Firenze contro Pisa, la guerra degli aeroporti

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 21 Dicembre 2020

Dopo la dichiarazione di guerra di Toscana Aeroporti alla città di Pisa, ecco le reazioni politiche locali, ma anche nazionali

Fa discutere e non poco la decisione del CdA di Toscana Aeroporti di rompere con il consiglio comunale di Pisa (leggi QUI). Un fatto grave, senza precedenti, che spacca ancora di più la Toscana sempre più divisa fra costa e interno fiorentino centrico. E fra le tante prese di posizione stride invece il silenzio di questi giorni dei consiglieri regionali eletti in provincia di Pisa, con le uniche eccezioni di Andrea Pieroni e della consigliera leghista Elena Meini. «È inutile girarci intorno, scrivono Olivia Picchi e Vladimiro Basta consiglieri comunali del Partito Democratico. Il voto in CDA di Toscana Aeroporti pone domande e dubbi seri per il riconoscimento del ruolo della città di Pisa nello sviluppo dell'economia aeroportuale. Il punto vero è questo. Ricostruiamo i fatti. Il Consiglio Comunale di Pisa assume una posizione unanime che, oltre a quello che attiene alla pista di Peretola (che è quello che ha fatto notizia),  chiede a TA certezze su investimenti, tutela dei lavoratori, investimenti per il collegamento ferroviario veloce Pisa Firenze, messa in sicurezza della caserma dei Vigili del Fuoco. Si parla di Peretola ma in campo c'è molto di più. Temiamo che il tema di Peretola sia preso a pretesto per un disimpegno totale su quello che era previsto e su quello che dovrà essere investito sul Galilei. Qual è dunque il vero motivo di tanta agitazione? Si interrogano Picchi e Basta. La reazione di TA è scomposta, fuori misura. Mai vista nella storia. Addirittura la rottura dei rapporti istituzionali, annunciata da Naldi, viene passata al vaglio di un voto in cda. Episodio curioso,  soprattutto in considerazione del fatto che TA gestisce gli scali su concessione Ministeriale e fra la compagine sociale ci sono soci pubblici fra cui ovviamente il Comune di Pisa. Il Consiglio Comunale di Pisa è il massimo organo di rappresentanza del Comune perchè rappresenta tutti i cittadini. TA in questo modo non dà uno schiaffo ai singoli consiglieri ma dice a tutti i cittadini pisani (loro soci) che non vuol avere nulla a che fare con loro. Questo è inaccettabile. Il rispetto TA non lo deve al Consiglio Comunale, lo deve a tutti i pisani, ma temiamo, ripetiamo, che tutta questa agitazione è fatta per nascondere un'assenza di investimenti futuri sul Galilei. Fatto che Naldi ha annunciato al consiglio, neppure tanto fra le righe, invocando la crisi Covid che evidentemente per lui deve pesare solo su Pisa. Ci auguriamo che Conti risponda fermamente, anche interrompendo i rapporti di collaborazione con quei professionisti che in cda di TA hanno votato questo scempio.
Speriamo inoltre che Conti chiarisca bene a TA che Pisa non ha nessuna intenzione di essere mortificata e fatta passare per una città di sempliciotti campanilisti. Qua si parla di posti di lavoro, di occasioni di lavoro e di sviluppo di un territorio che non ha da avere lezioni da nessuno, anzi».
«Conti lo chiarisca bene,
concludono i due consiglieri. Noi siamo pronti a collaborare per definire insieme un progetto di rilancio dell'aeroporto in un quadro di sviluppo del sistema infrastrutturale della Provincia di Pisa e, più in generale, dell'area costiera. Ribadiamo che, il primo banco di prova, è la definizione di un Masterplan che preveda una nuova linea ferroviaria Pisa-Firenze, in modo da poter diversificare i servizi veloci da quelli di tipo metropolitano. Su questo è necessario correre per cercare di attingere ai finanziamenti comunitari per il rilancio dell'economia dopo l'emergenza sanitaria».

