Gabinetto del Sindaco, la prima promessa tradita
Torna a parlare Alessio Antonelli e lo fa attaccando la Sindaca e la sua giunta:
L’amministrazione leghista muove i primi passi nel governo della città e subito tradisce la prima promessa elettorale. Se l’attuale vice sindaco Parrini, infatti, ha fatto dello smantellamento del gabinetto del Sindaco un cavallo di battaglia, puntualissima la Sindaca Ceccardi ha nominato il nuovo capo gabinetto smentendo paradossalmente quel che il suo vice ha dichiarato in più occasioni durante la campagna elettorale. Preciso subito che il provvedimento è del tutto legittimo e non entro nel merito. La questione, infatti, non riguarda l’inopportunità politica di chiamare a dirigere il gabinetto un consigliere leghista di altro Comune, quanto piuttosto l’aver tradito quella promessa fatta ai cittadini. Parrini, che nei mesi scorsi si è accanito sul mio staff, gridando allo spreco di denaro e omettendo volutamente che quei 120mila euro erano una spesa lorda complessiva in 5 anni per due persone, si ritrova, ora, vice di un sindaco che ha confermato la permanenza di un ufficio di gabinetto esterno. Ed ecco, puntuale, anche la prima bugia da Sindaca di Ceccardi che dice di risparmiare, sostenendo che il suo staff è costituito da una sola persona, il mio da due. Vero. Ma per dovere di cronaca, dobbiamo aggiungere che il mio gabinetto era composto da due part time, il suo da un full time. E diciamo anche che la scelta di trasformare i due part time in un tempo pieno, è stata della precedente amministrazione. Ceccardi, però, si è spinta più in là: oltre allo stipendio ordinario, il nuovo gabinetto riceverà un compenso aggiuntivo, da determinarsi con provvedimento deliberato dalla giunta stessa, facendo spendere al Comune di più rispetto a quanto previsto dalla mia amministrazione. Ceccardi ha detto di voler risparmiare ma, per ora, quel che hanno fatto è stato liberarsi di un’auto praticamente da rottamare e far uscire Cascina dall’ANCI, una rivendicazione elettoralistica volta a determinare l’isolamento e l’indebolimento della città nei confronti di un’associazione che ha sempre tutelato i Comuni nei confronti del governo.