Gaetano Masucci e il Pisa, sette anni di amore

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PISA e Provincia
Domenica, 5 Maggio 2024

Ripercorriamo i sette anni in nerazzurro di Gaetano "Tano" Masucci

Sette stagioni, 208 presenze che potevano essere molte di più senza quell’infortunio l ginocchio, 36 goal, 26 assist, l’ultimo dei quali racchiude tutta la sua carriera. La rovesciata su un pallone ormai perso all’ultimo istante è il punto esclamativo alla carriera di un giocatore che il nerazzurro se lo è cucito addosso fin da subito, dal quel 26 gennaio 2017, quando i Corrado, da un mese al timone del club nerazzurro, decisero di puntare su “Tano” Masucci. Da quel giorno ne sono passati 2656 scalfiti da un legame unico che si è creato fra la città e il giocatore, si perché Pisa è un posto strano, ci son passati giocatori di grande talento ma che non hanno “bucato” l’anima del tifoso, perché apparsi freddi, scostanti, con la sensazioen di essere di passaggio, poi ci sono passati i Masucci che non sono tanti, soprattutto in epoca recente, ma che per dedizione, amore, attaccamento ai colori hanno stabilito un feeling unico per la città, la sua squadra e il suo pubblico. Masucci il primo goal lo segna al 94’, per salvare la baracca a Novara, 1-1 il risultato finale. Un goal conteso fino all’ultimo fra Gatto e addirittura Ujkani, ma che alla fine, quasi come un riconoscimento premonitore, viene assegnato all’attaccante campano. In quella stagione fallimentare ne segnerà altri tre: due all’Ascoli e uno al Cittadella. Nella stagione seguente, altra grande delusione sportiva, ma Gaetano infila Viterbese, Pistoiese, Carrarese, Arzachena, Pro Piacenza e Pontedera, sette reti, sette partite in cui il Pisa ha vinto sei volte e pareggiato una.

Per gioire davvero però bisogna aspettare la stagione seguente, quando arriva Luca D’Angelo e tutti insieme portano il Pisa “di peso” in serie B. Masucci segna alla Cremonese in Coppa Italia, poi al Novara, Siena, Gozzano e Pro Patria. Poi nei playoff due capolavori: quello di Carrara, dove al 69’ e con la squadra sotto 2-0 segna la rete che riapre i giochi e poi quello che apre le marcature a Trieste, una girata sul primo palo dopo un cross delizioso di Di Quinzio, una rete sotto il settore dei tifosi nerazzurri, che è il preludio alla notte più bella degli ultimi anni di storia dello Sporting Club.

Con il ritorno in serie B Masucci segna altre sei reti, oltre ad una contro il Potenza in Coppa Italia. Vittime del numero 26 nerazzurro stavolta sono: Cremonese, Juve Stabia, ancora Cremonese nel ritorno, Empoli, Venezia e Salernitana. Poi il destino inizia a metterci lo zampino, gli dei del calcio il 31 luglio voltano le spalle a “Tano”, che meritava il goal, meritava di portare il Pisa ai playoff, ma quel tiro si stampò sul palo, nonostante fosse il tiro giusto, preciso, da attaccante vero.

La stagione 2020 è quella del maledetto infortunio, il 28 dicembre il ginocchio fa crack, nel frattempo aveva segnato due reti all’Empoli e alla Reggina. Masucci si opera e torna giusto in tempo per gli ultimi secondi dell’ultima partita. D’Angelo, uomo di una sensibilità unica, attende che si alzi la lavagna del quarto uomo e lo manda in campo per dire al calciatore: “io conto ancora su di te” e per far esplodere l’Arena come se il Pisa avesse appena segnato un goal importante.

L’anno successivo, quello della finale persa, Masucci segna la prima rete ufficiale del Pisa a Cagliari in Coppa Italia e poi la rete che vale l’1-1 ad Ascoli. Potrebbe sembrare l’inizio del tramonto ma non è così, perché l’anno dopo sono ancora sei le reti, Cittadella, Modena, Cosenza, Como, Ascoli, Brescia, oltre ad uno in Coppa Italia sempre contro le Rondinelle. In questa stagione l’indole di Masucci si vede soprattutto a Venezia quando con la squadra in dieci uomini e con un Maran apatico, frastornato, praticamente assente, si alza dalla panchina e ridissegna la squadra per sopperire all’inferiorità numerica, ma gli episodi in cui è stato il 12 uomo in campo sono tanti, sempre il primo a correre ad abbracciare il compagno autore di un goal, sempre il primo a dispensare consigli o consolare chi non ha brillato. Così si arriva a questa ultima stagione, strana perché forse Masucci poteva essere utilizzato di più, resta il fatto che segna al Cosenza una rete che poteva essere vitale se la difesa a tempo ultrascaduto non si fosse dimenticata un avversario sugli sviluppi di un corner.

Nel frattempo Masucci ha pensato al suo futuro, ha superato l’esame di Direttore Sportivo ed alzi la mano chi non lo vorrebbe ancora vedere in nerazzurro con un incarico dietro la scrivania. Quello che ci riserverà il futuro è ancora tutto da scrivere, ma a Masucci un posto fra i più grandi ad aver vestito la maglia nerazzurra non lo toglierà nessuno, ne ora, ne mai. Buona fortuna Tano, grazie per averci fatto sognare e grazie anche per tutte le inteviste e le belle parole, mai fuori posto, che ci lasci in eredità.

massimo.corsini