Estate rovente. Venerdì 9 agosto balneari in sciopero: "Vogliamo chiarezza sulle concessioni"
Ombrelloni chiusi anche sul Litorale pisano
Senza un intervento legislativo chiarificatore sulle concessioni venerdì 9 agosto gli ombrelloni resteranno chiusi fino alle 9.30. Gli stabilimenti balneari del Litorale pisano aderiscono alla mobilitazione nazionale indetta dal Sib Confcommercio.
“Nonostante gli innumerevoli appelli Governo e Parlamento si confermano ignavi e decidono di non decidere” tuona il presidente del Sib Confcommercio Pisa Fabrizio Fontani "ancora non è stato emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana, senza tutelare minimamente il nostro lavoro e le nostre aziende. Ecco perché abbiamo deciso che il 9 agosto chiuderemo gli ombrelloni se il Governo e il Parlamento avranno ultimato i propri lavori senza alcun intervento legislativo, e se l'inerzia proseguirà la protesta continuerà il 19 agosto, con la chiusura degli ombrelloni fino alle 10.30".
Non usa mezzi termini il direttore generale di Confcommercio Pisa e segretario generale operativo Sib Confcommercio Federico Pieragnoli “Dopo 14 anni di rinvii e due anni di chiacchiere ci troviamo nello scenario peggiore che si potesse prevedere. Di fronte a questa vera e propria irresponsabilità della politica è impossibile restare silenti. È doveroso protestare nell'interesse non solo di imprenditori e famiglie, ma anche per la necessità di salvaguardare il modello di balneazione attrezzata per eccellenza, efficiente e di successo che tutto il mondo ci invidia”.
“Questa 'non gestione' sul tema concessioni sta causando da un lato la paralisi, dall'altro il caos, in un contesto di profonda incertezza e ambiguità normativa. Per questo non escludiamo altre forme di mobilitazione, l'importante è agire!”.
“Non saremmo mai voluti arrivare a questo punto, peraltro nel pieno della stagione estiva a ridosso di Ferragosto, e quindi al culmine del nostro lavoro” ribadisce Fontani “ma non possiamo più rimanere in silenzio: è necessario agire attraverso un'iniziativa che vuole comunque ridurre al minimo i disagi per la clientela. A tal proposito il giorno 8 agosto comunicheremo ai nostri clienti le ragioni della nostra protesta con volantini, manifesti e la lettura di un comunicato attraverso gli altoparlanti”.
Sulla questione è intervenuto potere al Popolo Toscana, che attacca Regione Toscana sulle misure messe a regime per i concessionari uscenti, a carico dei subentranti.
Pochi giorni fa, la Regione Toscana ha approvato una legge a favore dei concessionari degli stabilimenti balneari che prevede un indennizzo al concessionario uscente a carico del subentrante, un sistema che favorisce chiaramente gli attuali gestori. Non sorprende che Confcommercio abbia accolto favorevolmente questa legge, il cui obiettivo principale, parola del presidente Giani, è consentire alle imprese di continuare a investire e offrire servizi di alta qualità per turisti e cittadini.
Sappiamo bene quali siano questi "servizi" forniti dagli stabilimenti per quei pochi spicci di canone che pagano ma pagati cari dai cittadini: lavoro nero e malpagato e violazioni continue dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Tuttavia, noi crediamo che la soluzione non sia quella di ribandire le concessioni, come previsto dalla direttiva Bolkestein, ma di aumentare significativamente la porzione di spiaggia libera, attrezzata e con servizi pubblici.
La Toscana, infatti, è una delle poche regioni a non avere una legge regionale che stabilisca una percentuale minima di spiagge libere. Secondo il rapporto Spiagge 2022 di Legambiente, oltre il 52% della costa sabbiosa, accessibile a tutti, è data in concessione, spesso a prezzi irrisori. Inoltre, più del 3% delle spiagge sabbiose sono inaccessibili perché inquinate. In aree come la Versilia d'altronde, le spiagge occupate superano il 90-95% del totale, mentre i tratti liberi spesso sono di qualità inferiore e situati vicino alle foci dei fiumi.
Negli ultimi 50 anni, inoltre, secondo i dati ISPRA, in Toscana sono stati erosi circa 4 milioni di metri quadrati di spiaggia. L’Osservatorio Città Clima di Legambiente segnala un aumento del 14,6% degli eventi estremi tra il 2023 e il 2024, molti dei quali proprio nei comuni costieri, come dimostrano le continue mareggiate e gli allagamenti della costa pisana.
A fronte di ciò, la Regione Toscana ha pianificato per il 2025 uno stanziamento di 68,75 milioni di euro per la difesa del suolo, che include interventi su invasi, dighe e manutenzione di opere idrogeologiche. Tuttavia, per gli anni successivi, la spesa prevista si riduce di oltre il 70% (come desunto dal DEFR – Documento di Economia e Finanza Regionale 2025).
Invece di difendere i privilegi dei soliti noti, la Regione Toscana dovrebbe difendere le proprie coste e soprattutto il diritto dei cittadini a poter usufruire liberamente e gratuitamente delle spiagge toscane.