Girone A e dintorni... riflessioni sulla serie C

Sport
PISA e Provincia
Martedì, 2 Ottobre 2018
di Giuseppe Grigò

Il primo articolo di questa nuova rubrica che Cascina Notizie mi ha affidato nasce dal titolo che ho deciso di dare alla rubrica stessa. Il classico punto sul campionato nel 2018/2019 non può essere più lo stesso degli anni scorsi. Un tempo il calcio era semplice, lineare, chiaro nelle sue regole e perfino governato in modo dignitoso in un paese come l’Italia dove storicamente la parola governo difficilmente si associa al concetto di dignità.

Lo hanno chiamato anno del caos per quanto riguarda le serie inferiori (ci mancherebbe andare a disturbare l’olimpo della serie A dove bisogna occuparci di quante volte al giorno mangia Cristiano Ronaldo), ma direi che il caos è un concetto molto più organizzato di ciò che abbiamo visto quest’anno. Chi abbia ragione non è poi così importante rispetto all’effetto che questa situazione ha generato, ovvero la poca credibilità del sistema, da cui emerge che qualunque comportamento è legittimo, visto che la giustizia sportiva non funziona. E allora perché comportarsi in modo virtuoso?. Dalla difficoltà nel rispondere a questa domanda emerge il disagio di chiunque avesse a cuore le vicende di questo sport meraviglioso, che, malgrado tutto, appassiona ancora milioni di italiani.

Con questa premessa ci corre l’obbligo di commentare l’incommentabile, un campionato che avrà prima o poi il suo format (!) e che probabilmente impiegherà, calendario alla mano, un paio di mesi per vedere tutte le squadre aver giocato lo stesso numero di partite. Solo allora potremo avere un quadro credibile della situazione, ma nel frattempo qualcosa emerge, forse è solo una tendenza, ma merita di essere evidenziata.

Chi, come Carrarese e Piacenza, ha giocato un congruo numero di partite e con una certa continuità ha preso un bel vantaggio sul resto del gruppo. Certo, solo virtuale, ma per il momento è anche materiale, dato che in Italia lo sport più praticato dal tifoso medio è quello di dare per scontate le vittorie nei recuperi, cosa che invece è tutt’altro che scontata.

Va anche messo in bella evidenza una ricorrenza storica che a Pisa conosciamo bene ed abbiamo pagato caro sulla nostra pelle alcuni anni fa. I cosiddetti “mancati ripescaggi” generano un virus estremamente pericoloso in chi ne viene afflitto. Si passano dei mesi a pensare, in modo inconscio, a cosa poteva essere e non è stato, e quasi sempre tutto questo si traduce sul campo in una strana allergia alla serie che invece deve essere giocata sul campo. Le prime avvisaglie domenica scorsa sono arrivate per Siena e Novara, tanto per fare due esempi.

Saranno comunque tanti i temi che affronteremo nelle prossime settimane, sperando che torni una normalità che francamente appare sempre più lontana.

massimo.corsini