Fratelli d'Italia e la piazza intitolata a Giuseppe Niccolai
Pubblichiamo il comunicato stampa di Fratelli d'Italia critico nei confronti del gruppo consiliare Diritti in Comune che ha criticato la volontà del Comune di Pisa di intitolare una piazza all'esponenete della destra pisana Giuseppe Niccolai.
Il comunicato di Diritti in Comune sulla intitolazione della rotonda a Niccolai apparso sul Tirreno in data odierna era già stato pubblicato sui social proprio nelle ore drammatiche della piena dell'Arno. In un momento di assoluta emergenza, dal Consigliere Auletta non è giunta una parola, un pensiero, fosse anche di incoraggiamento, per la città di Pisa. Nel contempo egli ha, però, trovato il tempo per divulgare l'ennesima nota farcita di falsità e madornali errori storici. Con la sua consueta faziosità Auletta non solo incorre in continui errori, ma con le sue grossolane semplificazioni, dichiarando tra l'altro che “Giuseppe Niccolai ha scelto in gioventù di andare volontario a combattere a fianco degli alleati nazisti”, offende e denigra tutti i militari che combatterono durante la seconda Guerra mondiale prima del 25 luglio 1943.
“Niccolai, infatti, rinunciò alla Scuola Allievi Ufficiali che stava frequentando per partecipare al conflitto e nel marzo 1943, quindi ben prima del 25 luglio, è già in Africa, in Tunisia, dove dopo sole alcune settimane verrà fatto prigioniero dagli Alleati e successivamente trasferito negli USA. Farà ritorno in Italia soltanto nel marzo 1946, al termine di un avventuroso viaggio di ritorno durato un paio di mesi. Ben prima quindi dell'”amnistia Togliatti” (altra grossolana falsità spesso propalata) che fu approvata, per i reati commessi da tutte le parti in conflitto, solo con decreto presidenziale del 22 giugno 1946, e che non lo riguardava non avendo egli commesso alcun reato”.
Non poté pertanto aderire alla RSI, nata il 23 settembre del 1943, e prima della guerra non si era mai occupato di politica.
Questa la storia.
Filippo Bedini, esponente di FDI e promotore nell'aprile del 2013 della mozione cui ha dato seguito l'attuale Giunta comunale, interviene sulla vicenda con due riflessioni: "Quando si vuol parlare di qualcosa bisogna averne cognizione e aver studiato. Non basta leggere wikipedia sullo smartphone. Specie su questioni così delicate: si rischiano figuracce “storiche”!". Spiega ancora Bedini: "Su questa vicenda è stata scientificamente diffusa una mole di bugie e inesattezze tale da rafforzare in noi la convinzione di essere nel giusto quando abbiamo, ormai più di 6 (sei!) anni fa, dato realizzazione a un percorso di verità storica che vuole in Beppe Niccolai un pisano la cui onestà, lealtà, grandezza politica sono state riconosciute in passato anche dai suoi più acerrimi avversari politici. Eh, già: perché l’intitolazione a Niccolai nasce insieme a quella a Ciucci e De Felice con una mozione approvata, con voti anche di un PD probabilmente meglio rappresentato di oggi, nell’aprile 2013. Poi si sa che la coerenza non è una virtù diffusa, e allora ritroviamo per strada a ‘volantinare’ contro l’intitolazione illustri esponenti che allora erano al governo di Pisa, e ci sentiamo rispondere che il PD di allora “ha sbagliato!”. Comodo e tipico: la democrazia a giorni alterni!".
In un’epoca di brutte copie, che hanno successo solo in virtù di un decadimento intellettuale che si nutre della semplificazione, invece, si possono raccontare impunemente bugie. Ma la Verità non viene comunque scalfita: rimane che i giganti sono giganti, e i nani, per quanto provino ad alzarsi sulle punte, rimangono comunque nani.