Dura replica di Confcommercio al sindaco Gasperini. A Ponsacco è vera battaglia
Non solo lettere, dichiarazioni o inviti a migliori consigli. L'associazione di categoria passa all'attacco
"Analfabetismo istituzionale e politico", "atteggiamento da bulletto", e molto altro ancora. Tra il sindaco di Ponsacco Gabriele Gasperini e Confcommercio, è vera battaglia, ideologica e presto, sembrerebbe, anche in Tribunale.
A Confcommercio, non è piaciuta la lettera ricevuta dal primo cittadino e la risposta dell'associazione di categoria, tramite il direttore Federico Pieragnoli, è sta davvero dura, anzi, durissima. Al centro della diatriba, la tassa sul suolo pubblico.
Ha scritto Confcommercio Provincia di Pisa.
“Purtroppo il sindaco Gasperini continua a personalizzare ogni argomento, spostando il dibattito dai temi concreti a una battaglia contro un singolo rappresentante. Ma la questione è politica, non personale. Il sindaco si può scegliere gli assessori, ma non i rappresentanti delle associazioni di categoria, che rispondono esclusivamente agli interessi delle imprese. E Simonelli, piaccia o no, è il punto di riferimento di centinaia di commercianti di Ponsacco”. È durissima la replica del direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli alle parole del sindaco di Ponsacco.
“Non accettiamo lezioni su come si fa rappresentanza: Alessandro Simonelli è un nostro rappresentante e svolge il suo ruolo con competenza e determinazione. La linea politico-sindacale di Confcommercio, finché sono il Direttore, la decido io insieme al Presidente e alla mia Giunta, e Simonelli continuerà a fare il suo lavoro, piaccia o no all’amministrazione comunale”.
“Pensavamo che certe uscite scomposte di questa amministrazione fossero dettate dall'inesperienza, invece ormai possiamo certificare che si tratta di vero e proprio analfabetismo istituzionale e politico. A Gasperini ricordo che governare una città significa confrontarsi con il tessuto economico e sociale che la compone, non chiudersi in una torre d’avorio pretendendo di amministrare con presunzione e saccenza, senza interlocuzione e senza contraddittorio. Il sindaco può scrivere a chi vuole se lo ritiene opportuno: ma sarebbe meglio se si preoccupasse di fare il suo lavoro, che presuppone anche un confronto serio e rispettoso con le associazioni di categoria”.
“Sul tema del suolo pubblico, vorrei fare chiarezza” prosegue Pieragnoli “con il suo atteggiamento da bulletto, il sindaco non ridicolizza Simonelli o Confcommercio, ma tutti i commercianti del centro storico, che dichiarano di non aver ricevuto alcun bollettino per il pagamento nel 2024 e di non aver versato alcuna somma. Questo, del resto, era ciò che era stato concertato con la precedente amministrazione nelle sedi istituzionali, non al bar, anche se consigliamo a Gasperini di frequentarne qualcuno in più per avere realmente contatto con il territorio che amministra. Se esista o meno una delibera che sancisce l’esenzione è una questione amministrativa che riguarda il Comune, non Confcommercio. A noi interessa il risultato”.
“Oltretutto la questione del canone di occupazione del suolo pubblico è stata affrontata da Confcommercio nel primo incontro in assoluto con questa amministrazione, a luglio 2024. In quella sede chiedevamo la proroga dell'esenzione dalla Cosap delle attività del centro storico. Non abbiamo mai chiesto trattamenti di favore, ma rivendichiamo con forza il nostro ruolo di associazione di categoria più rappresentativa, con un numero di iscritti e un peso sul territorio di gran lunga superiore a qualsiasi altra realtà. Continuando a ignorare le richieste che arrivano da centinaia di commercianti, diventa chiaro a tutti qual è la sua idea di amministrazione: governare senza ascoltare. Ovviamente ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma se ne assume le conseguenze”.
“Quanto alle minacce di azioni legali contro Simonelli, voglio essere chiaro: Simonelli è Confcommercio. Se il sindaco si sente più a suo agio in tribunale che nelle sedi di confronto istituzionale, saremo ben lieti di attivare i nostri legali. Se l’obiettivo di questa lettera era zittire Confcommercio, sappiate che continueremo a difendere i commercianti di Ponsacco con ancora più determinazione”.
“Per concludere, trovo semplicemente vergognoso l’utilizzo della parola "regalie". Lo vada a dire alle imprese che hanno resistito al Covid e a due anni di cantieri nel centro storico che l’esenzione dal suolo pubblico, il contributo affitto o gli sgravi fiscali sono un favore e non un doveroso sostegno. Lo vada a dire a Loro che sono regalie. Questa parola è un insulto a chi si è rimboccato le maniche per non chiudere la propria attività, forse bisognerebbe fare un bagno di umiltà, e quando questa amministrazione si deciderà a farlo Confcommercio sarà ovviamente, come sempre, a disposizione” conclude il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa
Aveva scritto venerdì 29 marzo sempre Confcommercio Provincia di Pisa.
“Da sempre diciamo con convinzione sì al rispetto delle regole, ma auspichiamo allo stesso tempo una concreta e fattiva collaborazione con la polizia municipale e le altre forze dell'ordine per evitare sanzioni sproporzionate come la chiusura dell'attività". Chiede buon senso ed equilibrio alle autorità di controllo il direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli in vista dei rinnovi per le concessioni di suolo pubblico.
"Quello che più ci preme è evitare che le norme vengano applicate con solerzia e inflessibilità nei confronti di attività commerciali di varie tipologie, come purtroppo accaduto in diverse occasioni nel corso degli ultimi mesi. Agli imprenditori pisani non servono sceriffi, ma solo un minimo di buon senso verso tutti coloro che le regole le rispettano e che sono i primi sostenitori del decoro e della fruibilità del centro storico, contribuendo con i propri investimenti e le loro attività a mantenere la città viva e attrattiva".
"Il rispetto delle regole deve essere un principio sacrosanto da parte di tutti, ma serve necessariamente buon senso quando vengono effettuati i controlli - precisa Pieragnoli - la chiusura forzata di un'attività, oltre alla multa, è una sanzione sproporzionata rispetto alla violazione contestata. Forse non ci si rende conto del danno che si infligge ad esempio a un bar o a un locale che ha già acquistato la merce, o un negozio che deve comunque pagare dipendenti e tasse. Per questo ribadiamo la nostra richiesta di buon senso e collaborazione alle forze dell'ordine”.
“Si concentrino piuttosto gli sforzi nei confronti dei venditori abusivi e di tutti quei soggetti che operano al di fuori delle regole, anziché usare il pugno di ferro verso chi le regole le rispetta, altrimenti resta solo il senso di un inaccettabile accanimento verso tutti gli imprenditori che tra mille difficoltà e in un contesto economico a dir poco complicato portano avanti la propria attività e che costituiscono un presidio per il decoro, la valorizzazione e la fruibilità del centro storico e dell'intera città”.