Festa della Donna, tutte le iniziative

Cultura
Venerdì, 3 Marzo 2017

Si avvicina l’8 marzo e su tutto il territorio si moltiplicano le iniziative per celebrare la ricorrenza. Oggi la Giornata Internazionale della donna si celebra in tutto il mondo, infatti dal 1977 su decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che riconobbe "gli sforzi della donna in favore della PACE e la necessità della loro piena e paritaria partecipazione alla vita civile e sociale", l'Onu scelse l’8 marzo ricordando gli eventi sviluppati all'inizio del secolo scorso quando in un clima di rivendicazione di diritti, e appoggiate dalle proposte e dall’azione del Congresso Socialista, le donne avevano scelto questa data per celebrare le loro conquiste. Infatti l’8 marzo era il giorno in cui, più di altri, le donne erano state protagoniste di grandi eventi. Nel 1908 a New York decine di migliaia di operaie protestarono con una marcia per ottenere lavoro e paga più dignitosi, per il diritto di voto e l’abolizione del lavoro minorile. Lo slogan era «Bread and Roses»: pane per simboleggiare la sicurezza economica e rose a indicare una qualità di vita migliore. Negli Usa la prima giornata della donna fu voluta dal partito socialista per il diritto di voto la domenica del 28 febbraio 1909. In alcuni Paesi europei la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. Poi a San Pietroburgo l'8 marzo 1917 le donne russe guidarono una grande manifestazione che chiedeva la fine della guerra, dando inizio alla rivoluzione che diede fine allo zarismo. In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta nel 1922 per iniziativa del Partito comunista che volle celebrarla il 12 marzo, prima domenica successiva all'8 marzo 1917. Il 25 marzo del 1911 ci fu un incendio alla «Triangle Shirtwaist Company» di New York (a Washington Square, nella zona industriale Est di Manhattan), che produceva le camicette alla moda di allora: erroneamente si è diffusa la credenza secondo cui la tragedia sarebbe avvenuta l’8 marzo. Nel rogo morirono 146 operai/e 129 erano donne, quasi tutte camiciaie immigrate italiane ed ebree dell’Europa dell’Est. Erano rinchiuse a chiave nello stabilimento durante il lavoro per il timore di furti o di pause troppo lunghe: 62 di loro nel disperato tentativo di scampare alle fiamme si lanciarono dalle finestre dell’edificio, alto 10 piani. Alcune avevano 12 o 13 anni e facevano turni di 14 ore al giorno: la settimana lavorativa andava dalle 60 alle 72 ore con un salario dai 6 ai 7 dollari la settimana. Gli unici superstiti furono i proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che si misero in salvo senza preoccuparsi di liberarle. Il processo che seguì li assolse e l’assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari. In migliaia parteciparono ai funerali. Questa tragedia è ricondotta alla Festa della donna perché portò alla riforma della legge del lavoro negli Usa assicurando più diritti alle lavoratrici. Il fiore simbolo dell’8 marzo è la mimosa. L’idea di abbinare alla festa della donna un fiore è solo italiana e fu di Rita Montagnana e Teresa Mattei, due attiviste dell’Udi (Unione donne italiane) nel 1946: la mimosa fu scelta
perché fiorisce nei primi giorni di marzo e non costa tanto, per cui è accessibile a molti. In questi ultimi anni si è sbiadita la connotazione sindacale, legata alle condizioni di lavoro. La prima ad essere celebrata da un gruppo di "femministe" in Italia fu nel 1946. Nel 1972 alla manifestazione a Roma partecipò anche l’attrice americana Jane Fonda. Fu quella la prima volta dello slogan "l’utero è mio e lo gestisco io", per il diritto della donna di "amministrare l’intero processo di maternità".

