Fratture da fragilità: uno studio Aoup lancia l’allarme sul ritardo nelle terapie anti-osteoporotiche
Ancora uno studio dell'azienda Ospedaliera Universitaria Pisana pubblicato su importanti riviste scientifiche
Intervenire subito dopo una frattura da fragilità può fare la differenza. A dimostrarlo è uno studio pilota condotto dall’Aoup, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers, che sottolinea l’importanza della tempestività nella prescrizione delle terapie anti-osteoporotiche per ridurre il rischio di rifratture nei pazienti più fragili.
La ricerca, monocentrica e retrospettiva, è stata realizzata su un campione di 500 pazienti provenienti dall’area vasta nord-ovest della Toscana, presi in carico dall’Ambulatorio multidisciplinare di fratture da fragilità attivo in Aoup dal 2014. Coordinato dal reumatologo Maurizio Mazzantini e dall’ortopedica Vanna Bottai, lo studio colma un vuoto nella letteratura italiana, dove mancavano analisi approfondite sul legame tra ritardo terapeutico e rischio di nuove fratture.
I dati parlano chiaro: oltre l’80% dei pazienti ha ricevuto la terapia in ritardo, e chi non è stato trattato precocemente ha mostrato una probabilità di rifrattura del 78%, contro il 48% di chi ha ricevuto farmaci entro due mesi. Inoltre, la probabilità di subire una nuova frattura risulta inferiore del 44% per chi ha avuto accesso a una cura tempestiva.
In un Paese come l’Italia, che registra la più alta prevalenza di osteoporosi in Europa (6,3%), il ritardo nella somministrazione delle cure è un problema di sanità pubblica. L’osteoporosi è una patologia diffusa soprattutto tra le donne in post-menopausa e gli anziani, responsabile di fratture spontanee e invalidanti, che comportano disabilità, scarsa qualità della vita e un aumento della mortalità precoce. Le stime europee parlano di un aumento del 24,8% delle fratture da fragilità entro il 2034, con un costo annuo diretto di oltre 56 miliardi di euro nel solo 2019.
Lo studio pisano lancia quindi un messaggio forte: serve implementare strategie di prevenzione efficaci e tempestive, migliorando il percorso di diagnosi e cura per i pazienti colpiti da fratture da fragilità. Solo così sarà possibile limitare le complicanze e alleggerire l’impatto economico e sociale di questa silenziosa emergenza.