Due sfratti rinviati a Pisa

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 28 Novembre 2022

Lo stato di agitazione del presidio permanente di sant'ermete fa rinviare due esecuzioni  giudiziarie. ma il prossimo 23 dicembre una famiglia avrà’ lo sfratto da un ricco marchese. le istituzioni continuano a tacere

Lo stato di agitazione degli abitanti di Sant’Ermete e delle famiglie in emergenza abitativa stamani si è spostato dal presidio per supportare due famiglie sotto sfratto.

In via la Pergola, in centro città, una inquilina con suo nipote hanno visto al secondo accesso la proprietà, un miliardario marchese, volere eseguire a tutti i costi lo sfratto.  Solo il supporto di donne e uomini accorsi in solidarietà hanno fatto sventare questa ennesima tragedia. Nonostante il consiglio comunale dall’8 novembre abbia votato una mozione all’unanimità per la sospensione degli sfratti, agli ufficiali giudiziari non è arrivata alcuna comunicazione. Lo scandalo dell’arroganza padronale e della vigliaccheria istituzionale si è vista nel momento del rinvio: lo sfratto è stato datato 23 dicembre, pensando di rovinare il Natale a questa famiglia.  

L’altro sfratto in via Marzabotto, nel quartiere di Gagno, ha visto la presenza di 40 persone. Un alloggio senza abitabilità, senza riscaldamento, senza manutenzione, messo in affitto a 550 euro nonostante il contratto dovrebbe prevedere una locazione agevolata. Qui il picchetto h ottenuto il rinvio al 6 febbraio.

Lo stato di agitazione si è quindi diretto presso la sede dei servizi sociali in via saragat per pretendere delle risposte. I nuclei familiari aspettano da mesi delle soluzioni da chi gestisce l’emergenza abitativa: i servizi sociali, il comune, l’Apes, la prefettura e la regione toscana. Da 20 giorni di presidio permanente le istituzioni non danno alcun segnale di voler risolvere i problemi nonostante gli atti parlino chiaro: serve subito assegnare in autorecupero gli alloggi di Sant’Ermete indicati dal comitato di quartiere. Serve subito attuare la sospensione degli sfratti che dall’8 novembre è rimasta lettera morta. Serve subito un protocollo per l’inizio dei lavori di riqualificazione delle case popolari.

redazione.cascinanotizie