Dopo gli anni dell’impegno femminista, in Italia l’8 marzo ha assunto un carattere sempre più commerciale. Quest'anno si sente aria di cambiamento infatti a Bologna le donne che hanno partecipato alle assemblee del movimento “NON UNA DI MENO” hanno ribadito la necessità di ripartire da se stesse per costruire altre narrazioni, il prossimo 8 marzo non sarà soltanto la giornata della lontana memoria degli scioperi del primo ‘900, dopo i quali questa data divenne quella in cui si celebrano le donne e le loro conquiste sociali, politiche e economiche. Non sarà soltanto la giornata che nostro malgrado è diventata negli anni, a uso e consumo di chi ci vorrebbe a cena fuori o in discoteca con le amiche, tra mimose e scatole di cioccolatini. Non sarà neanche la giornata del piagnucolio contro la violenza sulle donne nella TV più o meno spazzatura del pomeriggio. L'8 marzo sarà una giornata di sciopero! Sarà sciopero non soltanto in Italia, ma in tanti altri paesi del mondo. Sarà sciopero globale delle donne, lanciato dalle argentine e già raccolto da oltre 22 paesi, diversi dal punto di vista dell'economia, del diritto, degli usi e dei costumi, ma simili per quanto riguarda la generale condizione di subalternità e violenza contro le donne. Sono anni che l'8 marzo non è una giornata di rivendicazione e di classe. Finalmente, in un paese in cui da questo punto di vista tutto sembra immobile, sono le donne a dare l'unico vero e importante appuntamento di lotta della primavera. L’appuntamento è con le anziane e gli anziani del Centro Sociale Il Giardino a San Prospero in via Tosco Romagnola 1921, invito esteso a tutti coloro che vorranno partecipare all’iniziativa. 

Intanto Domenica 5 Marzo l’associazione Le FIONDE sarà al Mercantico di Cascina per una raccolta fondi per finanziare un progetto ambizioso sul quale vige ancora il riserbo. Gli oggetti per la raccolta ci sono stati donati dall'associazione "Non più sola"  e da alcuni cittadini.
Chi vuole associarsi a Le Fionde potrà farlo, infatti in questa occasione saranno consegnati a chi ne farà richiesta i moduli per la richiesta di socio/socia.

Ed anche Vecchiano si mobilita. Dopo il successo di One Billion Rising nella Piazza Pasolini, lo scorso 14 febbraio, prosegue l’impegno dell’Amministrazione Comunale nel contrasto al fenomeno della violenza sulle donne. “In occasione della giornata della Festa della Donna abbiamo pensato di organizzare un evento i cui fondi saranno devoluti in beneficenza”, afferma il Sindaco Massimiliano Angori. “Il prossimo 8 marzo, dunque, siamo tutti invitati a Cena e mimosa, aggiunge il primo cittadino. La serata è organizzata in collaborazione con il Circolo Arci di Nodica che ospiterà l’evento. 
“In questa giornata è importante ricordare le conquiste sociali ed economiche, ma anche le violenze e le discriminazioni di cui siamo da sempre soggette. In un momento di perdita dell’orizzonte dei valori, in un giorno che è stato trasformato, nel costume, in una festa, noi vogliamo fare un gesto concreto per aiutare chi lavora con e per le donne“, sottolinea l’Assessora alle Pari Opportunità, Lara Biondi
“Dunque la solidarietà sarà la protagonista della serata dell’8 Marzo, poiché il ricavato sarà devoluto alle associazioni Casa della Donna e Nuovo Maschile-Uomini liberi dalla violenza, quale contributo a sostegno delle attività da loro svolte”, conclude l’Assessora Biondi
Il menù della cena è fisso, ad un costo di 15 euro per gli adulti e di 7 euro per i bambini: le prenotazioni possono essere effettuate entro il 4 marzo, telefonando al Circolo Arci di Nodica 050/826119, al Comune di Vecchiano 335/7231120 o via email.
Partecipano alla serata le Associazioni Nuovo Maschile-Uomini Liberi dalla Violenza e la Casa della Donna.

 

massimo.corsini