Economia pisana, 2025 tra incertezze e segnali di tenuta
Pesa il calo dell’industria, ma tengono turismo e servizi
Si è svolta questa mattina all’Auditorium “Rino Ricci” della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest la presentazione del Rapporto Economia 2025, frutto della collaborazione tra la Camera di Commercio e l’Istituto Studi e Ricerche (ISR). Al centro dell’analisi, l’andamento dell’economia nel 2024 e le previsioni per il 2025, con un focus sui principali indicatori territoriali.
Pisa è la provincia che ha registrato lo scenario più critico nel 2024, con un saldo negativo di -11 punti percentuali tra imprese che hanno visto crescere il fatturato (26%) e quelle che hanno subito un calo (37%). E le attese per il 2025 non migliorano il quadro: il sentiment delle aziende pisane resta decisamente pessimista, con un saldo di -20 punti percentuali nelle previsioni sul fatturato.
Nel 2024 il valore aggiunto della provincia è cresciuto appena dello 0,1%, frenato dal calo dell’industria (-0,6%) e soprattutto delle costruzioni (-4,9%). Unica nota positiva, i servizi, che hanno segnato un aumento dello 0,8%. Male anche l’export, in calo dell’8,5%, dopo il segno meno già registrato nel 2023. Le difficoltà hanno colpito settori chiave come cicli e motocicli, meccanica e abbigliamento. A peggiorare la situazione, la contrazione del credito alle imprese (-6,3%), segno di una riduzione degli investimenti. Sul fronte occupazionale, il numero degli occupati è rimasto stabile, ma è raddoppiato l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni, che è passata da 2,4 a 4,6 milioni di ore, con un impatto particolarmente pesante sul comparto pelli, cuoio e calzature, dove la produzione industriale ha segnato una contrazione dell’8%.
Alcuni segnali positivi arrivano dal turismo, trainato dai flussi internazionali e dal fenomeno degli affitti brevi: nel 2024 le presenze sono cresciute del 4,8%. L’aeroporto di Pisa ha superato i 5,5 milioni di passeggeri (+8,6%), confermando il suo ruolo strategico per l’intera area. Sul fronte dei consumi, le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,5% nominale, ma in termini reali il dato è negativo (-0,6%). Tiene il settore alimentare, mentre il non alimentare arretra. Cresce la grande distribuzione, restano in difficoltà le piccole superfici. L’inizio del 2025 conferma il rallentamento: nel primo trimestre vendite in calo dello 0,2%. La demografia mostra un saldo positivo nel 2024 (+0,2%), grazie soprattutto ai cittadini stranieri (+3%), ma le proiezioni Istat al 2043 indicano un calo complessivo della popolazione del 2,3%, con una perdita stimata di oltre 1.300 persone in età lavorativa già entro il 2028.
Per il 2025, il valore aggiunto dovrebbe crescere dello 0,5%, grazie ai servizi (+0,9%) e a un leggero recupero del manifatturiero (+0,5%), ma il calo delle costruzioni e dell’agricoltura (-3,8% per entrambi) continua a pesare. I primi mesi dell’anno confermano la fragilità del sistema: Cassa Integrazione ancora in aumento e produzione industriale in flessione di quasi l’8%. Il presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, Valter Tamburini, ha sottolineato che «il 2024 è stato un anno complesso per la nostra economia, ma ancora una volta il tessuto imprenditoriale ha saputo dimostrare resilienza e capacità di adattamento. La vera sfida, ora, è fare del 2025 un anno di rilancio». A chiudere l’incontro, una tavola rotonda dedicata al modello dei Distretti Tecnologici Regionali, indicati come possibile leva per guidare la transizione verso un’economia più moderna e sostenibile, grazie anche al supporto della Camera di Commercio alle piccole e medie imprese del territorio.