Ex Artale, il Comitato dei residenti di via Derna boccia il progetto
Il Comitato dei residenti di via Derna bocciano su tutti i fronti il progetto di riconversione dell'ex carme Artale: dal parcheggio multipiano all'edificio di quattro piani
Questo il testo integrale del comunicato
Dalla presentazione (si fa per dire) della proposta di progetto per la caserma Artale, nell’incontro partecipativo con la cittadinanza, si evidenzia, tra discussioni sulla destinazione dell’ex teatro e parcheggi vari, che i maggiori disagi li subiranno i residenti di via Derna.
L’unica attenzione dell’Amministrazione si è riversata sulla questione parcheggi, quello multipiano per il quale la proprietà cede generosamente l'area al Comune che gliel'ha chiesta e tutti gli altri a raso. Il parcheggio a silos nel contesto urbano via Derna/via Nicola pisano è completamente privo di senso, inoltre tali parcheggi incentiveranno ulteriormente il flusso di auto
dei turisti senza soddisfare le esigenze dei residenti. L'unica soluzione palesata da anni è l’estensione della ZTL e la previsione di parcheggi pertinenziali.
La parte speculativa della proposta di progetto, non potendo svilupparsi appieno sugli altri edifici vincolati, sfocia essenzialmente sul nuovo edificio a quattro piani su via Derna, (non a caso abilmente dissimulato durante la presentazione), con box auto pertinenziali e ben 24 appartamenti (8 per ciascun piano).
Antiche stalle, poi riattate nel secolo scorso a depositi lungo il muro della strada, tutte ad un unico livello, vengono trasformate, rispettando beninteso (ma non si sa come), SUL e volumetrie esistenti, in un ecomostro di ben 4 livelli, che altera profondamente il paesaggio della strada e, raddoppiando in pratica le abitazioni preesistenti, aggrava pesantemente il carico urbanistico (tralasciando l’impatto dei parcheggi, dello studentato, del minimarket, dell’albergo etc.).
La proposta valorizza al massimo l’intento della proprietà di ottenere un grande parco urbano (previsto peraltro dal decreto di vincolo della Sovrintendenza).
Allora quale migliore occasione per abbattere il muro e i magazzini adiacenti della caserma e, al posto dell’ecomostro, aprire uno spazio aperto sul parco? In questo modo si migliorerebbe la qualità paesaggistica della zona e l’intervento sarebbe propedeutico alla rigenerazione urbana prevista per l’area del Santa Chiara.