Festa della Guardia di Finanza, il bilancio di oltre un anno di attività

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 24 Giugno 2019

Un anno e mezzo di intensa attività per la Guardia di Finanza

L’occasione del 245esimo anniversario dalla fondazione della Guardia di finanza è anche l’occasione per fare un bilancio dell’attività dal gennaio 2018 ad oggi. Un anno e mezzo caratterizzato da  9.794 interventi ispettivi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza di Pisa; 535 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile. Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.  Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello e indebite compensazioni si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza.  In particolare l’operazione Flower 2, nella quale il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pisa ha effettuato un’attività che ha permesso di disarticolare un’associazione a delinquere radicata nel pisano, che, attraverso la creazione di società di diritto estero con sede prevalentemente in paesi a “fiscalità privilegiata” (Hong Kong e Belize) hanno esercitato abusivamente un’attività di intermediazione finanziaria, realizzando redditi non dichiarati in Italia. Sono stati complessivamente evasi al fisco oltre 45 milioni di euro di elementi positivi di reddito ed oltre 370 mila euro di IVA. I responsabili sono stati tutti denunciati alla Autorità Giudiziaria per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’IVA. In totale sono stati riscontrati 64 reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili) a carico di altrettanti soggetti, formulando proposte di sequestro alla magistratura per oltre 25 milioni di euro.  

Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 98 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente circa 7 milioni di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 20 datori di lavoro per aver impiegato 63 lavoratori in “nero” o irregolari. L’esempio più attuale è rappresentato dall’operazione Moonlighting, nella quale la Compagnia di Pontedera, a seguito di complesse indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Pisa, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un imprenditore cinese, operante nel settore della produzione degli articoli di pelletteria, che sfruttava i dipendenti costringendoli a lavorare 12 ore al giorno per 2 euro all’ora in precarie condizioni igienico sanitarie. Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 35 con 4 violazioni rilevate. Fortemente intensificate, infine, anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.E.S.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo, negli spazi doganali, 3.210 controlli.

In materia di illeciti in materia di speesa pubblica, l’azione della Guardia di Finanza si è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale. È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese.

È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza di Pisa nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019Ai 235 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 64 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 16 deleghe svolte con la Corte dei Conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 647 mila euro, mentre si attestano intorno ai 46 mila euro quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria. Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 4 milioni di euro, a carico di 29 soggetti.

I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 50,0% e al 33,3%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia.

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a circa 700 mila euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 4 milioni di euro.   In questa prospettiva, l’azione del Corpo in Provincia di Pisa è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state condotte attività allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità. Con l’operazione Santa Lucia, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, al termine di un’articolata indagine, ha eseguito sequestri patrimoniali per un valore di oltre 1,5 milioni di euro, disposti dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di 11 cittadini italiani, residenti sul territorio nazionale, in Spagna e Germania. Il sequestro è scaturito dal recepimento della richiesta formulata dal Tribunale Centrale di Istruzione di Madrid (Spagna), accolta dall’Autorità Giudiziaria nazionale, secondo la legislazione vigente in materia di applicazione di provvedimenti di blocco di beni nell’ambito del territorio dell’Unione Europea. L’intervento di polizia giudiziaria ha rappresentato, difatti, un ulteriore tassello di aggressione, anche dal punto di vista patrimoniale, nei confronti di una organizzazione a delinquere radicata nel territorio di Napoli, con proiezioni imprenditoriali anche in Spagna, responsabile di notevoli importazioni di sostanze stupefacenti, oggetti di sequestro sia in Spagna che in Italia, tra cui si ricordano 520 kg. di cocaina provenienti dal Sud America ed oltre 450 kg di hashish provenienti dal Marocco e dall’Olanda.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie.

Di rilievo si segnalano altresì le indagini nei confronti di organizzazioni malavitose dedite a reati tipici della criminalità organizzata, quali il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nel periodo sono stati sottoposti a sequestro 218 kg di sostanze stupefacenti, arrestati 30 responsabili in flagranza di reato ed eseguite 7 ordinanze di custodia cautelare.

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 39 soggetti; ammonta, invece, a oltre 6 milioni e 800 mila euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro hanno raggiunto la quota di 3 milioni e 800 mila euro circa.

Tali misure ricomprendono le proposte di sequestro di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 3 milioni di euro nei confronti di 7 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.

Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente sono stati eseguiti 1001 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

A quest’ultimo riguardo, i Reparti del Corpo della Provincia di Pisa hanno proceduto all’approfondimento investigativo di 130 segnalazioni di operazioni sospette. Per il contrasto del riciclaggio di denaro la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio. In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.

Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità operative nell’arco temporale di riferimento. Presso l’aeroporto Galileo Galilei sono stati, infatti, eseguiti 240 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per oltre 3 milioni euro e hanno condotto all’accertamento di oltre 166 violazioni nonché al sequestro di somme pari a circa 165 mila euro.

Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico-imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari, nella sola provincia di Pisa, le Fiamme Gialle hanno accertato distrazioni di somme per oltre 70 milioni di euro e avanzato proposte di sequestro per oltre 400 mila euro, fra queste spicca l’operazione Bancomat, nella quale La Compagnia di Pontedera, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale domiciliare e un sequestro preventivo, per bancarotta fraudolenta, nei confronti di un imprenditore di origini siciliane. L’attività svolta dalle fiamme gialle è scaturita da mirati accertamenti relativi al fallimento di una società proprietaria di un complesso residenziale situato a Ponsacco. Le indagini hanno permesso di accertare una distrazione di 1.350.000 euro.

In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito oltre 75 interventi. Sono stati sequestrati oltre 1 milione e 230 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità. Con l’operazione A-Team, la Compagnia di Pontedera ha sequestrato oltre 1 milione di articoli contraffatti tra sciarpe, cappellini, zaini, quaderni delle maggiori squadre di calcio della serie A, denunciando 3 imprenditori.  Attraverso indagini, soprattutto contabili, i militari sono riusciti a risalire l’intera filiera del falso, raggiungendo i luoghi di produzione, in provincia di Bergamo e Napoli e passando per quelli di stoccaggio e vendita, in provincia di Firenze.

 

redazione.cascinanotizie