Frane a Capannoli e Palaia, arrivano i soldi dalla Regione Toscana
La Regione stanzia quasi 1,5 milioni. Tra i comuni interessati anche Peccioli, Vecchiano e Terricciola, Andrea Pieroni: «Difesa del suolo vuol dire sicurezza per le persone e per le imprese»
Stanziati dalla Regione Toscana 1 milione e 488mila euro per il territorio provinciale nell’ambito del dods 2020 (documento operativo di difesa del suolo). «Una buona notizia, afferma il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni, che prevede il finanziamento di sei interventi, in particolare per zone che hanno subito frane come Palaia e Capannoli. Un impegno mantenuto da parte della Regione per la messa in sicurezza di un territorio sempre più a rischio idrogeologico a causa dei cambiamenti climatici. Già nell’agosto scorso sono stati finanziati con 480mila euro gli studi sul rischio idraulico nei comuni del Distretto del cuoio oltre ai comuni di Pontedera e Santa Maria a Monte.
Nel dettaglio le opere finanziate sono: due nel Comune di Palaia, tra cui la messa in sicurezza della frana i località Casina, con oltre 662 mila euro, e il recupero del versante nord est e sud del quarto lotto in località Toiano, per oltre 309mila euro; 420 mila euro alla Provincia di Pisa per interventi nel Comune di Capannoli, per mettere in sicurezza i dissesti che interessano la valle del Pietraio e la Sp 26».
Tre gli studi di progetto finanziati: nel Comune di Peccioli per la messa in sicurezza del versante sud della frazione di Fabbrica soggetto a franosità, oltre 50 mila euro; nel Comune di Vecchiano, con lo studio idraulico per ridurre la pericolosità da alluvione e rischi o alluvioni da 15mila euro; nel Comune di Terricciola oltre 30 mila euro per uno studio nel centro abitato di Morrona.
«Investire in sicurezza del suolo, tramite interventi diretti o con studi sull’aggiornamento delle carte, è un aspetto che sta a cuore alla Regione Toscana, per la sicurezza dei cittadini, ma anche per difendere il dinamismo economico delle aree produttive, le prime a subire contraccolpi economici davanti alle calamità naturali», conclude Pieroni.