Gara Tpl regionale, Mobit svela alcuni contenuti dell'indagine
Il consorzio rende noti alcune spunti dell'indagine che ha portato sotto inchiesta il presidente della Regione e tutta la commissione di gara
Si scoprono le carte dell’inchiesta giudiziaria che ha portato ad essere iscritto nel registro degli indagati, fra gli altri, anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. A rendere note le carte fornite dalla magistratura è il consorzio Mobit, di cui fa parte anche CTT Nord, che abbandona la riservatezza fin qui tenuta e, senza fare nomi e cognomi, rende noti all’opinione pubblica fatti e condotte di interesse generale.«Si premette, scive Mobit, che la Procura, con il prezioso ausilio della Guardia di Finanza, ha svolto accurate e approfondite indagini, anche riesaminando atti e conversazioni intercettate in precedenti indagini. Con grande sconcerto, e con indignazione, questa Società ha appreso che, fino dall’anno 2011, si era formato un accordo segreto ed occulto, diretto a far partecipare Autolinee Toscane/RATP alla gara che stava per aprirsi ed altresì diretto, con la vittoria di questa, ad estromettere dal mercato le Società pubbliche di trasporto locale oggi riunite in Mobit».
«Questa Società, prosegue Mobit, ha altresì appreso che nei confronti degli atti fondamentali della gara (la valutazione dei piani economico- finanziari dei due concorrenti ed il decreto finale di aggiudicazione ad Autolinee Toscane/RATP) sussistono gravi indizi , se non certezze, di turbativa d’asta e di falso in atto pubblico: il tutto, come scrive la Procura, è incastonato in un più ampio contesto di numerosi atti di turbativa e di favoritismo adottati nell’interesse del gruppo francese. In tale contesto Mobit, che già aveva diffidato la Regione a sospendere l’esecuzione del decreto di aggiudicazione dopo aver conosciuto l’identità degli indagati e la qualità dei reati ad essi addebitati, ha appena notificato nuova diffida, allegando gli atti più rilevanti e significando che, a questo punto e con la attuale consapevolezza della situazione, la ostinazione a procedere con la stipula del contratto di servizio e la estromissione degli attuali gestori realizzerebbe l’obiettivo illecito da altri perseguito, assicurando a costoro il profitto dei reati già commessi».
«Infine, conclude Mobit, il consorzio ha dato mandato ai propri legali di presentare esposti alla Procura penale ed alla Procura presso la Corte dei Conti per reagire a nuovi ed ennesimi atti adottati in favore di Autolinee Toscane/RATP, tali da aumentare considerevolmente il prezzo di aggiudicazione, con aggravio di almeno 100 milioni per l’erario pubblico ed in contrasto con le norme di gara. La circostanza è ancor più grave se si considera che l’offerta di Mobit, formalmente confermata, già valutata migliore sotto il profilo tecnico, oggi è anche economicamente più conveniente.
Mobit esprime apprezzamento per il lavoro svolto proficuamente ed in silenzio dalla Procura e dalla Polizia giudiziaria, e si augura che le indagini tuttora in corso, e per ciò secretate, facciano piena luce su questa sconcertante vicenda».