Emergenza casa: Guainai risponde a Cascina Notizie
"Cascina ha un patrimonio di 295 alloggi popolari. Gli ultimi interventi nel campo dell'edilizia popolare risalgono al 2015 con le costruzioni a San Lorenzo alle Corti"
A Cascina, come sottolineato dall'amministrazione comunale nelle specifiche del progetto C.A.S.C.I.N.A. (presentato per partecipare al bando nazionale PinQua leggi QUI), la tensione abitativa è alta e il rapporto tra residenti e case popolari è più basso sia rispetto a Pisa che a Pontedera.
Su questa difficile problematica, abbiamo allora deciso di porre delle domande a Giulia Guainai, assessora al sociale con delega alle politiche per la casa.
A lei, per iniziare a centrare il problema, abbiamno posto tre domande.
Qual è la situazione attuale (numeri) di emergenza abitativa a Cascina?
L'emergenza abitativa, a Cascina, è da sempre una criticità a causa dello scarso numero di alloggi popolari in rapporto al numero di abitanti e alla composizione sociale. La pandemia ha contribuito ad allargare la forbice delle disuguaglianze con un notevole impatto sulle problematiche abitative, i cui effetti potrebbero amplificarsi con l'imminente scadenza del blocco degli sfratti che ha consentito, finora, di contenere le ripercussioni della povertà abitativa.
La graduatoria attualmente vigente, risalente al 2017, conta 114 ammessi e finora sono stati assegnati solo 16 alloggi.
Numerose, in queste mesi, sono state le richieste per l'uscita del nuovo Bando ERP, una questione per la nostra amministrazione sicuramente prioritaria e che abbiamo seguito con impegno e costanza fin dall'insediamento. Muovendoci nell'ottica di definire il nuovo bando coerentemente con gli obiettivi del mandato, abbiamo avviato un'interlocuzione con la Regione Toscana che proprio in questi giorni si è risolta positivamente in relazione al requisito di residenza ultraquinquennale per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, presente nella Legge Regionale e vincolante per gli Enti Locali. Il requisito, come emerso dalla recente giurisprudenza della Corte Costituzionale, è stato dichiarato illegittimo e in netto contrasto con il principio di uguaglianza sostanziale e con la funzione sociale dell'ERP. Attendiamo fiduciosi il passaggio in consiglio regionale per recepire le nuove direttive ed uscire con il Bando presumibilmente nel mese di ottobre.
Parallelamente alla questione dell'ERP, corre quella dell'emergenza abitativa temporanea. Sono attualmente 15 i nuclei in carico al Servizio Sociale, che con il prezioso lavoro degli Uffici Casa e degli strumenti messi in campo dal Comune vengono supportati con albergazioni, contributi affitto e morosità incolpevole. A questi si sommano, infine, i nuclei che risiedono temporaneamente negli alloggi comunali.
Qual è il patrimonio di edilizia popolare sul territorio cascinese? A quando risalgono gli ultimi interventi in questo settore?
Cascina ha un patrimonio di 295 alloggi popolari, di cui 8 attualmente in attesa di ristrutturazione. Quattro di questi, hanno già ottenuto finanziamenti regionali e ministeriali e contiamo di procedere con l'assegnazione entro la fine dell'anno. Gli ultimi interventi nel campo dell'edilizia popolare risalgono al 2015 con le costruzioni a San Lorenzo alle Corti in seguito all'abbattimento delle "Case Minime".
Quali gli strumenti messi in campo e programmati dall'amministrazione comunale per fronteggiare la sempre più crescente emergenza abitativa (sia dal punto di vista edilizio che normativo-regolamentare).
E' ormai nota agli onori della cronaca, la partecipazione del nostro Comune al Bando del MIT - Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare con la proposta progettuale C.A.S.C.I.N.A. Leggendo la proposta, emerge la nostra visione di una Cascina del Futuro che, partendo dalla rigenerazione di edifici di proprietà comunale, intende dare un segnale concreto contro la povertà abitativa con la costruzione di nuovi alloggi per l'emergenza abitativa temporanea e la sperimentazione di nuove forme di cohousing e social housing. Strettamente connessi sono gli interventi nelle aree pubbliche e l'individuazione di spazi per i servizi alla persona che dovranno esser funzionali nell'ottica di una vera qualità dell'abitare e integrati a nuove e necessarie forme di welfare che incentivino percorsi di autonomia sociale e lavorativa per i nuclei che vivono un transitorio momento di difficoltà.
Nell'attesa dell'esito del bando ministeriale, a breve uscirà un avviso pubblico per avviare un progetto sperimentale di cohousing che possa in parte sostituire il ricorso all'albergazione, consentendo a singoli e famiglie di vivere in un contesto in grado di favorire l'integrazione e che sia allo stesso tempo più funzionale alle esigenze della vita quotidiana.
Inoltre stiamo ripensando l'edilizia residenziale pubblica come parte integrante del nostro tessuto cittadino, senza la concentrazione in specifiche aree come avveniva in passato. Il riuso del patrimonio esistente, da convertire anche per queste finalità, deve esser un obiettivo primario da perseguire anche con eventuali accordi con proprietari e costruttori interessati ad investire nel nostro territorio.
Infine, è di recente pubblicazione il decreto dirigenziale della Regione Toscana che stanzia 8 milioni, per gli enti comunali, finalizzati all'acquisto degli alloggi ERP. Un'occasione che non vogliamo farci sfuggire, in linea con l'operato della nostra amministrazione vigile e partecipe di fronte ogni possibilità di finanziamento e crescita.