Firmato il Patto per la difesa di Pisa contro la malamovida
È stato firmato ieri mattina a Palazzo Gambacorti il protocollo d’intesa denominato “Patto per la difesa di Pisa” finalizzato a contrastare la malamovida, con i fenomeni di degrado, illegalità e l’insicurezza che ne conseguono.
Il protocollo scaturisce dalla volontà del Comune di farsi promotore di un’iniziativa che dia vita ad un soggetto interistituzionale con funzioni di monitoraggio e prevenzione della malamovida, ma anche di repressione degli illeciti collegati, servendosi delle collaborazioni delle realtà associative interessate a partecipare, sotto il coordinamento della Polizia Municipale.
Il patto, siglato da Amministrazione, Confcommercio, Confeserceneti e cooperativa Paim, stabilisce che il Comune si impegni a far riconoscere alla Prefettura il protocollo stesso, chiedendo la predisposizione di un tavolo di coordinamento mensile con tutti i soggetti coinvolti, oltre a promuovere, in collaborazione con Prefettura, Questura, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, un’intensificazione delle azioni per la prevenzione della malamovida e la repressione dei fenomeni di criminalità e degrado urbano. Il Comune si impegna inoltre a garantire ulteriori investimenti per l’installazione di telecamere di videosorveglianza, a mantenere alto l’organico della Polizia Municipale, ad ad avviare una procedura di selezione pubblica per l’individuazione di un soggetto del terzo settore che possa garantire la presenza di personale con funzioni regolamentate e compiti di segnalazione, oltre ad impiegare personale degli istituti di vigilanza, da affiancare alla Polizia Municipale, previa selezioni pubblica.
Infine l’Amministrazione si impegna a stabilire un coordinamento con le associazioni di categoria dei commercianti per monitorare e efficientare i servizi di controllo, ma anche a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del contrasto alla consumazione di alcol e sostanze stupefacenti, anche organizzando eventi culturali tesi a favorire il decoro urbano e la convivenza e condivisione civile degli spazi collettivi.
“La novità di questo protocollo, che verrà adesso sottoposto alla Prefetto di Pisa per essere ufficialmente condiviso e per stabilire la convocazione mensile di tavoli di coordinamento che riuniscano tutti i soggetti coinvolti, consiste – spiega il Sindaco di Pisa Michele Conti - nell’attivazione di una task force che coinvolge tutte le forze dell’ordine, ma si si allarga anche oltre, per comprendere associazioni di categoria, commercianti, associazioni di volontariato, terzo settore, istituti privati di vigilanza, nell’intento comune di aumentare la pressione, estendere l’attività di monitoraggio e prevenzione dei fenomeni di malamovida e, dove c’è bisogno, applicare la repressione della criminalità e dell’illecito. Il valore aggiunto della nostra azione, che vuol segnare un deciso cambio di passo in questo senso, nasce dalla consapevolezza che solo attraverso un coinvolgimento istituzionale multilivello e una collaborazione che si estende trasversalmente, coinvolgendo l’intera comunità cittadina, si possa davvero arrivare a porre un freno comune agli eccessi della malamovida e ai fenomeni di degrado e criminalità collegati.”
“Abbiamo sottoscritto il "Protocollo per la difesa di Pisa" – commenta Federico Pieragnoli direttore Confcommercio Provincia di Pisa - nella convinzione che si debba fare il massimo sul tema della sicurezza e del contrasto inflessibile ai fenomeni dello spaccio di droga, dell'abusivismo degli alcolici e dell'illegalità diffusa. Il comune si é assunto una serie di impegni che riteniamo significativi. Come associazione ci impegniamo a promuovere e sostenere azioni di sensibilizzazione, campagne di comunicazione finalizzate al contrasto dell'illegalità e alla collaborazione sugli eventi nei luoghi più esposti alla malamovida”.
“Abbiamo accolto con favore – dichiara Simone Romoli, responsabile area pisana Confesercenti Toscana Nord - la richiesta dell’amministrazione comunale di aderire a questo protocollo per contrastare i fenomeni di degrado e illegalità legati ad una gestione distorta del centro storico. Un problema che la nostra associazione ha sempre portato sotto i riflettori anche alle precedenti amministrazioni, arrivando anche a proporre servizi di vigilanza privata visto l’impossibilità di presenze costanti delle forze dell’ordine. Siamo altrettanti convinti che gli imprenditori possano portare un contributo fondamentale affinchè la movida non diventi mala movida. Da questo punto di vista sottolineaiamo come le attività commerciali svolgano con professionalità il proprio lavoro, in molti casi diventando un presidio del centro storico. Loro sono le prime vittime di fenomeni di illegalità, leggi abusivismo commerciale, e di degrado. Siamo quindi pronti a svolgere il nostro ruolo di supporto ad un progetto che si allarga anche al terzo settore coinvolgendo una realtà importante come la Paim”.