Anche Ciccio Auletta, Diritti in Comune è molto duro: «la decisione all'unanimità del CdA di Toscana Aeroporti di rompere i rapporti con il consiglio comunale, a seguito del voto unanime sulla mozione presentata dal nostro gruppo consiliare, con cui si chiede alla Regione di ritirare la variante al Pit per la realizzazione della nuova pista di Peretola, è una ritorsione intimidatoria.  Evidentemente con questa mozione abbiamo centrato l'intreccio di interessi trasversali che da sempre ruota intorno a questa grande opera, la cui dannosità per ambiente e territorio è certificata in numerosi studi e documenti. La reazione senza precedenti da parte della società, tra i cui soci c'è lo stesso comune di Pisa, ne è la dimostrazione. Sul punto però vogliamo chiarezza. I rappresentanti dei soci pubblici nel CdA di Toscana Aeroporti hanno votato a favore di questa richiesta? Quale è la posizione della Regione Toscana? Il Presidente Giani continua a sostenere che un consiglio comunale non ha diritto ad esprimersi sulle decisioni che assume la Regione sul sistema aeroportuale toscano?  Serve una presa di posizione chiara e forte di tutti i soci pubblici, contro la decisione assunta dal CdA, e da parte di tutte le forze politiche, sindacali e sociali. Di fronte abbiamo un attacco alla democrazia istituzionale, alla sovranità e libertà di una assemblea elettiva, che oggi si provano a mettere in discussione per tutelare interessi e profitti di una società privata, contro quelli pubblici e collettivi, avallati dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno messo la parola fine sulla nuova pista di Peretola».

In area PD, quella di Progressisti in Cammino, parla anche l’ex sindaco di Pisa Marco Filippeschi: «un fatto grave e assurdo: mai si era visto prendere una decisione simile da una società quotata, com'è la Toscana Aeroporti, che gestisce gli aeroporti toscani sulla base di una concessione derivante da un decreto interministeriale di Ministero dei Trasporti, MEF e Ministero della Difesa, che ha nel capitale anche soci pubblici con quote rilevanti, a partire dalla Regione Toscana e compreso il Comune di Pisa. La posizione espressa da un Consiglio Comunale la si può discutere, come vale per tutte le decisioni delle assemblee rappresentative elette democraticamente. Ciò che troviamo invece inammissibile e inaccettabile è il fatto che una società gestita da un socio maggioritario privato, che gestisce un servizio di preminente interesse pubblico, possa decidere di interrompere i rapporti istituzionali con l'assemblea rappresentativa di un comune socio e della città dov'è insediato l'Aeroporto principale. È altresì paradossale anche solo pensare che i rappresentanti dei soci pubblici presenti in consiglio di amministrazione possano avere approvato una scelta del genere. Il Consiglio comunale e tutti gli organi del Comune di Pisa hanno pieno diritto di esprimere in libertà e senza subire prepotenze gli orientamenti che vogliono e di prendere le decisioni di competenza sul sistema aeroportuale toscano e sul futuro dell'Aeroporto Galilei. È un diritto garantito dalla Costituzione e dalle leggi. La decisione del Consiglio di Amministrazione della Toscana Aeroporti pertanto è anche priva di validità. Crediamo fermamente che le istituzioni interessate debbano tutelarsi e chiedere, senza distinzioni di parte, una radicale correzione di una scelta completamente sbagliata».

Per la Lega interviene la consigliera regionale Elena Meini: «Siamo sinceramente rimasti interdetti - afferma - nell'apprendere l'incomprensibile decisione del Cda di Toscana Aeroporti che ha deciso d'interrompere i rapporti col Comune di Pisa". "Un fatto grave - prosegue - da parte di una società partecipata dalla Regione che gestisce un servizio d'interesse strategico, usufruendo pure di corposi aiuti finanziari dal settore pubblico". "Un gesto - precisa l'esponente leghista - che ci auguriamo il Presidente Giani voglia immediatamente stigmatizzare apertamente". "Siamo fermamente convinti - sottolinea - che le decisioni di un'assemblea democratica, com'è un'amministrazione comunale, possano anche non essere condivise, ma il rispetto non deve mai mancare". "A proposito di doverosa considerazione per il lavoro altrui - insiste - l'Ad Naldi dovrebbe averne anche nei confronti di chi, come i giornalisti, svolgono quotidianamente il proprio lavoro, teso ad informare i cittadini sui vari fatti; i subdoli attacchi del dirigente di Toscana Aeroporti nei loro confronti sono assolutamente da censurare". "Insomma - conclude Elena Meini - la società aeroportuale si occupi di gestire al meglio gli scali di sua competenza ed eviti di fare smaccatamente ed indebitamente politica".

