Gioco del ponte: caos a Mezzogiorno, tre magistrature senza squadra
Situazione sempre tesa nella Parte di Mezzogiorno. Tre squadre ad oggi senza combattenti e con i Dragoni senza materiali per gli allenamenti. Intanto incombe la scadenza delle liste
La pace annunciata dall’assessore alle manifestazione storiche Filippo Bedini, come era ampiamente prevedibile si è sciolta come neve al sole in questo scorcio di primavera anticipata.
Nella Parte di Mezzogiorno si continua a fare i conti fra veti incrociati e decisioni unilaterali che piovono dall’alto del comando. Sono tre le squadre completamente in alto mare, quando alla manifestazione di punta del Giugno Pisano mancano solo tre mesi. Parliamo di San Marco, Dragoni e Leoni tutte squadre in questo momento azzerate dopo che le scelte espresse dalla base, il quartiere, e dagli stessi uomini che il Gioco del Ponte lo fanno e lo vivono 365 giorni all’anno, sono state bocciate dal comando australe, nominato fra non poche polemiche.
SAN MARCO - Era unanime il coro che voleva di nuovo Cristiano Scarpellini alla guida della squadra, un uomo che rappresenta una buona fetta della storia del Gioco del Ponte dell’epoca moderna, prima da combattente e poi da capitano, e che adesso sembra essere stato messo all’angolo dalla coppia Nuti e Ricoveri rispettivamente generale e luogotenente. Ne consegue che una delle squadre più importanti di Mezzogiorno ad oggi si trova senza capitano, ma soprattutto rischia di ritrovarsi senza combattenti, poco più di venti uomini che in una riunione in programma in questi giorni, forse già questa sera, sono pronti a restare a fianco di quello che per loro è ancora il capitano ed è l’unico che vogliono. Una magistratura, quella del san Marco, che giova ricordarlo, negli ultimi anni si è spesa molto per il proprio quartiere e che è riuscita a creare una partenship importnate con Toscana Aeroporti ed il Pisa Sporting Club.
DRAGONI. La stessa aria si respira in casa dei Dragoni. Anche qui la nomina del magistrato era stata contestata dalla base popolare che aveva scelto, con tanto di raccolta firme, Massimo Visciglio, al quale è stato invece preferito Michele Paradiso. In un primo momento sembrava scongiurata la crisi con il passaggio di Paolo Vaghetti dal ruolo di Capitano a quello di magistrato, con il conseguente passo indietro di Paradiso, poi la marcia indietro che ha portato anche in questo caso 20 combattenti a riunirsi e a decidere di restare al fianco del capitano esautorato.
Senza combattenti quindi i Dragoni, ma anche senza una palestra dove allenarsi. Il capannone nei pressi del Palazzetto dello Sport, è infatti stato svuotato di tutto il materiale che era concesso alla squadra in comodato d’uso gratuito da parte del “Comitato Chiesanova” che ha deciso di schierarsi con il capitano uscente e con i combattenti.
LEONI. Qui sembrava ci fosse stata una schiarita fra la squadra e la magistratura dopo la nomina di Daniele Paffi nel ruolo di magistrato. Dai primi incontri sono però emerse divergenze importanti con il capitano Davide Rossi, altro personaggio che ha scritto la storia recente del Gioco del Ponte, e così i combattenti bianco-neri sono a loro volta saliti sull’Aventino.
SCADENZE Tre vicende ingarbugliate quando manca una sola settimana ad una scadenza molto importante, anzi, vitale per lo svolgimento del Gioco del Ponte: la presentazione delle liste dei combattenti che le 12 magistrature devono consegnare al consiglio degli anziani che si riunirà il prossimo mercoledì 20 marzo. Liste che devono essere complete, non soltanto di nome e cognome del combattente, ma anche della fotocopia del documento d’identità e della firma dello stesso.
Resta da capire se si arriverà al fatidico numero di 240 uomini, 20 per magistratura, e come si arriverà a questo numero. Ad oggi la situazione è nebulosa ed il Gioco del Ponte, come visto nelle ultime edizioni, è a forte rischio.