Ex Ospedale Santa Chiara, poca trasparenza e confronto con la città
E' quanto emerge da un comunicato stampa dei consiglieri comunali della lista la Città delle Persone che lamentano anche la mancanza, ad oggi, delle linee guida su cui le impese dovranno redigere sia il masterplan che l'offerta tecnica
Questo il comunicato integrale
"Sul futuro dell'ex Santa Chiara non basta qualche dichiarazione o annuncio del sindaco o di un assessore sul giornale. È un progetto epocale per Pisa, un nuovo quartiere in una zona prestigiosissima. Come si può pensare di non confrontarsi con la città, con trasparenza, sulle reali prospettive?". A dichiararlo sono i consiglieri comunali de La città delle persone Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce, che sul tema hanno presentato un question time in Consiglio, a cui ha risposto l'assessore Dringoli rimandando genericamente al futuro Piano Operativo Comunale ancora in discussione e, nel frattempo, al Piano di Recupero vigente dell'area, datato 2013. "Intanto entro novembre - spiegano i consiglieri - con l'avvio della fase 2 della procedura di vendita Regenerate Santa Chiara, le imprese selezionate dovranno presentare un'offerta tecnica, ossia un masterplan, e una economica, seguendo le linee guida redatte dalla società Nuovo Santa Chiara Hospital scarl d'intesa con il Comune. Ad oggi, tali linee guida non sono ancora state redatte e alla città non è ancora dato sapere cosa prevedano. Quelle linee guida tracceranno un pezzo di futuro della nostra città e mostreranno se e quale visione l'amministrazione comunale ha di quel pezzo importante di Pisa. Crediamo che sarebbe necessario e doveroso discutere pubblicamente nel merito di quelle scelte prima che i giochi siano fatti, anziché continuare con vaghi annunci su Palazzo dei congressi e tramvia. Rispetto al Palazzo dei congressi, sappiamo che c'è una volontà politica della giunta di realizzarlo lì, cosa che non condividiamo, ma questa volontà ha degli elementi di concretezza? È inserita nelle linee guida? Sulla tramvia, invece, sappiamo che tutto dipende dall'esito di un bando a cui il Comune dovrà partecipare e il cui eventuale esito si dovrebbe conoscere solamente a fine 2025. Pur consapevoli della delicatezza e della complessità di tale operazione, e senza voler cedere a inutili semplificazioni, l'impressione è che si continui a parlare di queste prospettive incerte e lontane per evitare di discutere delle scelte concrete che avverranno in questi mesi, di cui la città è all'oscuro, che si collegheranno ai masterplan e alle offerte economiche degli investitori privati. Chiediamo alla giunta un coinvolgimento della città nel dibattito pubblico. Cosa succederà davvero in quell'area? Quali volumi saranno destinati a cosa? Ci saranno abitazioni, alberghi, negozi, musei? Quale sarà la viabilità? È previsto uno sfruttamento strategico dell'opportunità di collegamento tra piazza dei Miracoli e i lungarni come previsto dal Piano Chipperfield? Sono solo alcune delle domande a cui è doveroso rispondere pubblicamente. Se il tempo della partecipazione a scelte così importanti si è ormai ristretto all'osso per precisa volontà e per atteggiamento di chiusura dell'Amministrazione, il tempo della trasparenza non deve mai venire meno ed è anche per questo che abbiamo presentato una richiesta di approfondimento in prima commissione consiliare, di cui renderemo pubblici gli esiti" concludono Martinelli, Gionfriddo e Lacroce.