I Giganti della Montagna di Pirandello in scena al Verdi di Pisa
Al Teatro Verdi sabato 17 e domenica 18 luglio alle ore 21, ultimo spettacolo di "Fare Teatro", la formazione del teatro Verdi. In scena "I Giganti della Montagna" di Luigi Pirandello
La messa in scena de I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello chiude il cartellone offerto dalla Formazione del Teatro Verdi. L’ultima, incompleta, opera dello scrittore agrigentino, che si accomiatava dal mondo con il suo lavoro forse più interessante e misterioso, viene affrontata dal gruppo dei ragazzi più esperto nel gioco teatrale rispetto a tutti quelli coinvolti nei laboratori di formazione attorale della Fondazione Teatro di Pisa. Hanno cominciato a studiarla in piena pandemia; l’hanno usata come antidoto e medicina, ora la restituiscono in un benefico “contagio” al pubblico pisano al Teatro Verdi sabato 17 e domenica 18 luglio alle ore 21.
I Giganti della Montagna non è un’opera di Pirandello, ma per certi versi è l’Opera di Pirandello; o almeno questo era ciò che il grande autore stava cercando di fare; questo è piuttosto evidente sia per la quantità di spunti tematici che Pirandello inserisce, sia per la pluralità di colori che usa. Lunga la gestazione, iniziata nel 1931, impossibile la chiusura - l’opera andrà in scena postuma nel 1937 - anche se Pirandello pare avesse detto al figlio, la notte prima di morire, di aver visto l’immagine risolutiva per la conclusione del testo; un’idea molto particolare che sarà evocata anche nella chiusura del presente spettacolo.
In scena Alessandra Antichi, Alessandro Giacomelli, Alice Bianchi, Angel De Oliveira, Arianna Regina, Clara Pasquali, Claudia Biancotti, Daniele Matronola, Elena Fustini, Eugenio Fortunato, Federico Cristiani, Giorgia Durantini, Giulia Bechi, Lorenzo Galli, Lorenzo Scribani, Nicola Perone, Pietro Leopoldo, Viceré, Sara Genovesi.
Coordinamento laboratorio e regia a cura di Cristina Lazzari, Federico Guerri e Luca Biagiotti, assistenti Franco Farina, Annalisa Cima e Luca Orsini, oggetti e costumi Margherita Guerri, luci Michele Della Mea.