Grande successo alla premiazione del concorso letterario “Racconti in corsia”
Si è conclusa con grande partecipazione e commozione la serata di premiazione del concorso letterario "Racconti in Corsia", tenutasi al Cinema Lumiere lo scorso 20 settembre
L'evento, che ha visto la presenza di un pubblico numeroso e caloroso, ha celebrato le storie e le esperienze di malattia vissute in prima persona dai pazienti o dai loro familiari o durante il lavoro in ambito oncologico. Il concorso, organizzato dalla Fondazione Arco con il patrocinio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Aoup) e il contributo di Fondazione Pisa e Associazione Pollicino, ha raccolto quasi 100 racconti provenienti da ogni parte d'Italia.
Ecco i vincitori:
1° classificato: Maria Strianese con il racconto "Senza parole"
2° classificato: Roberta Bagnati con "Mamma"
3° classificato: Lisa Addondi con "L’ora del riposo"
Oltre ai premi principali, sono stati assegnati anche due riconoscimenti speciali:
Premio del Presidente: Walter Falchi per il racconto "BRCA1"
Premio Pollicino: Nicolina Lorenti per "Addio ad una stella"
Le opere premiate, attraverso stili e narrazioni diverse, hanno dato voce ai sentimenti, alle sfide e alle riflessioni legate alle esperienze oncologiche, riuscendo a coinvolgere e toccare profondamente il pubblico presente.
Il presidente della Fondazione Arco, Gianluca Masi, che ricopre anche il ruolo di direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Universitaria presso l’Aoup, ha ringraziato i partecipanti e i presenti: «Leggere questi racconti è stata davvero una esperienza toccante, emozionante ed anche educativa. Da questi racconti emergono dei messaggi molto significativi. Il primo aspetto che mi ha colpito è stato capire come i pazienti vedono noi medici, quanto siano importanti le parole che diciamo, i nostri gesti, il nostro sguardo, un nostro sorriso … e soprattutto quanto sia importante la gentilezza di un medico nei confronti dei pazienti e dei familiari, la gentilezza è un valore a cui troppo spesso non diamo la giusta importanza. Il secondo aspetto veramente commovente per me è stato leggere come una persona vive la malattia … “la diagnosi che cambia la vita”, la “odissea dei trattamenti”, o la “malattia che cambia il corpo”, ma anche “la malattia come opportunità di crescita” sono solo alcune delle frasi che più mi hanno colpito. Infine una riflessione sul nostro sistema sanitario. Leggendo i racconti mi sono reso conto una volta di più di come ormai stia diventando inadeguato a recepire il profondo bisogno di competenza, efficienza, ma anche di umanità e conforto che i malati meritano. E su questo è assolutamente necessario il massimo impegno di tutti coloro che lavorano in ambito sanitario ».
A decretare i vincitori è stata una giuria composta da giornalisti e medici. Tra i giurati figuravano Gianluca Masi (presidente ARCO), Silvia Briani (direttore generale Aoup), Michele Bufalino (giornalista de La Nazione), Valentina Landucci (caposervizio redazione de Il Tirreno), Ilaria Lonigro (giornalista collaboratrice de Il Fatto Quotidiano), Francesca Petrucci (Pacini Editore), Barbara Salvadori (dirigente medico oncologia) e Barbora Svabikova (presidente Associazione Pollicino). La giuria è stata presieduta dallo scrittore Dario Ferrari, autore di La quarta versione di Giuda e La ricreazione è finita.
La serata non è stata solo dedicata alla letteratura, ma ha incluso anche momenti di intrattenimento, arricchendo l'evento di emozioni e spettacolo. Si sono esibiti il coro gospel St. Jacob’s Choir, che ha offerto un’intensa performance musicale, e il cabarettista Massimo Kai, che ha portato sorrisi e leggerezza al pubblico, alternando momenti di riflessione ad attimi di gioia. La serata ha dimostrato come la scrittura possa diventare un potente strumento di elaborazione e condivisione del dolore e delle difficoltà, ma anche di speranza e solidarietà. L'iniziativa ha toccato corde profonde e verrà riportata su carta. Una selezione di racconti infatti farà parte di un libro che uscirà a dicembre, edito dalla casa editrice Pacini Editore.