Figlio dei dipendenti ospedalieri: niente nido, o forse si
Ieri la comunicazione che i figli di medici e infermieri non potevano frequentare il nido, in serata la retromarcia a colpi di autocertificazioni
Niente nido per I figlio di chi opera in ambito sanitaria. Poche parole, una frase lapidaria e la solidarietà di marzo-aprile verso medici e infermieri viene spazzata via in un Amen. La notizia è deflagrata a Pisa nel pomeriggio di ieri quando le maestre del Nido de “I Passi”, hanno telefonato ai genitori dei bambini annunciando questa sgradita novità.
La notizia si è diffusa in un batter di ciglia con il Comune di Pisa e l’assessora Sandra Munno accusati di aver partorito una norma “anticostituzionale e discriminatoria”. E così la protesta sale di ora in ora man mano che la notizia si diffonde, rapidamente, a mezzo social fino alla serata di ieri quando il “coodinamento pedagocido” ha finalmente dato il via libera all’utilizzo di una dichiarazione scritta del familiare in cui si afferma che il genitore, dipendente Aoup o Usl, ha si avuto contatti con persone positive al Covid, ma “coperti e protetti da adeguati sistemi di protezione DPI”