Galilei di Pisa. Venerdì 11 ottobre sicurezza aeroportuale in sciopero
Gli addetti al controllo dei varchi dell’Aeroporto di Pisa chiedono il Contratto Nazionale del Trasporto Aereo
Ha scritto la Filcams CGIL di Pisa.
Continua il silenzio di Toscana Aeroporti rispetto al futuro dei 110 addetti alla sicurezza aeroportuale del Galilei di Pisa.
Continua il suo silenzio rispetto alla richiesta di incontro inviata ormai più di quattro mesi fa, attraverso la FILCAMS e la FILT CGIL regionali.
Mentre l’azienda tace da un punto di vista sindacale, a livello mediatico è sempre particolarmente “loquace”. Proprio pochi giorni fa è uscito, a mezzo stampa, l’ennesimo trionfante bollettino mensile: “[...] a Settembre 2024 sono transitati dal sistema aeroportuale toscano 930mila passeggeri, in crescita del 5,9% rispetto allo stesso mese del 2024. […] Nei primi nove mesi del 2024, il sistema aeroportuale toscano ha superato i 7 milioni di passeggeri complessivi, con una crescita del 10,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.”
Tali numeri vengono raggiunti anche grazie all’impegno e alla professionalità del personale ICTS, che continua da anni a subire sovraccarichi di lavoro e a dover gestire le disorganizzazioni del servizio aeroportuale, senza mai ricevere un riconoscimento degli sforzi e dei sacrifici fatti.
«Stavolta diamo noi qualche numero per consentire a tutti i cittadini, alle Istituzioni e ai mass media di comprendere meglio la situazione» dichiara Matteo Taccola della segreteria della FILCAMS CGIL di Pisa. «Questi lavoratori, che si occupano di attività nevralgiche in ambito aeroportuale - quali il controllo dei passeggeri, bagagli a mano e da stiva, forniture e merci, nonché del pattugliamento - stanno chiedendo a gran voce che gli sia riconosciuto il contratto del loro settore, ovvero il CCNL del Trasporto Aereo.
Attualmente percepiscono invece una paga base media che oscilla tra i 1.100 e i 1.300 euro lordi mensili, secondo i parametri del Contratto Nazionale della Vigilanza Privata. Cifre che hanno raggiunto dopo anni passati a 800/900 euro perché inquadrati a livelli ben più bassi.»
«In merito a questo tema ci preme sottolineare che la normativa si è già espressa con il D.L. 34 del 2020, che ha imposto l’applicazione del CCNL del Trasporto Aereo, per le imprese operanti in ambito aeroportuale sotto la vigilanza dell’ENAC. Questo significa che, almeno dal 2020, la paga base di questi lavoratori avrebbe dovuto essere compresa tra i 1.500 e i 1.600 euro lordi mensili.» continua Taccola. «Ovviamente le cifre si riferiscono ai lavoratori a tempo pieno, mentre una parte consistente del personale, suo malgrado, ha un contratto part time. In termini percentuali, che valgono per entrambe le categorie di addetti, si parla comunque di stipendi più bassi di circa il 20 % rispetto al dovuto.»
«Se per le differenze salariali di questi ultimi anni il personale ICTS sta valutando un ricorso con i nostri Legali, per l’immediato futuro abbiamo l’obiettivo di riportare il salario di queste persone al livello corretto.» commenta la FILCAMS CGIL di Pisa. «Per questo vogliamo che Toscana Aeroporti ci convochi e ci coinvolga nella definizione di un bando di gara che dia alle lavoratrici e ai lavoratori il giusto compenso per l’importante lavoro che svolgono. Per questo abbiamo chiesto che anche tutti i soggetti pubblici a vario titolo collegati alla vicenda (Regione Toscana, Comune di Pisa, ENAC, Prefettura) si attivino per indurre il gestore aeroportuale ad assumersi le proprie responsabilità.»
Alcuni di questi soggetti pubblici, in qualità di soci, hanno pure ricevuto a Luglio scorso un dividendo straordinario da Toscana Aeroporti, in virtù della chiusura positiva del bilancio 2023. Fra i beneficiari ci sono la Regione, il Comune e la provincia di Pisa, che hanno il dovere di sapere che all’interno di questi dividendi ci sono anche le quote degli stipendi che non sono state pagate al personale ICTS.
«Tornando al silenzio di Toscana Aeroporti, questo ha prodotto non poca irritazione nelle lavoratrici e nei lavoratori dell’appalto che infatti, dopo l’apertura dello stato di agitazione lo scorso Agosto, hanno dato mandato alla nostra sigla di proclamare una prima azione di protesta. Venerdì 11 Ottobre dalle ore 13 alle ore 17 sarà pertanto SCIOPERO. Se la Società non muterà il proprio atteggiamento, la mobilitazione continuerà» conclude il sindacato.