Gattuso replica a Britaly Post
Dopo la lettera aperta di Britaly Post che lo tira pesantemente in ballo, anche Rino Gattuso scrive al Sindaco Filippeschi:
Caro Sindaco, mi vedo costretto a scriverLe questa lettera, che diffondo per il Suo tramite anche a tutta la cittadinanza di Pisa e a tutta la tifoseria del Pisa, a seguito del documento a firma Britaly Post, a Lei indirizzato e diffuso sul web.
Il documento in questione contiene svariate inesattezze, ricostruisce la vicenda della cessione del club in maniera arbitraria e soprattutto fornisce della mia persona una rappresentazione falsa e inaccettabile. Mi si dipinge nella sostanza come un irresponsabile agitatore di folle, adombrando addirittura un mio ruolo attivo per indirizzare la vendita della società.
Una simile ricostruzione dei fatti non soltanto non è veritiera, ma lede la mia immagine di professionista e mi mette al centro di un’inaccettabile strumentalizzazione. Io sono appunto un allenatore professionista e come tale merito di essere trattato. Se il 31 luglio scorso ho deciso di fare un passo indietro, è stato perché non intendevo più lavorare con Britaly Post per una ragione molto semplice, chiarissima e da me dichiarata per iscritto, senza alcuna possibilità di equivoco o di fraintendimento: non sussistevano le condizioni per svolgere in maniera seria e professionale il mio lavoro e quello della squadra.
Tirarmi in ballo adesso nella vicenda della cessione e delle sue lungaggini è profondamente scorretto.
Ripercorro dunque brevemente i fatti successivi al mio comunicato del 31 luglio scorso, che sono evidenti e sotto gli occhi di chiunque non li voglia alterare a proprio comodo.
Io ho semplicemente detto che, se Britaly Post avesse ceduto la società, sarei stato pronto a tornare ad allenare il Pisa. Se poi Britaly Post non intende vendere o intende percorrere strade diverse, non può e non deve in alcun modo tirare in ballo il sottoscritto. Ribadisco che non mi può essere attribuito alcun ruolo di compratore o di fiancheggiatore di questo o quell’acquirente. La verità è semplicissima: io sono stato interpellato dall’acquirente Pablo Dana, che mi ha chiesto la disponibilità ad allenare il Pisa, nel caso in cui sia lui a rilevare la società, e io gli ho risposto di sì. Tutto il resto sono illazioni, anche piuttosto gravi.
Quanto al legame fortissimo che si è creato tra me e la squadra, tra me e la tifoseria, tra me e la città, non ritengo davvero di dovermene vergognare. Lo rivendico, anzi, come il segno del buon lavoro che ho svolto col mio staff nella passata stagione e che volentieri proseguirei, se sussistessero le condizioni.
La verità è questa e a Lei la affido”.