Ex Decoindustria, il Comune di Cascina disattende l'inizio dei lavori di bonifica
Il gruppo consiliare "Progetto Cascina Psi-Pse", con un'interrogazione alla sindaca Susanna Ceccardi a firma del consigliere Fabio Poli, torna con forza sulla lunga questione riguardante la bonifica definitiva del sito ex Decoindustria a Santo Stefano a Macerata, nel comune di Cascina.
Qua di seguito il testo integrale dell'interrogazione
Alla c.a. del Presidente del Consiglio dott.ssa Elena Meini
OGGETTO: interrogazione ai sensi dell'art. 48 - Reg. del C.C. - solleciti in merito al protocollo d'intesa per la conclusione della messa in sicurezza d'emergenza e successiva eventuale bonifica del sito ex Decoindustria
Premesso che:
a seguito della dichiarazione di fallimento della società Decoindustria s.r.l. la Provincia di Pisa, quale ente autorizzante, dette avvio ad una prima messa in sicurezza d'emergenza del sito utilizzando le somme derivanti dalla fideiussione (1.400.000 euro);
la Regione Toscana, non disponendo il Comune di Cascina delle necessarie risorse finanziarie si sostituì allo stesso stanziando, negli anni 2008-2011, circa 6.000.000 di euro per la rimozione dei rifiuti e lo smantellamento degli impianti, da ultimare entro dicembre 2014;
attualmente nel sito è ancora presente un serbatoio, denominato D6, della volumetria di 100 mc circa, che non venne interessato dall'ultimo intervento di messa in sicurezza (2014) causa un incremento economico richiesto dalla ditta affidataria e ritenuto eccessivo da parte della Provincia di Pisa;
l'Onorevole Socialista Oreste Pastorelli, anche a seguito di un personale sopraluogo, avanzò un'interrogazione parlamentare, più esattamente la n. 4-13574, per conoscere i motivi del ritardo sulla definitiva messa in sicurezza del sito ex Decoindustria. Il Ministro dell'Ambiente rispose testualmente: “sulla base degli elementi acquisiti dalla direzione generale del Ministero, nonché degli enti territoriali e degli altri soggetti preposti, le operazioni di svuotamento e smantellamento del serbatoio esistente saranno presumibilmente completate entro il primo semestre 2017, dopodichè si procederà ad indagare il sottosuolo per verificare la presenza di possibili contaminazioni e procedere con l'eventuale bonifica”. Evidenziava, testimoniando un'evidente delicatezza del caso, che il Ministero avrebbe continuato a svolgere un'azione di monitoraggio e a tenersi informato anche attraverso gli altri Enti istituzionali competenti;
nel febbraio scorso l'allora vicesindaco, nonché assessore all'ambiente, riferì al Consiglio Comunale di aver effettuato un incontro con la Regione Toscana per dare avvio ad un protocollo d'intesa di definitiva messa in sicurezza d'emergenza del sito. Allo scopo, il Comune di Cascina aveva reperito, tra le pieghe del bilancio, circa 100.000 euro da destinare all'ultimazione delle operazioni di svuotamento e smantellamento del serbatoio ancora in essere e dar seguito ad una prima campagna d'indagine del sottosuolo per verificare la presenza di possibili contaminazioni;
in data 20 marzo 2017 gli uffici regionali, come concordato nel suddetto incontro, inviarono una bozza del protocollo d'intesa che, sottoposto a successiva revisione da parte del Comune di Cascina, venne poi riproposto a Regione e Provincia nel maggio 2017. In data 5 giugno 2017 gli uffici regionali, per le vie brevi, inviarono al Comune una versione definitiva e condivisa di detto protocollo per dare avvio al procedimento definitivo di messa in sicurezza dell'area in questione;
in data 1° settembre 2017 la Regione Toscana, non avendo ricevuto alcuna risposta in merito, inviava una missiva con la quale sollecitava la riconferma, entro e non oltre 15 giorni dalla data di ricevimento della stessa, del protocollo precedentemente convenuto con il Comune di Cascina. Nell'occasione, la Regione Toscana richiamava anche una nota dell'ARPAT, datata 28 luglio 2017, con la quale si sollecitava a procedere con “celerità”, nota già di conoscenza anche del Comune di Cascina;
a mezzo di una ulteriore e successiva missiva, del 5 ottobre ottobre 2017, la Regione Toscana invitava nuovamente il Comune di Cascina a dar corso, entro e non oltre il 16 ottobre 2017, al protocollo d'intesa precedentemente concordato ricordando, testualmente, che si trattava di “una situazione delicata e critica del sito in argomento, come peraltro già noto a codesto Comune“. Con la suddetta missiva si sottolineava, inoltre, che se entro la data indicata non fosse stata fornita alcuna risposta di voler dar corso al protocollo d'accordo, la Regione Toscana avrebbe proceduto con l'attuazione degli interventi necessari ai sensi di legge.
Il sottoscritto consigliere comunale Fabio Poli interroga il Sindaco e la Giunta comunale per conoscere:
- quali sono le motivazioni per cui la Regione Toscana non ha ancora ricevuto alcuna risposta rispetto alle missive avanzate e quali sono i motivi del ritardo;
- se l'intervento di svuotamento e smantellamento del serbatoio esistente e le successive indagini per verificare l'eventuale presenza di possibili contaminazioni del sottosuolo, sono ancora ritenuti prioritarie anche a fronte del sollecito dell'ARPAT a procedere con “celerità”;
- diversamente, nel caso in cui si intenda sempre indifferibile intervenire al riguardo, con quali tempi si intende procedere alla sottoscrizione del protocollo d'intesa e quando si intenderà dar seguito alla gara per l'avvio dei lavori di messa in sicurezza d'emergenza e per la successiva ed eventuale bonifica dell'area interessata.
Gruppo Consiliare Progetto Cascina - PSI - PSE
Fabio Poli