Giovanni Impastato alla Biblioteca di Cascina
Giovedì 2 febbraio, alle 18, la Biblioteca Comunale Peppino Impastato di Cascina ospiterà l’incontro “Le radici tra antifascismo e antimafia”, in collaborazione con Anpi Navacchio e Libera Presidio Cascina e con la presenza straordinaria di Giovanni Impastato, fratello minore di Peppino
Interverranno Alessandra Di Coscio (presidente Anpi Navacchio), Rita Landi (referente Libera Presidio Cascina), Giovanni Callori di Vignale (Socio Anpi Navacchio), Susanna Baldi (scrittrice) e Daniele Rossi (presidente Anpi Fivizzano-Vinca). Porterà i saluti il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti.
“Si tratta di un’iniziativa che intreccia temi diversi e vicini – ha sottolineato il sindaco –. L’antimafia e l’antifascismo possono sembrare temi distanti tra loro, ma, in effetti, si riferiscono a forme di potere che minano il senso di comunità e basano la gestione dello stesso sulla paura e la privazione della libertà. Poter dialogare con il fratello di Peppino Impastato e i rappresentanti dell’Anpi dà profondità a questa analisi. Un’occasione di riflessione importante”.
“Siamo onorati della presenza di Giovanni Impastato – ha aggiunto Francesca Mori, assessora alla legalità –, che era venuto a Cascina solo in occasione dell’inaugurazione nel 2012 della Biblioteca dedicata al fratello. È inoltre il testimone privilegiato di una memoria che non dobbiamo dimenticare e di un esempio di rettitudine, coraggio e legalità che deve spingere le persone ad essere migliori, prendendo Peppino, ma anche Giovanni, come faro nell’azione quotidiana di ciascuno di noi”.
Giovanni Impastato, nato a Cinisi nel 1953, è fratello minore di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Ha raccolto la sua eredità e portato avanti la lotta che il fratello aveva cominciato a intraprendere. È tra i fondatori di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, impegnata nella sensibilizzazione e nel contrasto alla criminalità organizzata. La sua voce accorata e sincera racconta il conflitto di chi ha vissuto la mafia e l’antimafia all’interno delle mura domestiche, e la successiva battaglia nel nome della legalità e della verità.
Per la casa editrice Piemme ha scritto “Oltre i cento passi”: la sincerità di un testimone d'eccellenza della lotta alla mafia e l'ironia delle vignette di Vauro fanno di questo libro un'opera insostituibile. È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall'interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l'omertà dei suoi compaesani. Una voce, la sua, talmente potente che viene fatta tacere per sempre. Ma, in realtà, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare, di illuminare una strada lunga, ma che oggi è percorsa ormai da migliaia di persone. Per la prima volta, Giovanni, fratello di Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della situazione delle mafie - e delle antimafie - in Italia.