Gavorrano-Pisa, l'anteprima
di Ivan Cioni
Il Pisa torna in campo dopo l’ennesima occasione persa contro la Lucchese. Lo fa contro la squadra che per prima ne mise a nudo limiti e incertezze, quel Gavorrano che proprio all’Arena andò a conquistarsi il primo punto fra i professionisti, quel Gavorrano che di fatto costò la panchina a Carmine Gautieri.
Erano trascorse solo poche giornate di campionato quando iniziammo a scrivere nell’anteprima della partita del Pisa che quella che si andava a giocare stava diventando la gara del riscatto, quella decisiva, quella da non fallire per restare agganciati al treno delle prime , anche stavolta è così, anzi, lo è ancora di più in considerazione dell’inopinato scivolone interno contro la Lucchese.
Serve il riscatto, per la classifica certamente, ma serve soprattutto alla squadra per dimostrare che quanto fatto vedere contro i rossoneri non è la vera identità. Contro il Gavorrano vorremmo vedere finalmente una squadra con il coltello fra i denti, una squadra che dopo le critiche non tanto per il gioco, quanto per il carattere, mostri finalmente qualcosa di diverso dal punto di vista dell’atteggiamento mentale. Nessuno sta mettendo in dubbio l’impegno dei giocatori, questo assolutamente no, ma che questi offrono spesso prestazioni monocordi, prive di mordente e della giusta cattiveria caratteriale è sotto gli occhi di tutti.
Pazienza in conferenza stampa ha prima fatto il punto sull’infermeria: Petkovic è recuperato, saranno certamente assenti Ingrosso, ancora alle prese con l’infortunio patito in Sardegna, Eusepi che ha un problema ai denti e Carillo, che invece ha pienamente recuperato e la decisione di non convocarlo è legata alla mancanza di serenità da parte del giocatore. Inoltre il mister ha sottolineato l’importanza della partita e al tempo stesso la sua pericolosità, il Gavorrano è un avversario non dissimile dal Prato, sia sotto l’aspetto della qualità dei singoli, sia sotto l’aspetto dell’approccio alla partita. Il Pisa quindi si troverà di fronte una squadra conscia del fatto che l’unico modo che ha a disposizione per portare a casa punti sarà quello di far fare la partita ai nerazzurri e poi provare a colpirli con le ripartenze. Inoltre non è da sottovalutare lo spirito sanguigno di mister Favarin, un ex che oggi molti avrebbero voluto vedere sulla panchina del “suo” Pisa, allenatore che, oltre ad essere fra i più preparati della categoria, sa come tirar fuori dai suoi giocatori grinta e carattere, infine Pazienza ha ringraziato la tifoserie che in settimana, nonostante la delusione del derby con la Lucchese, ha ribadito il proprio sostegno alla squadra.
Il mister nerazzurro per quanto riguarda lo schieramento non dovrebbe operare cambiamenti rispetto al passato, con il rientro di Birindelli e Lisi il 4231 dovrebbe essere il modulo scelto per provare a fare bottino pieno. Per quanto riguarda gli uomini ci potrebbe essere il ritorno fra i pali di Petkovic , mentre sulla linea della difesa potremmo trovare Birindelli a destra, Filippini a sinistra ed in mezzo Lisuzzo e Sabotic. A centrocampo Gucher è certo di un posto, per l’altro in gioco ci sono Maltese, De Vitis e Izzillo, con quest’ultimo che dovrebbe spuntarla di nuovo per una maglia da titolare. Sulla trequarti con Lisi a destra e Masucci al centro, ci sarà a sinistra ncora spazio per Di Quinzio, mentre la punta centrale sarà ancora Negro.
In casa rossoblu, mister Giancarlo Favarin, si affiderà di nuovo al 352, con un unico dubbio sulla linea dei difensori: quello sull’utilizzo di Borghini, se il giovane di proprietà dell’Empoli non dovesse farcela a recuperare, al suo posto è pronto Bruni. Completeranno la difesa Ropolo e Marchetti, mentre a centrocampo Favarin dovrebbe proporre Gemignani, Maistro Vitiello, Damonte e Favale altro ex, ora in prestito ai maremmani. In attacco le due punte Moscati e Brega (tutte le informazioni sul Gavorrano, qui, nella pagina di Gabriele Bianchi su "Il Pisa Siamo Noi").
A dirigere la gara è stato chiamato Stefano Lorenzin, di Castelfranco Veneto, che sarà coadiuvato dagli assistenti Alberto Zampese di Bassano del Grappa, e Davide Moro di Schio. Il fischietto veneto, alla sua seconda stagione nei ruoli della CAN serie C, non ha mai diretto la squadra nerazzurra.