Anche l'ex vicepresidente del Senato nonché ex Presidente della Regione Toscana Vannino Chiti interviene sulla diatriba: «ciò che è accaduto non è solo un atteggiamento di insopportabile arroganza ma anche di disprezzo del ruolo delle Istituzioni! Sono pienamente d'accordo con la presa di posizione di Marco Filippeschi. Non si possono accettare atteggiamenti di arrogante disprezzo nei confronti delle istituzioni democratiche. Si può non condividere una posizione ma a una Società di gestione degli aeroporti della Toscana non è consentito di assumere atteggiamenti di autosufficienza, contrapposizione, in questo caso di rottura nei confronti di un consiglio comunale. Non è compito dell'amministratore delegato o del consiglio di amministrazione della Società stabilire ciò che è legittimo o lecito da parte di un'assemblea elettiva democratica e pretendere di sancire sanzioni. Si è di fronte a un delirio di onnipotenza. Mi stupisco che il presidente della Società aeroporti lo abbia permesso. Mi stupisco ancor più del silenzio e dell'indifferenza del Consiglio regionale della Toscana. Apprezzo e ringrazio il consigliere Pieroni.  Mi auguro, altresì, che si sveglino anche quelli che rappresentano il consiglio regionale perché l'indifferenza di fronte a atti di prepotenza anti democratica non è una virtù. Non è mai troppo tardi o se si preferisce meglio tardi che mai!»

Infine una netta presa di posizione a favore del Galilei arriva dalla Presidente della commissione Attività Produttive della Camera, Martina Nardi «“.... le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura...”. Seguendo le recenti polemiche sulla questione del sistema aeroportuale della Toscana fra Pisa e Toscana Aeroporti S.p.A, la società unica proprietaria dei due scali, mi è tornata in mente la storia dei due capponi di Renzo nei Promessi Sposi del Manzoni, spiega Nardi. Il racconto è noto: mentre stanno andando, a testa in giù e tenuti per e zampe, verso una fine non brillante i due capponi si beccano in continuazione, uno contro l'altro. Ecco quello che noi toscani e soprattutto noi toscani che viviamo sulla Costa dovremmo evitare: litigare, dividerci, prenderci a beccate per poi finire nella pentola di qualcun altro» 

«E' evidente infatti, che lo sviluppo della Toscana sarà naturale conseguenza dello sviluppo di tutta la Toscana e non di una parte di essa a discapito dell'altra, prosegue Nardi. Così come è evidente che se Firenze è la nostra “capitale” questo non vuol dire che la Costa debba rimanere periferica. E non per motivi identitari, ma assai concreti. Un sistema toscano dove non si mettono a valore le energie di tutti sarà destinato alla marginalità rispetto ad altre aree del Paese, aggiunge Nardi, per questo difendere una idea di sviluppo regionale, significa per prima cosa difendere lo sviluppo della Costa. E sviluppare la Costa significa aiutare lo sviluppo di tutta la Toscana. Faccio un esempio: se tralascio i previsti investimenti già programmati sullo scalo Galilei di Pisa, la conseguenza sarà spostare clienti e attenzione (soldi, aziende, ricerca etc etc) non su Firenze, ma su Bologna, il cui scalo oramai dista dalla Toscana centrale meno di 50 minuti. Quindi non solo danneggerò Pisa, ma danneggerò anche Firenze».

«Il punto vero quindi non è discutere della possibilità che la Costa debba avere quelle infrastrutture che da troppo tempo rivendica, ma il come fare per ottenerle, precisa la Presidente della Commissione. Ed è qui, quindi, che entra in gioco Firenze e la Regione. Ci vuole una scelta coerente e lungimirante, che abbini lo sviluppo parallelo dei due scali a interventi strutturali di riduzione delle distanze fra Firenze e Pisa. Non è più sostenibile, specifica Nardi, che per coprire i 69 km da Pisa a Firenze serva oltre 1 ora di viaggio in treno, mentre per coprire gli 80 km fra Firenze e Bologna ce ne voglia la metà!»

«Cosa fare quindi è chiaro, conclude la presidente Nardi. La Regione deve dire con forza e senza esitazioni che Pisa deve diventare l'aeroporto della Toscana, di tutta la Toscana. Il che va tradotto in strutture e quindi in un collegamento ferroviario veloce, in una specie di TAV, fra Pisa e Firenze che riduca di almeno la metà gli attuali tempi di percorrenza. E' su questo, e non tanto sulla pista al Vespucci, che ora la Regione deve battere un colpo. E dovrà essere forte e chiaro perché c'è necessità di sentirlo anche quaggiù sulla Costa toscana»

 

redazione.cascinanotizie