 100% del capitale sociale dell'Ac Pisa 1909 formulata da Magico Srl". L’accettazione del contratto quindi, per ammissione degli stessi Petroni è stata fatta da loro e non da Corrado come riportato nella bozza di contratto dei Romani.
Le variazioni più significative si registrano poi nelle cifre, soprattutto nelle garanzie delle stesse che Corrado tende a vincolare alla certificazione del bilancio, e nella questione dipendenti: Corrado elenca uno per uno i contratti che intende sia risolti alla fine dell’anno solare 2016, mentre Petroni parla solo della vicenda Lucchesi, accollandosi il contratto del Direttore Generale, ma garantendogli il 50% di quanto eventualmente incassato a definizione dell’arbitrato in corso nei confronti del sig. Carlo Battini.
Nella seconda parte del contratto, Corrado dettaglia in modo molto preciso come procedere nel caso di discrepanze fra la due diligence ed il bilancio consuntivo (quello approvato il 12 dicembre), Petroni liquida la questione con in conformità agli accordi intercorsi ed in particolare all’approfondita due diligence affettuata dall’Aquirente, resta inteso che le quote vengano cedute senza alcuna garanzia di natura patrimonialedal momento che l’aquirente ha avuto accesso alla data room messa a disposizione dal venditore….
Il contratto “Corrado” fornisce dettagli puntigliosi anche sulle procedure di violazione delle garanzie, dettagli evitata da Petroni.
Infine nelle disposizioni generali, ancora una discrepanza molto rilevante: “nessuna delle parti, potrà cedere il presente contratto, nonché i diritti e gli obblighi da esso derivanti senza il preventivo consenso scritto dell’altra parte” si trova scritto nella bozza Corrado, in quella Petroni è stato maliziosamente aggiunto salvo il venditore (quindi Petroni ndr) per i propri diritti di cui al precedente punto 3.1.1. lettere b) e c) Punti che riguardano i bonus in caso di promozione / salvezza in serie A. In pratica il venditore si tiene il diritto di cedere questi bonus a chi vuole nel corso degl’anni che qualcuno ha sapientemente modificato: Corrado aveva indicato il 2025/2026 per la prima promozione in A e il 2027/2028 per l’attivazione del secondo Bonus, nel contratto Petroni le date sono state spostate di 20 anni in avanti.
E’ quindi evidente che qualcuno con i contratti ha fatto il furbo, ma soprattutto ha fatto il furbo con la passione della gente oltre a prendere per il naso le istituzioni cittadine e sportive. Partendo proprio da quella email di accettazione di Carrara Holding, si capisce anche chi potrebbe aver cambiato le carte in tavola quando tutto sembrava avviato a conclusione. Quella conclusione che ora è lontana, lontanissima. Al Pisa manca poco per staccare la spina e le responsabilità sono solo di chi ha gestito l’attività del club, compresa la sua cessione, in modo scellerato e volutamente finalizzato alla distruzione del calcio a Pisa.