Guardarsi negli occhi e rialzare subito la testa
Contro il Bari capiremo a quale finale di stagione andremo incontro. C'è un tempo per tutto, ora è quello di star vicini alla squadra
Un brutto Pisa esce sconfitto dal campo di Terni per quella che è la terza sconfitta consecutiva dopo quelle maturate a Modena e a Cosenza. Una debaclè completamente diversa rispetto alle prime due arrivate al termine di gare nelle quali il Pisa era rimasto in partita fino alla fine creando occasioni e presupposti per raggiungere il pari e subendo goal in pratica nell’unica occasione concessa agli avversari.
A Terni invece per un’ora di gioco è stato un incubo, con la squadra incapace non solo di organizzare una manovra costruttiva, ma anche di tenere la palla e di conseguenza il baricentro alto. Il fatto che le cose si siano messe bene all’inizio della partita non fa che aumentare sia le preoccupazioni, sia i perché di una partita che nessuno, vista la prima mezz’ora avrebbe, immaginato sarebbe finita come è finita.
È stato certamente il Pisa più brutto della gestione D’Angelo, un Pisa che ha ricordato quello visto nel suo primo anno in nerazzurro a Carrara. Allora i goal subiti furono quattro, con ben due rigori falliti, questa volta il rigore è stato trasformato e invece di dare la frustata psicologica per abbozzare una reazione, è stata la scossa che ha fatto crollare definitivamente la squadra che ha perso anche l’unico appiglio del vantaggio. Il giorno dopo chiedersi perché di questo rovescio è il minimo sindacale, la risposta però è solo nella testa dei protagonisti, che dovranno ritrovarsi, guardarsi in faccia, fare tesoro dell’esperienza e ripartire perché ci sono ancora cinque partite, 15 punti e il Pisa è ancora in zona playoff.
Che poi gli spareggi promozione siano il minimo sindacale di questa stagione o un traguardo importante visto come si erano messe le cose dopo le prime sei giornate è un altro paio di maniche. Nonostante qualcuno ancora agiti lo spauracchio della retrocessione basandosi sulla matematica, il dato di fatto è che anche perdendo le prossime cinque partite il Pisa il prossimo anno farà ancora il campionato di serie B e questo a novembre non era un fatto così scontato. Che poi la salvezza non fosse obiettivo della società questo è altrettanto scontato, ma spesso da stagioni come queste se ne esce con le ossa rotte, chiedere per esempio a Benevento, Brescia e Spal, ma anche al Perugia, averci tolto le gambe non era un risultato così scontato, che poi questo non renda felici nessuno, società in primis, è un dato di fatto che a tempo debito sarà analizzato per stabilire un punto di partenza in vista della prossima stagione.
Questo è anche il momento di stare vicini alla squadra, dare loro una possibilità a partire dalla partita contro il Bari, di importanza capitale non solo per la classifica, ma anche per capire se questo gruppo è un grado di uscire dal “cul-de-sac” nel quale si è infilato. Quello del Pisa è un grande pubblico, adesso lo devi dimostrare ed il numero di presenze domenica prossima sarà la cartina di tornasole per capire chi ci tiene davvero e chi invece sale solo sul carro solo quando tutte e quattro le ruote girano a dovere.