FiPiLi a pagamento: no CNA FITA Pisa
Escluse dai tavoli le parti sociali. Discriminata una sola categoria. Autotrasportatori sul piede di guerra
"FiPiLi a pagamento? Ribadiamo senza sé e senza ma la nostra contrarietà all'ipotesi di pedaggio". Lo dice senza mezzi termini Roberto Calvani, presidente CNA FITA Pisa, perfettamente allineato con il presidente regionale Michele Santoni intervenuto nei giorni scorsi a nome degli autotrasportatori per scongiurare l’operazione “Toscana Strade” rilanciata dal governatore della Toscana Eugenio Giani con l’obiettivo di creare una nuova Spa che si occupi di manutenzione e investimenti sulla superstrada.
“Non si tratta solo ed esclusivamente del pedaggio a carico di autotrasportatori che rischia già di per sé di mettere in ginocchio la nostra categoria - incalza Calvani -. Il nodo centrale è che, ad oggi e nonostante i nostri solleciti, è venuta meno qualsiasi forma di coinvolgimento delle parti sociali e non c’è stata alcuna forma di concertazione con la nostra categoria. Voglio ricordare, qualora non fosse evidente, che non utilizziamo la FiPiLi per convenienza in quanto gratuita rispetto all’autostrada A11 bensì per soddisfare la necessità degli insediamenti produttivi che hanno quotidianamente bisogno di ricevere e spedire merce. Senza considerare, ma il presidente della giunta regionale toscana non lo menziona, che l’autostrada comporta un allungamento dei tragitti, impensabili per un settore gravato dal caro gasolio e da una rigidissima normativa che disciplina i tempi di guida e di riposo. E dunque? Gli autotrasportatori per dirigersi verso nord e verso Firenze quale strada dovrebbero percorrere? Quali sono ad oggi le tempistiche dei lavori per la costruzione della corsia di emergenza e della terza corsia?”
Infine il giro di vite di Calvani: “L’ipotesi di pedaggio nei confronti di una sola categoria produttiva vitale per l'economia del paese - oltre ad essere discriminatorio - si tradurrebbe, qualora si verificasse, in un ulteriore danno economico insostenibile per noi autotrasportatori già abbondantemente vessati da spese e disagi, non ultimo quello relativo alla sicurezza stradale”.
Si unisce alla proetsta anche Assotir
Pedaggi per la FIPILI: le obiezioni di Assotir
Sono molteplici le contrarietà da parte di ASSOTIR per il pagamentodi pedaggi sulla FiPiLli, specie se rivolti solo ad una categoria di utenti, ovvero il traffico pesante.
Assotir denuncia da tempo la mancanza di dialogo e di confronto sul tema infrastrutture, “che è necessario- sottolinea Maurizio Bandecchi di Assotir Toscana - altrimenti si alimentano equivoci e convinzioni non basate su fatti concreti, come il fatto che il traffico pesante sia dovuto alla ‘furbizia’ di evitare i pedaggi della A11. In realtà, il traffico pesante in FIPILI, è per la stragrande maggioranza un traffico locale, dovuto al fatto che sul versante meridionale del Valdarno è l’unica infrastruttura a servizio di moltissime zone produttive che non hanno alternativa alla FIPILI, la quale è nata appositamente per dare un collegamento est-ovest alle diffuse attività manifatturiere e distributive della Toscana centrale. L’alternativa è la Tosco Romagnola…… e si è visto bene l’effetto sulla viabilità locale, delle chiusure della FIPILI fra Empoli est - ovest dei giorni scorsi”.
“Si dimentica poi che non ci sono possibili collegamenti fra la FIPILI e l’A11, - aggiunge Bandecchi- perché tutte le strade che le potrebbero collegare sono caratterizzate da divieti di circolazione ai mezzi pesanti. Infine, sarebbe bene almeno tenere in considerazione il fattore competitività del nostro sistema produttivo locale, legato a filo doppio con il servizio di trasporto che non potrebbe che scaricare sui propri clienti, i nuovi costi dei pedaggi. Occorrerebbe quindi prevedere almeno delle forme di agevolazione per le imprese di trasporto locali, ad esempio considerando nuove forme esenzione o quantomeno di abbonamento.
Come considerazione finale va segnalata la crescente esasperazione delle imprese di trasporto che sono sempre più penalizzate da costi crescenti del gasolio , da un mercato in calo e soprattutto da un sistema di regole che va profondamente riformato, da cui scaturiscono le 4 proposte di riforma lanciate da Assotir: costi minimi di sicurezza obbligatori, limiti alla subvezione, riconoscimento economico dei tempi di attesa al carico e scarico e tempi di riscossione al massimo di 30/60 giorni".