Edicola confiscata alla Mafia rimossa, oggi presidio di protesta
A distanza di giorni non si placano le polemiche. Sul caso interviene anche il rettore Unipi Mancarella. Oggi Movimento Cinque Stelle in strada per protesta
Il caso dell'edicola di Borgo Stretto confiscata alla Mafia e simbolo della lotta alla criminalità organizzata, rimossa dal Comune di Pisa senza preavviso, non accenna a sgonfiarsi.
Ieri Punto Radio ha dedicato la puntata di Primo Piano all'edicola confiscata alla Mafia di Borgo Stretto e alla polemica politica scatenatasi a Pisa.
Sull'argomento, la redazione ha ascoltato le posizioni di Gabriele Santoni (ex sindaco di San Giuliano Terme), don Armando Zappolini, Giovanni Garzella (ex consigliere comunale di Forza Italia) e Maurizio Nerini (consigliere comunale di Noi Adesso Pisa - Fratelli d'Italia)
► RIASCOLTA LA PUNTATA clicca QUI
► "L'Edicola rimossa non è un atto vile, una targa in loco in ricordo" le parole di Maria Punzo della Lega
► Rimossa l'edicola confiscata alla Mafia. Libera Pisa: dal Comune "Atto vile"
Nelle scorse ore, invece, oltre alle reazioni politiche, anche il rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella, "rimasto molto stupito che il 2020 a Pisa sia iniziato con la concellazione di un simbolo", ha diramato una nota stampa:
"Sono rimasto molto stupito che il 2020 a Pisa sia iniziato con la cancellazione di un simbolo. Nulla più di questo è infatti la rimozione repentina dell’edicola della legalità. Non sono qui a discutere, e probabilmente non spetta neppure a me, come si combatte la mafia, ma da cittadino e Rettore so che per buona parte della comunità pisana e studentesca quel manufatto, inserito nel progetto di Libera, era un ricordo quotidiano della vittoria dello Stato sulle mafie. Per la città quell’edicola infatti era divenuta dal 2014 un simbolo di giustizia e di riscatto, come testimoniato dai tanti messaggi e disegni esposti proprio lì ad opera di bambini e ragazzi delle scuole del territorio. Nel maggio scorso, in occasione del conferimento della laurea honoris causa a Don Luigi Ciotti, mi ero recato personalmente insieme a lui proprio davanti all’edicola e insieme avevamo auspicato che quel simbolo così importante per Pisa non venisse rimosso prima di aver trovato una nuova collocazione. Confido che l’Amministrazione Comunale sia disponibile a riaprire quanto prima il dialogo iniziato allora con Libera e con la comunità tutta per trovare una soluzione sulla base di una progettualità condivisa".
Questo pomeriggio, invece, il Movimento Cinque Stelle di Pisa ha promosso un presidio di protesta, volto a sostenere "le associazioni e ai cittadini che hanno a cuore la lotta contro la mafia e la criminalità organizzata":
"La consigliera regionale M5S Irene Galletti parteciperà con i consiglieri comunali Amore e Tolaini al presidio di protesta contro la rimozione improvvisa dell'edicola simbolo della lotta alla mafia, che si svolgerà alle 16 di questo pomeriggio in Borgo Stretto, di fronte al luogo dove era collocata.
“Oggi come M5S saremo al presidio accanto alle associazioni e ai cittadini che hanno a cuore la lotta contro la mafia e la criminalità organizzata, e ci aspettiamo un intervento da parte del sindaco per giustificare quanto è avvenuto. Le scuse accampate dal deputato Ziello per questo gesto sono penose, e denotano tutta l'arroganza del potere e ignoranza politica nel gestire le vicende di interesse sociale. Se riteneva che la “carcassa di ferro degradata” fosse di così grave danno alla città, poteva sempre concordarne una gestione più adeguata con le associazione che l'avevano in carico, concordando con Libera il percorso da intraprendere come era stato promesso a maggio dal sindaco. È in questo clima di ignoranza e mancanza di rispetto nei simboli che la mafia prospera, e poco importa se l'obiettivo invece fosse, come si sospetta, colpire un'associazione ritenuta troppo “di sinistra” per i gusti di qualche arrogante esponente leghista”.